BORDER (PARTE DUE)

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Ginger aprì gli occhi, si stiracchiò e sbadigliò sonoramente; gli unici indumenti che indossava erano un paio di slip neri ed una maglietta blu, a maniche corte, che apparteneva a Syd e che si era infilata la notte precedente dopo aver fatto l'amore con lui una seconda volta.

Era stato perfetto.

Nonostante tutto, era stato semplicemente perfetto come la loro prima volta.

Sbatté più volte le palpebre e si guardò attorno, capì che c'era qualcosa che non andava nello stesso istante in cui mise a fuoco la stanza in cui si trovava: non era il disordinato salotto dell'appartamento, bensì una stanza molto più piccola e completamente spoglia di qualunque mobile; le pareti erano bianche e c'era un'unica finestra chiusa.

Ginger non ricordava affatto di essere entrata in quella stanza.

Perché, poi, avrebbe dovuto dormire sul pavimento di una stanza completamente spoglia? Non aveva alcun senso logico.

Si alzò dalle assi in legno, si avvicinò alla porta, girò il pomello verso destra... E scoprì che era chiusa a chiave.

Provò una seconda, una terza e perfino una quarta volta, ma la porta continuava a rimanere sprangata; provò a spingerla, a tirarla, ma non ottenne nulla.

Iniziò a battere il palmo della mano destra contro il legno ed a chiamare ad alta voce Syd.

"Syd! Syd! Questa maledetta porta è bloccata, non riesco ad uscire!"

"Non è bloccata" rispose lui dall'altra parte, in tono tranquillo "l'ho chiusa io a chiave".

La ragazza restò in silenzio con gli occhi e la bocca spalancati.

Non poteva credere a quello che le sue orecchie avevano appena udito.

"Perché mi hai chiusa a chiave qui dentro?"

"Perché tu non sei reale. Sono stati i vermi a mandarti" disse il giovane nello stesso tono tranquillo di poco prima.

"Syd, i vermi non esistono!" gridò la rossa, afferrando il pomello della porta con entrambe le mani, perché ora iniziava ad avere davvero paura "Syd, apri questa porta, per favore! Non puoi fare sul serio, non puoi volermi davvero tenere segregata qui dentro! Syd? Syd, maledizione!".

Non ottenendo alcuna risposta dall'altra parte, la ragazza prese a picchiare con forza i palmi delle mani sul legno; arrivò perfino a prendere a calci la porta nella vana speranza di sfondarla, ma si arrese ben presto quando rimase senza fiato, dopo essersi ferita in modo superficiale il piede sinistro.

Si voltò a guardare la finestra e si precipitò verso quella che poteva essere la sua sola salvezza per scoprire, con orrore crescente, che anche quella era ermeticamente sigillata e che non c'era alcun modo di aprirla, a meno che non sfondasse il vetro lanciandoci contro un oggetto pesante.

Peccato che lì dentro non c'era assolutamente nulla.

Ginger tornò indietro e riprese a picchiare con forza i pugni contro la porta, piangendo disperata.

"Non puoi fare sul serio! Non puoi fare sul serio!" ripeté più volte singhiozzando forte "non puoi volere questo! Non puoi volermi tenere segregata qui dentro! Syd? Syd? Syd, maledizione, rispondi! Syd!".

Continuò a battere i pugni ed a gridare a squarciagola inutilmente, finché non si ritrovò con le nocche che sanguinavano e con la gola secca e gonfia.

Dal salotto non giunse mai alcuna risposta.



The Dark Side Of The Moon; Pink Floyd (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora