"Pronto?"
"Buongiorno, signora Anderson. Scusi se la disturbo, Ginger è in casa?"
"Sì, è fuori in giardino, vuoi che vada a chiamarla?"
"Gliene sarei grato, signora Anderson. Può dirle che si tratta di una emergenza?"
"Glielo riferisco subito, tesoro. Attendi in linea" Pamela posò la cornetta del telefono sul mobiletto, passò affianco a Jennifer che stava studiando, seduta sul divano, ed uscì di casa; trovò Ginger sotto il portico, semi sdraiata sul divanetto a dondolo ed intenta a leggere un libro di poesie "vai al telefono subito, c'è una persona per te"
"Chi?" domandò lei senza staccare gli occhi dal libro.
"Uno dei tuoi amici"
"Quale?"
"Non me lo ha detto, ma dalla voce credo che sia il ragazzo alto e magrissimo che se si mette di profilo scompare".
La ragazza sollevò gli occhi scuri dalle pagine.
"Io e Roger Waters non siamo amici" precisò con freddezza "e credo proprio che mai lo saremo"
"Beh, ad ogni modo quel ragazzo è al telefono e ti sta aspettando per parlare"
"Riguardo cosa?"
"Non mi ha detto neppure questo, ma mi ha raccomandato di dirti che si tratta di un'emergenza".
Pamela aveva lasciato la porta d'ingresso aperta e Jennifer, dal salotto, ascoltò in silenzio l'intera, breve, conversazione; e quando sentì il nome del bassista del gruppo, le sue labbra si socchiusero, il libro di scuola scivolò a terra e gli occhi si focalizzarono subito sulla cornetta posata sul mobiletto, affianco al supporto.
La ragazzina arrossì e deglutì a vuoto.
Finalmente aveva l'occasione di parlare con lui, proprio con lui: il ragazzo che aveva visto una sera di qualche mese prima in TV e che aveva catalizzato completamente la sua attenzione; l'amico di Rick che ancora non aveva conosciuto di persona, con cui non aveva scambiato una sola parola e che doveva accontentarsi di ammirare, sospirando, sulla copertina di cartone di un disco.
E ora...
Ora quello stesso ragazzo, più grande di lei di dieci anni, a cui pensava spesso, il cui nome era sparso qua e là sulle pagine dei sui quaderni e libri di scuola, era dall'altro capo della cornetta telefonica.
Era lì, proprio lì, a pochi passi di distanza da lei, anche se non fisicamente.
Doveva solo alzarsi dal divano, fare qualche passo, afferrare la cornetta, appoggiarla all'orecchio destro, schiudere le lab...
Ginger prese in mano la cornetta del telefono prima che potesse farlo Jennifer e la spinse bruscamente da parte.
"Non è per te la chiamata. Torna a fare i compiti" le disse in tono busco, con un'occhiataccia; Jen gonfiò le guance, buttò fuori l'aria in uno sbuffo e si risedette sul divano a braccia incrociate, frustrata "pronto?"
"Ginger, ti disturbo?".
La giovane chiuse gli occhi per un breve istante.
Purtroppo Pamela non si era sbagliata: quello dall'altra parte del telefono era proprio Roger.
"Non lo so. Dimmelo tu se mi disturbi oppure no"
"Ti devo parlare"
"Riguardo cosa?"
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The Dark Side Of The Moon; Pink Floyd (✔️)
Fanfiction"E adesso?" "Adesso reggiti forte" "Che vuoi fare?" "Ti fidi di me?" le chiese di getto lui; le aveva già rivolto quella stessa domanda nel corso della notte trascorsa sopra il tetto di casa Anderson e, come in quella occasione, Ginger rispose senza...