OYSTERS

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1971, dicembre.



Adrian Maben aveva contattato Steve O'Rourke una seconda volta perché il materiale girato in Campania non era sufficiente per la realizzazione del film documentario che aveva in mente e così, nonostante il Natale fosse ormai alle porte, il gruppo era stato costretto a saltare sul primo volo per Parigi per andare a registrare, in una settimana, altro materiale da aggiungere a quello di Pompei.

E, proprio come in Italia, le loro giornate si svolgevano nello stesso identico modo: Studio, albergo. Albergo, Studio.

Nessuna delle ragazze era partita, troppo impegnate a dividersi tra i preparativi per le feste ed i corrispettivi bambini, ad eccezione di Ginger.



Ginger impugnò la videocamera nuova di zecca, l'accese e puntò l'obiettivo verso i quattro ragazzi che stavano facendo una pausa dalle riprese: alla vigilia della partenza, David le aveva posato un pacco colorato in grembo, dicendole di aprirlo, ed al suo interno aveva trovato proprio la costosa videocamera.

Un regalo di Natale in anticipo, aveva risposto lui quando Ginger aveva chiesto spiegazioni esterrefatta.

Sapeva molto bene quanto costava un aggeggio elettronico come quello.

"Ragazzi, vi sto filmando, dite qualcosa" disse la giovane, allontanandosi di un passo per inquadrarli meglio "avanti, non siate timidi, così provo la videocamera".

Roger alzò lo sguardo dal tavolo, puntò gli occhi azzurri verso l'obiettivo ed accontentò la richiesta di Ginger.

"Ciao, mamma! Ciao, papà!" bofonchiò a causa del boccone che non aveva ancora ingurgitato.

"Che schifo, Waters, sei riuscito a rovinare il mio primo filmato. Tua madre non ti ha insegnato che non si parla con la bocca piena?" domandò la rossa con una smorfia indignata; spostò l'inquadratura dal viso del bassista ai due vassoi che occupavano l'intero tavolo "che cosa vi hanno portato? Cosa sono quelle?"

"Ostriche" rispose David, seduto tra Roger e Rick.

"Ostriche?" ripeté Ginger, stringendo l'inquadratura sui frutti di mare; la smorfia indignata si trasformò in una di disgusto "non hanno un aspetto molto invitante. Anzi..."

"Beh, non avranno un aspetto molto invitante, come dici tu, ma sono buonissime"

"E come si mangiano?"

"Così, guarda" Roger prese un'ostrica, aprì il guscio con la lama affilata di un apposito coltellino, spruzzò del succo di limone sul mollusco e lo cacciò in bocca come se stesse bevendo uno shottino di whisky; alla sua sinistra, David lo imitò, accumulando ben presto davanti a sé una pila di gusci vuoti.

Ginger assistette alla mattanza delle povere ostriche con un'espressione sconcertata; il suo sconvolgimento aumentò quando si rese conto che i molluschi all'interno del guscio si muovevano dopo essere stati spruzzati col succo di limone.

"Ohh, mio dio! Ma sono vive! State mangiando delle creature vive!"

"Certo che sono vive. Le ostriche si mangiano vive, non te lo ha mai detto nessuno? Ma in che razza di mondo vivi?" chiese il bassista, con un sorriso sarcastico sulle labbra; ingurgitò l'ennesima ostrica e, per burlarsi del disgusto della giovane, si leccò le dita della mano destra "anche al tuo adorato maritino piacciono molto. Non è vero, Dave? Non sono buonissime queste ostriche?"

The Dark Side Of The Moon; Pink Floyd (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora