5.

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Mia madre dice che deve pensare e mi chiude il telefono in faccia.
Ho provato a richiamarla più volte, ma partiva sempre la segreteria.

In tutto ciò, sono le 7 del mattino quindi visto che non riesco a prendere sonno mi preparo per andare a scuola.

Oggi sono vestito particolarmente bene. Maglietta a maniche corte bianca con sopra una giacca di jeans, jeans color blu chiaro, strappato, con sopra una cintura bianca, e scarpe della Gucci.
Metto un profumo e mi porto un pacco di sigarette nella tasca inferiore dei pantaloni.
Vado a scuola con la mia moto, come sempre.

Stavolta invece di entrare, essendo che mancano ancora 20 minuti, decido di stare fuori a fumare. Nel frattempo passa uno spacciatore, e decido di comprare della marijuana che mi viene a costare 30 euro.
Ho bisogno di provare cose nuove.

Sto per entrare in classe ma un professore mi chiama e io lo raggiungo.
-Boschetti, in vicepresidenza. -
Che cazzo..
Ma perché?
Faccio ciò che mi è stato chiesto e in un attimo mi ritrovo nell'ufficio del preside.

-Buongiorno Gionata-
-Perché non può vedermi tranquillo? Mi dice cosa ho fatto per favore, avrei urgenza di andare in classe- rispondo incazzato.
-Tranquillo, la professoressa che hai per quest'ora, sa che sei qui. Comunque ti ho convocato perché stamattina qualcuno dice di averti visto comprare dell'erba in cortile, fuori dalla scuola.-
Ma come cazzo fa a saperlo? Qualcuno ha fatto la spia, per forza.
Figli di puttana, ma non potevano farsi i cazzi loro?
-Non dite sempre che tutto ciò che si fa fuori dalla scuola non vi riguarda? Quindi anche se così fosse, non sono cazzi miei?-
-Hai assolutamente ragione Boschetti, però noi dobbiamo trovare lo spacciatore e aiutare i nostri alunni a smettere, anche se è fuori dalla scuola. Sono le nuove normative sulla droga e sull'alcool. Perquisitegli zaino e tasche.- dice, rivolgendosi ai collaboratori scolastici, detti anche comunemente, bidelli.

Ora sono cazzi.

Per la prima volta che la compro, guarda cosa mi succede. Ho proprio la sfiga addosso.
E adesso come faccio?

Mentre mi perquisiscono lo zaino cerco di prenderla, pensando che sia nella tasca dei pantaloni, ma evidentemente non è lì.

Non la trovo da nessuna parte e sto iniziando a pensare che, forse per distrazione, l'ho fatta cadere nello zaino.
Mentre la mia testa cerca di ricordare il più possibile, i bidelli non trovano nulla. Che fortuna.
In fondo forse non sono proprio così sfigato.
-Signor preside, qui non c'è nulla. Nemmeno nelle tasche del giubbotto o dei pantaloni- dicono loro cercando ancora più a fondo in ogni minima fessura dei miei vestiti.
-Bene, ora posso andare?- dico con un espressione annoiata.
-Sì, puoi andare Boschetti, ma sappi che ti teniamo d'occhio-
Esco facendo il dito medio a tutti i presenti in aula.

Entro in classe e la giornata si svolge regolarmente.
Oggi dovrei uscire per le 15, ma essendo che ho 18 anni e che mia madre è fuori posso firmarmi i permessi da solo, e decido di firmarne uno per uscire da scuola due ore prima.

Vedo lorenzo che saluta la sua ragazza con un bacio, e accanto a lei vedo Angelica.
Aspetto che entrambe vadino via per parlare con lui.
-Lore!- lo fermo.
-Oi bro, dimmi- mi dice, girandosi verso di me.
-Niente volevo chiederti come va con Kimberly, anche perché ieri ho visto che eri con Ang..- mi interrompe.
-No fra tranquillo, c'era anche la mia ragazza. Voleva compagnia così ha invitato Angelica
Comunque ha da tanto che non ti fai sentire e non esci, che ti prende? Ti salti settimane e settimane di scuola e poi quando torni sei del tutto diverso. Che hai?- domanda seriamente preoccupato
-Niente, solo che mia madre è lontana ed è una rottura fare tutto da solo, ma mi ci abituerò prima o poi- ridacchio, e lui insieme a me.
-Va bene fra, adesso devo andare, ci vediamo!- gli urlo quando ormai sono a metà strada per raggiungere la mia bellissima moto.

-ECCOTI.- urlo da solo, indicando il pavimento.

Realizzo di aver urlato soltanto quando vedo che tutti mi fissano, compresa Angelica, così abbasso lo sguardo e raccolgo ciò che ho visto sul pavimento. La marjia che avevo comprato prima, che fortuna che sia caduta lì.

TROPPO TARDI PER NOI.//Sfera Ebbasta (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora