1973, agosto.
Jennifer fissò il piatto dinanzi a sé senza sbattere le palpebre: le uova strapazzate, le due salsicce, il tortino di patate ed il pane imburrato erano diventati ormai freddi ed immangiabili; il ghiaccio dentro il bicchiere si era quasi sciolto del tutto, rendendo la bibita al suo interno annacquata.
"Guarda che il cibo non scompare magicamente dal piatto se continui a fissarlo in quel modo, sai?" la riprese la ragazza bionda seduta di fronte a lei, staccando un pezzo del suo pane imburrato e cacciandoselo in bocca; Danny, seduto affianco a Jennifer, stava terminando di masticare gli ultimi bocconi di salsiccia.
"Non ho molta fame, Liza" mormorò la giovane, punzecchiando le uova strapazzate con i denti della forchetta che aveva in mano "ho lo stomaco completamente chiuso. Credo che se provassi a mangiare un solo boccone, finirei col vomitare sopra la tavola... Ecco, ora che l'ho detto, mi sembra di sentire la nausea. E mi sembra anche di sentire la fronte bollente ed i brividi di freddo... Senti! Prova a sentirmi la fronte! Scotta, vero? Scommetto che ho la febbre altissima".
Liza allungò la mano destra ed appoggiò il palmo sulla fronte della sua migliore amica.
"Jennifer, la tua fronte è freschissima, non hai nulla"
"Ma se ho le guance in fiamme!"
"Sai come si chiama questa? Agitazione. Tu sei fuori di te dall'agitazione perché tra un paio di ore, dopo aver assistito al primo e miglior concerto della tua vita, incontrerai personalmente Roger"
"Basta, basta, basta! Non dirlo più, altrimenti finisco davvero per andare fuori di testa, mio dio!" esclamò la giovane con un gemito; lasciò cadere la forchetta sul piatto pieno di cibo e si appoggiò allo schienale del divanetto alle sue spalle "non credo di volerlo fare. Non credo di essere pronta"
"Che cosa?" Liza spalancò gli occhi azzurri "non puoi parlare sul serio! Hai atteso per tanto tempo questo momento, per anni non hai fatto altro che parlare in continuazione a me ed a lui di Roger, ed ora che finalmente il tuo sogno si sta per realizzare, non credi di essere pronta? Jen, ma sei ubriaca? Forse stai davvero male, perché la Jennifer che conosco io non direbbe mai una cosa simile"
"No, ecco... Io... Io voglio ancora incontrarlo, mio dio, eccome se lo voglio, ma... Ecco... Ho desiderato così ardentemente questo momento, che ora mi chiedo se non sarebbe meglio che restasse solo un sogno destinato a non realizzarsi mai"
"Ma che... Ma che diavolo stai dicendo? Danny, tu ci capisci qualcosa?"
"E se non fosse come io ho sempre immaginato? E se... E se tutto andasse storto? E se Roger non mi degnasse neppure di un'occhiata? Forse, dopotutto, mia sorella ha ragione: quelli come lui non guardano le ragazze come me. Sono sempre abituati ad essere circondati da ragazze bellissime che sembrano, o sono, delle modelle. Io non ho nulla in comune con loro"
"Questo non è assolutamente vero, Jen, anche tu sei una bellissima ragazza: hai degli occhi stupendi ed un viso ancora più stupendo. Non è vero, Danny? Diglielo anche tu che si sbaglia di grosso ad avere così poca autostima"
"Sei molto bella, Jennifer, non dovresti sottovalutarti in questo modo. Non ne hai alcun motivo" rispose Daniel, guardando la giovane seduta alla sua sinistra "e Roger sarebbe davvero un cieco ed uno stupido a non notarlo. Non hai nulla da invidiare alle modelle. Sono loro che hanno tutto da invidiare a te".
La ragazza si sforzò di sorridere ad entrambi per le premure che le dimostravano sempre, e per il supporto incondizionato che le davano in ogni occasione.
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The Dark Side Of The Moon; Pink Floyd (✔️)
Fanfic"E adesso?" "Adesso reggiti forte" "Che vuoi fare?" "Ti fidi di me?" le chiese di getto lui; le aveva già rivolto quella stessa domanda nel corso della notte trascorsa sopra il tetto di casa Anderson e, come in quella occasione, Ginger rispose senza...