29.

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Gionata's pov:
-tesoro, tu resta qui se ho bisogno ti chiamo, stessa cosa tu ok? Io vado a cercare tuo padre- dico deciso dopo aver bevuto un tè.
-Ma non è meglio provare a chiamare prima?- domanda lei
Rispondo con un semplice "va bene" e prendo il mio cellulare componendo il numero di Gianluca.
'servizio di segreteria telefonica, il num...'
Riattaco subito.
-Giò,mi sto preoccupando.- dice con aria seria Angelica
-tranquilla,resta qui ok?-
Mi metto una giacca velocemente, ed esco di casa.
Camminando inizio a vedere dentro un furgone, dei ragazzi di circa 20 anni credo, e vedo che tutti tengono o un coltello, o una pistola in mano.
Decido di entrare ma ovviamente vengo respinto e non riesco a vedere nulla.
Continuo a camminare e vedo il signor Gianluca camminare per strada quasi morto oramai, con sangue che usciva dappertutto, non credevo che ce l'avesse fatta ma chiamo lo stesso un'ambulanza che arriva dopo 3 minuti dalla chiamata.
-Oddio Gianluca ma ...cosa hai fatto?- chiedo preoccupato
-Gionata grazie al cielo. Ti giuro che ti racconterò tutto ma prima vai da mia figlia e assicurale che sto bene-
-va bene Signore sarà fatto, ma cosa devo dirle?-
-dille che viene a trovarmi ok?- Dice lui quasi senza respiro.
-salve, ce la farà vero?- dico, rivolgendomi ai dottori li presenti.
-Lo speriamo signore, comunque adesso dovrebbe andare in commissariato perché la polizia deve farle delle domande.-
Annuisco e vado a casa.
Entro e vedo Angelica in preda all'ansia che cammina con una velocità assurda per tutta la stanza.
-amore, quindi???- chiede ansiosa
-siediti- Rispondo, vedendola più preoccupata di prima
Si siede
-ti prego Gionata parla-
Angelica's pov:
-tuo padre sta bene, però in questo momento è in ospedale, e io devo andare in commissariato. Prima di andare in ambulanza tuo padre mi ha detto che devi andare a trovarlo- dice tutto ad un fiato
-o mio dio...- inizio a toccarmi la fronte colante di sudore.
Ad ogni parola mi sentivo sempre più morire.
-e tu come farai? Andrai solo?- dico a Gionata.
-si amore, tuo padre adesso ha bisogno di te-
Annuisco e vado a cambiarmi.
Sembro una pazza uscita da un manicomio, ho dei leggins grigi, una maglietta bianca, una giacca sportiva e delle vans. Per non parlare dei capelli, riuniti in una coda super disordinata.
Ma non mi importa più di tanto.
Ho già Gionata, e poi mio padre sta male quindi è lui la priorità.
-amore- mi ferma Gionata prima di uscire
-si?- dico nervosa
-sei bellissima-
-ahahah Gionata, proprio in questo momento sembro una pazza-
-appunto, sei bellissima in qualsiasi modo per me, non dimenticarlo mai. Buona fortuna con tuo padre e se succede qualcosa, sai cosa fare okay?- domanda
È così dolce.
-ok- rispondo semplicemente, ed esco.
Estraggo le chiavi della macchina dalla mia borsa e parto dritta in ospedale.
-scusi, il signor Lacour Gianluca è ricoverato qui?- dico preoccupata una volta arrivata in ospedale.
-si, camera 346, quarta porta a sinistra del corridoio 8. Può dirmi se è un familiare e darmi una scheda di riconoscimento?- chiede la donna della reception
-si certo, sono la figlia-
Estraggo dalla borsa i documenti e dopo circa 5 minuti mi da il permesso per andare a trovarlo nella stanza in cui si trovava.

TROPPO TARDI PER NOI.//Sfera Ebbasta (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora