20.

247 11 0
                                    

È un lunedì normalissimo come tutti gli altri, fin quando il padre di Angelica viene chiamato dai dottori per parlare della 'terapia' di sua figlia.
Da dentro la camera riusciamo solo a sentire piccoli mormorii e infine suo padre che prima di entrare e chiudere la porta urla 'MAI UNA COSA BUONA'.

Angelica's pov
Mio padre è stato chiamato dai dottori e adesso sta per entrare dinuovo in stanza.
Sento un forte grido ma non riesco a decifrarlo.
Vedo mio padre entrare e subito faccio finta di dormire.
-Che ti hanno detto?- domanda Valentina.
Mio padre inizia a piagnucolare.
-Mi hanno detto che deve fare una visita estremamente pericolosa- dice con tono spezzato.
-E se non la fa? Che effetti collaterali ha?- sento Gionata chiedere a mio padre delle informazioni riguardo la cosiddetta visita.
-Rischia la morte in entrambi i casi.-
-COSA? MA CHE CAZZO PAPÀ. FAMMI MORIRE ALMENO LIBERA E SPENSIERATA, MA NON CON UNA VISITA.- mi alzo di botto e urlo. Non riuscivo più a contenermi.
-Amore siamo qui per curarti, ti prego ascolta i dottori. Sanno ciò che fanno.- sembra che stia quasi per piangere a dirotto.
-Si certo papà, come hanno fatto 1 anno fa con la nonna. Certo certo. Hai ragione, devo fidarmi.
PAPÀ LA NONNA È IN COMA DA UN ANNO PER COLPA LORO.- sono così preoccupata e spaventata allo stesso tempo.
Mia nonna già da tempo soffriva dei miei stessi problemi così un giorno hanno deciso di farle un intervento alla testa. Evidentemente hanno toccato qualche nervo scoperto e adesso è in coma da un anno.
-Tesoro la nonna ormai era anziana, ma tu sei giovane-
-Va bene pa, ti elenco tutti i nostri parenti MORTI A CAUSA DEI DOTTORI DI QUESTO OSPEDALE?-
dico ormai spazientita.
Lui esce dalla stanza seguito da vale.
-Porca troia- dico sottovoce tenendomi la testa sulle mani.
-Ei, so che non dovrei intromettermi, ma... tuo padre ha ragione- dice Gionata guardandomi.
Ora si ci mette anche lui?
-Per quanto tu possa detestare i dottori per ciò che ti hanno fatto, devi farlo.- continua.
Annuisco e torno a dormire silenziosamente.

Prima che entrasse mio papà, entrano i dottori.
-Signorina non so se suo padre già le abbia accennato qualcosa, ma fra 4 giorni ha una visita molto importante. Mi raccomando non si faccia prendere dall'ansia, è una visita come le altre.- dice uno di loro.
-Una visita come le altre sto cazzo- dico a bassissima voce, tanto bassa che solo Gionata mi ha sentita, infatti lo vedo ridacchiare sotto i baffi.

Gionata's pov
Passano 4 giorni monotoni.
Oggi non ho visite, mentre Angelica ha quella più importante della sua vita.
-Anche se non ricordo nulla di te, si vede che sei forte. Ce la puoi fare.- la incoraggio io.
Lei sembra tremare.
-Papà, ma se svengo?- domanda lei ansiosa, a suo padre.
-Amore, stai calma. Tranquilla ti daranno le pillole.- si tranquillizza lei.

Angelica's pov
Oggi è il giorno più importante e allo stesso tempo più brutto della mia vita.
Gionata mi incoraggia e mio padre anche.
Valentina, la mamma di Gionata, mi sorride.
Sono pronta.
Passano i medici e ci dicono che dobbiamo andare a svolgere la visita.
Mi fanno stendere dentro il lettino di un semi tubo e mi ci lasciano per circa mezz'ora.
(passata la mezz'ora)
Finalmente è finita, penso tra me e me.
Wow non è successo nulla di grave, fortunatamente.
Meglio del previsto.
-Com'è andata?- domanda mio padre
-Fortunatamente bene- rispondo felice.
Lui mi sorride, e usciamo dalla stanza.
-Signore, i risultati glieli faremo avere questa sera prima di cena.- mio padre annuisce e insieme torniamo in stanza.
Trovo Gionata toccarsi la grande fascia che ha in testa. Sua madre non c'è .
Magari sarà uscita un attimo e lui avrà sbattuto da qualche parte.
-Oddio Gionata che hai fatto?- domando preoccupata.
Lui mi guarda stranito, inizio a preoccuparmi.
-Tesoro io vado a prendere un caffè- dice mio padre per togliere il disturbo.
Annuisco e torno da Gionata.
-Gion, che hai? Ti prego rispondi.-
-Ange.. io ricordo tutto.- dice sincero.
Quelle parole sono come un'enorme fitta al cuore per me.
Ricorda anche me?
Quindi ora mi odia dinuovo?
-Ti ricordi me?- domando senza esitare.
Annuisce.
Oddio.
Non so se essere felice o triste, ma lo abbraccio e lui ricambia.
-Angy, ricordi il mio ultimo messaggio? Che tra noi non potrà funzionare dinuovo?- domanda prendendomi una mano.
-Si, certo che ricordo.- gli rispondo e lui mi accarezza il mento.
-Angelica sei una ragazza stupenda. Ma tu hai una vita tua e io sto iniziando a farmene una mia. Quanto meno, prima di iniziare a riparlarci, preferisco modificare alcune parti di me che mi hanno fatto stare davvero male per tanto, troppo, tempo.- dice nostalgico.
Lui non sa che io ho rotto con Josh, ma ha ragione.
-Certo Gionata, per me va benissimo. L'importante è che non mi eviti...- mi interrompe stampandomi un improvviso bacio sulla fronte e avvicinando la mia testa al suo petto nudo.
In questo momento,
Mentre lui mi accarezza i capelli,
ed io sono distesa sui suoi muscoli,
i ricordi riaffioravano velocemente. Sia i miei che i suoi.
-Giò- dico io.
-Si?-
-Posso farti una domanda?-
Lui annuisce, continuando a toccarmi i capelli.
-Troppo tardi per noi, la canti tu?- ho paura di chiederglielo.
Si alza facendo alzare anche me, e prende un tablet che è sopra una poltrona vicino al suo letto.
Va su Youtube e digita il nome della canzone.
Me la fa ascoltare, e appena finita mi dice:
-Questo è tutto l'amore che provavo per te quando stavamo insieme. Come avrei potuto tradirti?- domanda lui.
Io mi azittisco e semplicemente lo bacio.
Non resistevo più.
Poi a sapere che quella canzone è dedicata a me, mi vengono i brividi.
La nostra relazione è stato qualcosa di indimenticabile sia per me, che per lui.

TROPPO TARDI PER NOI.//Sfera Ebbasta (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora