-Ho letto qualcosa ma non ho capito bene perché sono piena di compiti, ti mando un sms- le dico impanicata
Risponde con un semplice ok, e va via.
Ho paura di avere una ricaduta.
Sto iniziando dinuovo a sentirmi girare tutto, oggi sono stata troppo male, ma essendo che in casa mia non c'è ormai nessuno, chiamo Gionata al telefono.
-Giò-
-dimmi A-
-sto male, ti prego chiama qualcuno io non ho le forze per farl-
Poco prima di finire, svengo, come sempre.
Ma che cazzo, mi hanno anche operata.
Colpa di mia madre
Ha una bella faccia tosta a ritornare dopo più di 10 anni.
-Ange?- Dice Gionata prima di staccare la chiamata.
Circa 5 minuti dopo arrivano i soccorsi in casa mia, insieme a Gionata e mio padre.
-amore, che è successo?- mi domanda mio padre.
Intravedevo Gionata da lontano che iniziava a piangere, probabilmente si sentiva il colpevole del ritorno dei miei attacchi d'ansia, ma non era lui.
-papà, mom's back.-
Quando ero piccola io e mio padre usavamo questa parola quando mia madre tornava e cercava di 'rubarmi' da casa di mio padre per portarmi con sé.
Tutto ciò è durato poco perché poi mio padre le ha fatto togliere la custodia, e da quel giorno in poi non mi ha più cercata.
Mio padre inizia a girare attorno alla barella sulla quale ero poggiata, stavamo per entrare in ambulanza quando..
-sto bene, davvero. Mi servono solo dei sali minerali. Non c'è bisogno di andare in ospedale- dico, rivolgendomi agli infermieri.
Dopo mezz'ora si accertano che io stia bene, e vanno via.
-perché non sei voluta andare?- mi domanda mio padre
-papà parliamo dopo ok? Ora l'unica cosa che voglio fare è dormire.-
Ero troppo scazzata per via di Gionata.
-aspetta- Gionata mi afferra il braccio prima che io possa entrare nella mia stanza.
-cosa c'è?- domando facendo l'offesa
-tuo padre quando torna?- mi domanda lui
-è uscito?- rispondo io, ignara di tutto
-sì, ha detto che ha delle cose da firmare in commissariato-
-bene, allora abbiamo tutto il tempo che vuoi- dico io, toccandogli il colletto della camicia che indossava.
-sei sicura A?- mi domanda dolcemente
-mai stata più sicura di così.- mi limito a dire questo, prima di iniziare a sbottonargli la camicia.
Lui mi spinge, fino ad arrivare nel mio letto.
Iniziamo a toglierci tutti i vestiti e dopo ciò, lui inizia ad entrare piano piano dentro di me.
Iniziamo a gemere entrambi e dopo poco più di mezz'ora, veniamo insieme.
-cazzo, quanto tempo. Mi mancava farlo.- Dice Giò.
-a me mancava farlo con te- gli rispondo, iniziando a giocare con i suoi capelli.
-ti fermi qui stanotte?- gli domando
-cosa potrà pensare tuo padre?- mi chiede ridendo
-al diavolo mio padre. È da più di un anno che ti aspetto Gionata Boschetti. E poco mi importa se mio padre si fa strane idee. Io ti voglio qui con me.-
Inizialmente Giò sembra come paralizzato, ma poi mi prende in braccio e inizia a farmi girare per tutta la stanza.
-sì lo voglio- risponde ironicamente.
Sono le 12 di notte, sono passate 5 ore, e non c'è traccia di mio padre.
-Giò- inizio a scuotere Gionata cercando di svegliarlo
-dimmi amore- mi risponde con voce soave e tranquilla
-non ho notizie di mio padre da 5 ore... Mi sto iniziando a preoccupare-
-va bene amo, adesso chiamiamo il commissariato, tranquilla.- dice prendendo il suo cellulare
Come fa a tranquillizzarmi sempre? Forse con quella sua stupenda voce? O forse con i gesti? O con le labbra?
-aspetta G, prima vedo se mi ha mandato qualche messaggio-
DA babbo:
Amore,come va? Non so se Gionata ti ha avvisato, ma non sono andato in commissariato, sono in un hotel con una donna che amo e che frequento da circa un mese. Ti spiegherò tutto quando sarò a casa, promesso. Buonanotte principessa.
-GIONATA MIO PADRE FINALMENTE HA UNA COMPAGNA- gli dico, urlando dalla Gioia
sono super felice che mio padre stia cercando di ricominciare. Ne ha passate davvero tante e non mi importa se questo vuol dire sostituire mia madre, dopo ciò che ha fatto, non mi importa più di lei.
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TROPPO TARDI PER NOI.//Sfera Ebbasta (IN REVISIONE)
Romance[COMPLETA] Baby ti ho avuta tra le mani e non ti ho dato importanza o per lo meno, non te ne ho mai data abbastanza. Ti chiedo scusa, per avere fatto lo stronzo ti chiedo scusa per averti portata dentro al mio mondo. Tu che sei diversa, la tua vita...