PROLOGO: TWO FRIENDS (PARTE UNO)

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1964, novembre.



I due ragazzi vennero colti alla sprovvista dall'acquazzone: si lanciarono in una corsa a perdifiato tra i marciapiedi, zig-zagando tra la folla, attraversando le strisce pedonali col rosso, alla ricerca di un riparo asciutto e caldo; uno di loro, il più alto, urtò inavvertitamente una elegante signora che stava uscendo da una boutique firmata.

"Maleducato! I tuoi genitori non ti hanno insegnato le buone maniere?" strillò, inviperita, la donna; il ragazzo, in tutta risposta, si fermò il tempo necessario per mostrarle il dito medio della mano destra, e poi riprese a correre per non perdere di vista l'amico.

L'elegante signora sgranò gli occhi e scosse la testa indignata.

Quella gioventù bruciata, arrogante e poco incline a seguire le regole dell'educazione, avrebbe segnato la fine della buona società.

I due ragazzi trovarono il riparo asciutto e caldo che stavano cercando in un piccolo pub semideserto; scelsero un tavolo appartato in un angolo, presero posto l'uno di fronte all'altro e si tolsero i lunghi cappotti impregnati di pioggia, nella vana speranza che si asciugassero.

Una cameriera si avvicinò per prendere l'ordinazione e tornò qualche minuto più tardi con due pinte di guinness appena spillate; appoggiò i boccali sul tavolo e ritornò dietro al bancone.

Riuscì a resistere solo pochi secondi prima di sollevare gli occhi dal bicchiere che stava pulendo e puntarli in direzione dei due giovani per studiarli con maggior attenzione, memorizzando più particolari possibili: uno era alto, magrissimo ed aveva i capelli corti e castani; l'altro, invece, era più basso ed aveva una massa di fitti ricci neri.

Quello castano non le piaceva affatto ('orrendo', pensò con una smorfia), ma l'amico riccioluto era tutta un'altra storia.

Una vera e propria bellezza della natura.

Non ricordava di avere mai visto un giovane così bello prima d'ora.

Il ragazzo castano si portò una sigaretta alle labbra, l'accese con un fiammifero e girò il viso in direzione di una finestra: la pioggia continuava a battere incessante contro il vetro e contro l'asfalto delle strade improvvisamente deserte.

"Perché cazzo dicano che piovono cani, gatti e forconi non lo capirò mai, ma è un'espressione che ci sta alla perfezione per descrivere giornate come questa" commentò, buttando fuori il fumo dalle labbra socchiuse; girò di nuovo il viso in direzione dell'amico che non aveva ancora parlato "ti sei accorto che ti sta mangiando con gli occhi?"

"Chi?" domandò il riccioluto.

"Come chi? La ragazza che ci ha serviti".

Il ragazzo riccio lanciò un'occhiata in direzione del bancone ed incrociò lo sguardo della cameriera giovane e carina; la vide arrossire violentemente per la vergogna e l'imbarazzo.

"Al momento non sono interessato a gettarmi a capofitto in una nuova storia d'amore"

"Stai ancora pensando a Libby?" chiese il castano, ed interpretò come un 'sì' il grugnito che ricevette in tutta risposta "ohh, senti, te l'ho già detto che devi smetterla di pensare a quella! Ormai vi siete lasciati da un pezzo e, fidati, meglio così visto che non facevate altro che litigare, mollarvi e riprendervi. Adesso sei a Londra: nuova città, nuova vita"

"Infatti è per questo che sono tornato... E per la scuola d'arte"

"Pensi che la Camberwell sia quella giusta?"

The Dark Side Of The Moon; Pink Floyd (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora