SPRING (PARTE UNO)

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1970, marzo.



Il campanellino posizionato in cima alla porta d'ingresso del negozio trillò allegramente, Ginger sollevò gli occhi dalla composizione floreale di cui si stava occupando e sorrise allegramente al ragazzo affascinante, dai capelli castani, che era appena entrato ed alla bambina che teneva in braccio.

"Ehi!" esclamò posando il paio di forbici che aveva in mano sul bancone "poco fa mi stavo giusto domandando quando ti avrei rivisto passare da queste parti"

"Lo sai che lo farei molto più spesso se non fossi così assorbito dagli impegni di lavoro, fortuna che adesso posso tirare un momentaneo sospiro di sollievo e godermi per un po' le gioie casalinghe" rispose Richard sorridendo a sua volta, strofinò il naso contro quello della figlia Gala e lei, in risposta, scoppiò in una risata sonora ed allegra; Ginger rivolse uno sguardo dolce alla bambina e pensò che assomigliava già moltissimo al suo migliore amico.

Aveva impiegato ben due settimane per mettere da parte il suo orgoglio femminile per decidersi a chiamare Rick e per chiedergli scusa; e quando finalmente aveva trovato il coraggio, lui l'aveva battuta sul tempo presentandosi a casa sua con un sacchettino di the ai frutti di bosco e con una confezione di pasticcini alla panna e marmellata di fragole: lo spuntino preferito di Ginger fin dai tempi dell'infanzia.

Un intero pomeriggio passato a discutere in cucina, bevendo the e mangiando pasticcini, aveva posto le basi per riallacciare il loro rapporto di profonda amicizia che era nato diciasette anni prima.

Il resto era venuto da sé nei mesi successivi, passo dopo passo.

"Lo immagino... Soprattutto ora che è arrivato il piccolo Jamie"

"Come stai, Ginger?"

"Io? Bene. Qui dentro non mi annoio mai perché c'è sempre tanto lavoro da fare, l'unico vero problema è che non ho mai abbastanza tempo e mi ritrovo sempre a fare i salti mortali a fine giornata"

"E non ti manca la macchinetta fotografica?"

"Ohh, non se ne resta appesa al chiodo, tranquillo. La uso molto di frequente"

"Io stavo dicendo se ti manca usarla dal punto di vista lavorativo".

La rossa divenne improvvisamente seria, abbassò gli occhi scuri sulla composizione completata a metà e scosse la testa da destra a sinistra.

"No, non mi manca" disse in un soffio "ho già capito quello che stai per chiedermi e ti risparmio la fatica di pormi quella domanda: no. Ti ringrazio, ma no. Ho chiuso con questa storia. Non sono più arrabbiata con te e non voglio neppure portare rancore al gruppo, sono contenta per i risultati che voi tutti state ottenendo, ma io voglio restarne fuori. Quello è il tuo mondo, questo è il mio"

"D'accordo, come desideri" mormorò Wright, preferendo non insistere, e cambiò argomento; tornò a sorridere, si voltò a guardare Gala ed indicò la busta rosa che teneva stretta tra le manine paffute "speriamo che comunque tu decida di fare un'eccezione per domenica... Gala ha qualcosa per te. Dà la busta alla zia Ginger"

"Che cos'è?" chiese la giovane; prese la busta, l'aprì e tirò fuori un bigliettino di carta rosa e profumata "un invito?"

"Juliette ha organizzato una piccola festa per l'arrivo della primavera. Niente di esagerato. Ci saranno le nostre famiglie, un paio di vicini... Ci saranno anche Nick e Lindy, ti ricordi di loro?"

"Certo che mi ricordo di loro anche se non li vedo da qualche anno... Come stanno?"

"Stanno bene. Un paio di mesi fa hanno festeggiato il loro primo anniversario di matrimonio"

The Dark Side Of The Moon; Pink Floyd (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora