24.

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Per la stappata ho invitato quasi tutti.
Ovviamente si terrà a mezzanotte in una piazza poco più avanti di casa mia.
Mio padre tornerà alle 6 del mattino quindi credo che gli auguri me li farà l'indomani portandomi la colazione e non mandandomi a scuola.
A proposito di scuola.
Gionata ha circa 3 settimane che non frequenta e credo che quest'anno, come i prossimi, si farà bocciare. Peccato, quando si impegna è bravo.
Ho finito di vestirmi.
Indosso un top bordeaux, una gonna nera, molto corta, delle calze a rete, degli stivali bordeaux e una giacca nera in pelle.
Sono perfetta.
Non mi sono mai sentita così positiva, ma per una volta nella mia vita mi sento bene con me stessa.
Mi faccio i capelli ondulati e mi trucco con un eyeliner, mascara e un po' di ombretto bordeaux, per abbinarlo all'outfit.
Mi spruzzo un po' di profumo, et voilà. Sono pronta per uscire.
Sento suonare il campanello, di sicuro è Kimberly.
-arrivo- urlo mentre scendo le scale.
Apro la porta e trovo la persona che speravo di trovare.
-Gionata... Io non pens- mi abbraccia e mi stampa un bacio in guancia.
-ascolta Ange, io non so se le cose torneranno mai come prima, ma sappi che sei stata l'unica che ho davvero amato, ed è strano dirtelo ma è giusto che tu lo sappia. Nessuno mai sarà come te.
Ah, e, auguri principessa.- finisce di dire porgendomi una rosa bianca, freschissima.
Quanto lo amo questo ragazzo.
-perché bianca?- mi limito a dire.
-perche è pura e indifesa, ma allo stesso tempo stupenda, proprio come te. Sei stata una guerriera davvero.- non resisto, e cado nelle sue braccia piangendo.
-cazzo il trucco- esclamo mentre mi stacco dal suo petto.
Menomale che è ancora intatto.
-bene, cosa aspettiamo? Andiamo in piazza o no?-dico dopo essermi asciugata le lacrime.
Lui annuisce e ci incamminiamo.
Stiamo per arrivare in piazza e vediamo Kimberly correre verso di me.
-cazzo menomale, sono in tempo- Dice ridendo, e io e Gionny la seguiamo.
Ho notato che Gio non mi ha tolto un occhio di dosso.
Lo amo.
Mi fa sentire così sua, anche se 'ancora non lo sono'.
-siamo arrivati- dico io
Wow ci sono un sacco di persone.
Sicuramente sarà stata Kimberly ad invitarle
-Kimberly sai che odio stare al centro dell'attenzione.- le dico con tono infastidito e cercando di non farmi sentire dalle persone lì presenti.
-baby, te lo meriti. È il tuo compleanno.- dice lei ridendo lievemente.
Non so che potere abbia questa ragazza, ma sa sempre come farmi ridere, SEMPRE.
Iniziamo a fare il conto alla rovescia.
12
11
10
9...
3
2
1
-AUGURI ANGY!- urlano tutti.
Sono super felice.
Vedo Gionata che si avvicina, forse vuole baciarmi. Sarebbe il compleanno perfetto.
Manca solamente un suo bacio, ma qualcuno lo precede.
Vedo un altro ragazzo arrivare
wow è davvero uno schianto, ma nessuno supera il mio Gionata.
Si avvicina e mi bacia, inziando a palpeggiarmi il culo.
Non capisco più nulla e non riesco a fare nient'altro che continuare. So che potevo benissimo allontanarlo, ma evidentemente, ne sentivo il bisogno. Anche se non era da parte di Gionata.
Vedo Gionata incazzato avvicinarsi verso di noi.
Inizia a picchiare il ragazzo.
Un pugno dopo l'altro.
1
2
3...
Adesso sono 10 i pugni che lui ha dato a quel povero ragazzo, che magari se lo meritava per avermi toccato, ma d'altronde, lo volevo anch'io.
Finalmente arriva la polizia che allontana tutti.
Si era creata una cerchia assurda di ragazzi, lì attorno a noi.
Menomale che doveva essere perfetto.
Un carabiniere prende Gionata, ed è mio padre.
Porca puttana.
Lo guarda, subito dopo guarda me, e inizia a capire.
Avevo il rossetto sbavato e sembrava già aver capito tutto.
Ci porta in commissariato.
-Gionata noi ci conosciamo, dimmi cos'è successo. Non ti farò fare nulla, perché ti conosco e so che non sei quel tipo di persona.- Dice mio padre.

TROPPO TARDI PER NOI.//Sfera Ebbasta (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora