Gionata's pov:
-tesoro, tu resta qui se ho bisogno ti chiamo, stessa cosa tu ok? Io vado a cercare tuo padre- dico deciso dopo aver bevuto un tè.
-Ma non è meglio provare a chiamare prima?- domanda lei
Rispondo con un semplice "va bene" e prendo il mio cellulare componendo il numero di Gianluca.
'servizio di segreteria telefonica, il num...'
Riattaco subito.
-Giò,mi sto preoccupando.- dice con aria seria Angelica
-tranquilla,resta qui ok?-
Mi metto una giacca velocemente, ed esco di casa.
Camminando inizio a vedere dentro un furgone, dei ragazzi di circa 20 anni credo, e vedo che tutti tengono o un coltello, o una pistola in mano.
Decido di entrare ma ovviamente vengo respinto e non riesco a vedere nulla.
Continuo a camminare e vedo il signor Gianluca camminare per strada quasi morto oramai, con sangue che usciva dappertutto, non credevo che ce l'avesse fatta ma chiamo lo stesso un'ambulanza che arriva dopo 3 minuti dalla chiamata.
-Oddio Gianluca ma ...cosa hai fatto?- chiedo preoccupato
-Gionata grazie al cielo. Ti giuro che ti racconterò tutto ma prima vai da mia figlia e assicurale che sto bene-
-va bene Signore sarà fatto, ma cosa devo dirle?-
-dille che viene a trovarmi ok?- Dice lui quasi senza respiro.
-salve, ce la farà vero?- dico, rivolgendomi ai dottori li presenti.
-Lo speriamo signore, comunque adesso dovrebbe andare in commissariato perché la polizia deve farle delle domande.-
Annuisco e vado a casa.
Entro e vedo Angelica in preda all'ansia che cammina con una velocità assurda per tutta la stanza.
-amore, quindi???- chiede ansiosa
-siediti- Rispondo, vedendola più preoccupata di prima
Si siede
-ti prego Gionata parla-
Angelica's pov:
-tuo padre sta bene, però in questo momento è in ospedale, e io devo andare in commissariato. Prima di andare in ambulanza tuo padre mi ha detto che devi andare a trovarlo- dice tutto ad un fiato
-o mio dio...- inizio a toccarmi la fronte colante di sudore.
Ad ogni parola mi sentivo sempre più morire.
-e tu come farai? Andrai solo?- dico a Gionata.
-si amore, tuo padre adesso ha bisogno di te-
Annuisco e vado a cambiarmi.
Sembro una pazza uscita da un manicomio, ho dei leggins grigi, una maglietta bianca, una giacca sportiva e delle vans. Per non parlare dei capelli, riuniti in una coda super disordinata.
Ma non mi importa più di tanto.
Ho già Gionata, e poi mio padre sta male quindi è lui la priorità.
-amore- mi ferma Gionata prima di uscire
-si?- dico nervosa
-sei bellissima-
-ahahah Gionata, proprio in questo momento sembro una pazza-
-appunto, sei bellissima in qualsiasi modo per me, non dimenticarlo mai. Buona fortuna con tuo padre e se succede qualcosa, sai cosa fare okay?- domanda
È così dolce.
-ok- rispondo semplicemente, ed esco.
Estraggo le chiavi della macchina dalla mia borsa e parto dritta in ospedale.
-scusi, il signor Lacour Gianluca è ricoverato qui?- dico preoccupata una volta arrivata in ospedale.
-si, camera 346, quarta porta a sinistra del corridoio 8. Può dirmi se è un familiare e darmi una scheda di riconoscimento?- chiede la donna della reception
-si certo, sono la figlia-
Estraggo dalla borsa i documenti e dopo circa 5 minuti mi da il permesso per andare a trovarlo nella stanza in cui si trovava.
STAI LEGGENDO
TROPPO TARDI PER NOI.//Sfera Ebbasta (IN REVISIONE)
Romance[COMPLETA] Baby ti ho avuta tra le mani e non ti ho dato importanza o per lo meno, non te ne ho mai data abbastanza. Ti chiedo scusa, per avere fatto lo stronzo ti chiedo scusa per averti portata dentro al mio mondo. Tu che sei diversa, la tua vita...