Pag. 57

11 1 0
                                    

Tredici o no, era un pericoloso criminale. Ma Naomi Misora

l'aveva lasciato scappare, e l'investigazione segreta di molti suoi colleghi era stata resa inutile così

come le innumerevoli ore e un incredibile ammontare di lavoro finito con nessun risultato. Tutto era

finito. Loro non avevano arrestato nessuno, e mentre nessuno era morto, c'era stato qualche agente

ferito così gravemente che da non poter tornare in servizio attivamente-un risultato orribile,

considerati gli sforzi gettati al vento. Al contrario della sua debole posizione nell'organizzazione, il

fatto che lei fosse stata semplicemente forzata al prendersi il congedo fu una concessione piuttosto

indulgente.

Naomi Misora onestamente non sapeva perché non era stata in grado di premere il grilletto. Forse

non possedeva la giusta sicurezza di sé...la giusta risolutezza che un agente dell'FBI dovrebbe avere.

Il suo ragazzo, Raye Penber, aveva detto, Immagino tu non sia in grado di tener testa al tuo

soprannome, Misora Massacre, a metà tra il sarcasmo e il tentativo tirarle su il morale, ma dal

momento che lei non aveva compreso sé stessa, non aveva protestato.

Ma Naomi Misora lo ricordava.

Il momento in cui gli aveva puntato contro la pistola...

Gli occhi del bambino si erano girati verso lei...

Come se stesse osservando qualcosa a cui non riusciva credere, come se la morte gli fosse apparsa

alle spalle. Che cosa assurda-lui era in grado di uccidere altre persone, ma non aveva mai

immaginato che lui stesso poteva essere ucciso. Ma avrebbe dovuto saperlo, doveva esser pronto a

morire nel momento stesso in cui aveva portato via una vita. Così come ogni criminale. Così come

ogni agente dell'FBI. Quella minaccia pendeva su tutti. Lei era parte del sistema. Anche quel

bambino era parte del sistema. Forse le era mancata la risolutezza. Forse si era impietrita a quella

minaccia. Forse quelle paure l'avevano bloccata. Ma quindi? Data l'educazione del bambino, lui non

solo non aveva possibilità di riformarsi, ma non aveva neanche una giusta concezioni di vita con la

quale crescere. Cosa doveva aspettarsi Misora da qualcuno come quello? Quanta crudeltà c'era

perché lei si aspettasse qualcosa? Lei sapeva bene come tutti che quel bambino viveva nel solo

modo in cui poteva. Era condannato da sempre. Ma questo significava che lui doveva accettare il

proprio destino? C'era solo una via per la vita e non una per la morte? La vita umana era questa...ma

la morte umana invece era controllata da mani non visibili?

Ovviamente, lei aveva del risentimento verso coloro i quali usarono questo fallimento come scusa

per espellerla, ma quando lei pensò alla differenza tra il tredicenne che non era riuscita a sparare e

la seconda vittima degli omicidi di BB di Los Angeles, Quarter Queen, lei cominciò a sentire come

se l'intera faccenda fosse irrisoria.

Misora non aveva un forte senso della giustizia.

Lei non credeva sé stessa essere eticamente o moralmente superiore.

Lei non approcciava al lavoro con un determinato tipo di filosofia.

Lei era dov'era perché la sua intera vita era stata come camminare in una città che non conosceva-

se lei avesse vissuto nuovamente la sua vita, lei sarebbe certamente finita a fare qualcosa di

completamente diverso. Se qualcuno le chiedesse perché lavorava per l'FBI, lei non sarebbe stata in

grado di dare una risposta.

Era brava nel suo lavoro, ma ciò derivava dalle sue abilità.

Non dal suo pensiero.

...Cosa farei se il killer fosse bambino? mormorò Misora, scoraggiata.

Un tredicenne...solo un tredicenne...

E lei abbassò la pistola accanto a sé, assicurandosi che ci fosse la sicura. Vicino ad essa c'erano un

paio di manette, sempre messe a disposizione da Ryuzaki, destinate al killer. Lei era

nell'appartamento 1313, dove viveva Blackberry Brown. Un appartamento con due camere da letto,

e la sola stanza con un lucchetto a giro di pollice era la stanza opposta all'entrata.

Nove piani più sotto, nell'appartamento 404, anche Ryuzaki aspettava l'arrivo del killer, prendendo

il posto di Blues-harp Babysplit. Aveva detto di esser forte, ma sembrava così gracile e incurvato

che lei trovò difficile credergli, ed era più che un po' preoccupata. Ryuzaki sembrò totalmente

fiducioso quando si incontrarono prima di prendere le posizioni, ma...lei aveva i suoi dubbi.

(Another Note) Il killer di Los Angeles (Versione Completa) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora