34.

124 5 0
                                    

-ah un'altra cosa A- domando perplesso
-dimmi tutto-
-tua madre mi ha detto anche che stavi per spararle al cuore, è vero?-
-ma che cazzo... quella stronza. No che non è vero. Quando ero sotto il suo controllo mi ha chiesto di spararle in un braccio e io come una cogliona l'ho fatto.-
-e perché mai ti avrebbe dovuto chiedere di sparargli?- domando sempre più curioso
-ma non ci arrivi? Per incastrarmi e far credere a tutti che io fossi pazza-
Inizialmente resto a bocca aperta, dopo qualche secondo decido di risponderle.
-capisco. Mi dispiace per tutto quello che hai vissuto. Ma ora ci sono io, e sono pronto ad aiutarti, milady.- ridiamo entrambi e finiamo di mangiare la nostra cena
-amore-
-sì- rispondo
-hai qualcosa da dirmi anche tu per caso?-
Chiamatelo istinto femminile, ma ogni volta che provo a nasconderle qualcosa, lo scopre.
-in effetti sì. Quando sono andato a cercare tuo padre non ho detto una cosa che ho visto al commissariato. Anzi, due.- dico
-cosa?- chiede preoccupata
-la prima è che quando l'ho trovato mi ha chiesto subito di dirti che dovevi andare a trovarlo, e se lo dicevo magari potevi essere sospettata o una cosa del genere. La seconda è che mentre cercavo tuo padre ho visto un camion nero con dei ragazzi sulla ventina d'anni dentro, che accoltellavano qualcuno...-
Vedo che spalanca gli occhi
-MA CHE CAZZO GIONATA PERCHÉ NON HAI DETTO NULLA?-
-non lo so ok? Ero spaventato, capiscimi-
Sbuffa e finalmente torniamo a casa.
Angelica's pov
Dopo una fantastica notte passata con il mio amore più grande, e dopo tutti i segreti rivelati, adesso mi sento più leggera.
Se non fosse per il fatto che a ore diranno in tv che hanno trovato un altro cadavere, quello di mia madre. E io sono sempre più in ansia. Spero non sospettino nulla. Si ho fatto una cosa brutta, ma lei mi ha trattata davvero male.
È ora di pranzo e decido di cucinare all'ingrande oggi, come se avessimo ospiti.
Vedo che Gionata sta mangiando come se fosse la prima volta che vede del cibo.
-ehi vacci piano o ti strozzerai- dico ridendo, intenta a bere dell'acqua dal mio bicchiere
-lo so, ma questo cibo sa da dio- risponde, continuando ad ingozzarsi.
Accendo la tv e metto sul canale del telegiornale
"Oggi è uno spiacevole giorno per tutti. È oggi che annunciamo la bruta morte del Signor Gianluca. Divorziato già da un paio d'anni con l'ex moglie Amaia, unica parente di questa città, Angelica, la figlia.
Deceduto all'incirca qualche ora fa per il suo brutto colpo. Diagnosticato un tumore che ormai era troppo tardi da curare. Queste sono le uniche informazioni che possiamo darvi, RYLW vi aggiorna prossimamente"
Spengo la tv immediatamente.
Mio padre aveva un tumore e io non ero stata con lui prima che morisse. Mi sento davvero una merda.
Inutile dire che iniziai a piangere. Ero tanto debole, e finii per crollare sul pavimento, disperata.
Gionata si avvicinò e mi prese a mo di sposa per portarmi sul mio letto e confortarmi. Ma in quel momento non c'era niente che poteva riempire quel vuoto.
-tesoro, è inutile rimproverarsi ora..- non sapeva che altro dire, d'altronde, non poteva capire.
-Gionata cazzo non capisci? Mio padre è l'unico che c'è sempre stato. Mi ha aiutata tantissimo quando ormai ero diventata una pazza squilibrata, e io, io sai che ho fatto per ringraziarlo? Sono stata a uccidere la sua ex moglie mentre a lui DIAGNOSTICAVANO IL CANCRO E GLI DICEVANO CHE A BREVE MORIVA.-
-mi dispiace, tuo padre non meritava questo- vidi Gionata allontanarsi quasi piangendo, solo all'ora mi ricordai che anche suo padre era morto in un bruttissimo modo. Che scema che sono.
Riesco sempre a dare il peggio di me.
Decido di accertarmi del fatto che mio padre ormai non ci fosse più, e inizio a vestirmi con le prime cose che vedo aprendo l'armadio. Mi faccio una coda disordinata e avverto Gionata che stavo uscendo.
-aspetta, dove vai? Vengo anch'io- si prepara in 5 minuti, e in men che non si dica saliamo in macchina, pronti ad andare da mio padre.
Durante tutto il tragitto in macchina nessuno dei due ha parlato.
Arriviamo in ospedale, ansiosi, ci dirigiamo nella camera di mio padre.
-tesoro mio-

TROPPO TARDI PER NOI.//Sfera Ebbasta (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora