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-oddio PAPÀ CHE HAI FATTO- domando urlando, entrando nella stanza di mio padre.
-tesoro, abbracciami- faccio come dice, e inizio a piangere silenziosamente, ma conoscendomi, lui se ne accorge.
-non devi piangere.-
mi asciugo le lacrime
-Gionata mi ha detto che eri qui, cos'è successo?-
-cosa mi è successo non è importante, prima devo dirti un'altra cosa.- gli faccio segno di parlare
-se dovessi morire-
-papà, non accadrà- Lo fermo
-in caso dovesse succedere, ho un posto segreto dove ho depositato dei soldi per te, per il college e il tuo futuro.-
-dove?- chiedo
-un'altra cosa-
-dimmi tutto papà- dico afferrandogli la mano
-è stata tua madre a farmi questo-
COSA? Quella merda di 'mia madre' che non solo mi ha abbandonata, mi ha pure minacciata, e ora quasi uccide mio padre? IO LA AMMAZZO.
-ti giuro che l'ammazzo-
-no tesoro, è arrabbiata perché quando eri piccola non ti ho lasciata con lei, e ora ti vuole con sé- dice lui con voce debole
-non mi interessa un cazzo papà. Io sono stata benissimo con te, tu mi hai insegnato il vero senso della vita e se ti perdo, ti giuro su Dio che ti vendico- mi fa un piccolo sorriso e vedo che una lacrima gli riga il viso, così decido di accarezzarlo
-resto qui stanotte ok?- domando, e lui annuisce.
Sono circa le 15, sono passate 2 ore da quando sono qui, decido di chiamare Gionata ma non risponde. Starà ancora parlando con il commissario?
Gionata's pov:
-agente, le ho già detto tutto- replico per la quarta volta alla guardia che mi sta interrogando
-può dirmi cosa è successo quando l'ha trovato e cosa ci faceva fuori? Nei minimi dettagli, grazie.-
Vedo che accende un registratore
-ero uscito perché la mia ragazza, figlia della vittima, era seriamente preoccupata e quindi sono andato a cercare la vittima, suo padre. Dopo un po' ho visto una figura di un uomo sanguinante così mi sono avvicinato e ho visto che era lui. Ho chiamato subito un'ambulanza che è arrivata in men che non si dica, e prima che arrivasse mi ha semplicemente detto di dire a sua figlia che stesse bene. ECCO TUTTO PER LA NONA O DECIMA VOLTA.- dico scazzato.
-va bene può andare a casa-
-finalmente- esulto disperato dopo più di due ore passate in commissariato.
Vedo 4 chiamate perse da Angelica così decido di richiamarla.
-cazzo Giò, dove eri finito?-
-scusami amore, ma sono stato 2 ore in commissariato, lo sceriffo mi faceva sempre le stesse domande da ore. Tu dove sei?-
-in ospedale, ti prego vieni ho bisogno di te-
-arrivo-
Riattacca
-eccomi A- dico una volta entrato nella stanza del padre di Angelica.
-finalmente- corre da me e mi abbraccia fortissimo
-mi sei mancata-
-anche tu G- ci baciamo
-cosa ti ha detto? Come sta?- chiedo ansioso
-per fortuna respira, e ho scoperto che ha un fondo segreto con dei soldi per permettermi di andare all'università. Ah e anche che è stata MIA madre a cercare di ucciderlo, poche cose vero?-
Resto con la bocca spalancata per circa 5 minuti per poi dire semplicemente -wow-
-già-
-dobbiamo fermare tua madre A-
-lo so G, ma non so come. Non si fermerà fin quando non andrò con lei-
-vero. Beh allora dobbiamo farle capire che con noi non si scherza.-
-che intendi Giò?- chiede preoccupata da ciò che sto per dire
-nulla, solo spaventarla-
-ci sto Boschetti.- Dice decisa

TROPPO TARDI PER NOI.//Sfera Ebbasta (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora