13.

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Apro subito i suoi quattro messaggi.
Ho quasi paura di leggerli.
Non so cos'abbia scritto.
Ma sono curiosa, troppo.

Apro la notifica, quando entra mio padre in stanza.
-Va bene, la ringrazio dottore.- dice chiudendo la porta alle sue spalle.
Subito dopo si siede vicino a me nel letto e il dottore esce dalla stanza.
Cazzo devo leggere assolutamente quei messaggi ma di sicuro ora mio padre vuole parlarmi per dirmi cos'ho.
Dai ce la posso fare a resistere.
-Allora pa?- domando poco interessata.
-Tesoro...- dice con fare preoccupato.
-Si?- sto iniziando a spaventarmi sul serio.
-Dagli accertamenti base, non c'è nulla. Però i dottori dicono che ci potrebbe essere qualcosa che tramite accertamenti di sangue non si vede.
Così hanno pensato di tenerti qui, ricoverata, e fra 1 settimana farti fare tutti i tipi di radiografie ed ecografie per vedere se hai qualcos'altro. -
COSA? UNA SETTIMANA QUI?
-Dovrai fare anche una risonanza magnetica. Quella che ho fatto io due anni fa. Mi hanno detto di dirtelo perché potresti avere un'altro attacco d'ansia e svenire. In pratica è un macchinario a forma di tubo. È chiuso e per farlo senza conseguenze gravi devi togliere tutti gli oggetti metallici che hai addosso. Come orecchini o piercing. Ok?- dice asciugandosi una lacrima.
Ad ogni parola che pronuncia mi sento sempre più scomparire nel nulla. Come se tutto fosse un sogno lucido.
Ed ecco dinuovo un attacco d'ansia.

Al solito mi risveglio mezza rincitrullita.
Gli infermieri mi danno dei sali minerali e delle pillole per farmi stare meglio.
Va di male in peggio.
Forse non dovevo sottovalutare questa mia 'malattia'.

-Signore, si assicuri che non le capiti niente e non la metta sotto stress- Dice il dottore riferendosi a mio padre, prima di uscire dalla stanza.
Sto per afferrare il telefono per vedere quei cazzo di messaggi quando...
-Amore, i dottori dicono che devi riposare il cervello almeno per due orette.-
DUE ORETTE?
IO GLI DEVO RISPONDERE ORA O MI SENTO DINUOVO MALE. Ma stanno scherzando?
-Pa' ma io devo usarlo o svengo.-
-Tranquilla, riposati. Hai preso le medicine e non accadrà nulla.-
Cazzo e ora?
Io DEVO leggere quei messaggi.
Un pensiero tira l'altro e alla fine mi addormento.
Mi sveglio e sono le 19, sta passando il ragazzo che porta la cena ai ricoverati.
FINALMENTE POSSO RISPONDERE.

Gionata's pov
Perché non risponde? Ha da ieri sera che le scrivo ma nulla. Nemmeno il visualizzato.
Sicuramente avrà di meglio da fare, o non vuole vedermi più, e c'ha pure ragione.
In questi giorni non ho fatto nulla di particolare.
Ieri sera ho ordinato una pizza e stamattina ho fatto colazione fuori. Solite storie.
Mia mamma non si è fatta più sentire, e sto spendendo tutti i soldi che mi invia in mangiare, perché non mi va di cucinarmi da solo.
Durante la tarda sera e la prima mattina, sento sempre dei rumori strani quindi ho architettato un piano; starò in bagno per vedere chi arriva.
Voglio prendere i bastardi che ogni sera fanno rumore, svegliandomi.
Angelica non mi risponde così decido di passare da casa sua.

È vuota.
Non c'è nemmeno la macchina di suo padre, ma c'è un'auto che non avevo mai visto, parcheggiata nel cortiletto di casa sua. Decido di entrare, è aperto.

TROPPO TARDI PER NOI.//Sfera Ebbasta (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora