7. E che cazzo, io volevo solo dormire.

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7. E che cazzo, io volevo solo dormire.

Sto tranquillamente facendo un pisolino sul divano, visto che è domenica, ma qualcosa mi sveglia. Tutti vi aspettate il solito cliché della sveglia che suona vero? Lo speravo pure io quasi quasi, visto che a svegliarmi sono le urla di mio figlio.
"Mamma, mamma, mamma". Urla saltellando a destra e a sinistra. Cos'ho partorito? Un canguro?
Alzo leggermente la testa guardandolo, per capire cosa vuole dal mio fantastico riposino domenicale. "Viola..."
Iniziamo benissimo devo dire. "...mi ha mandato un gufo per sapere se posso andare a casa sua, dormo da lei e domani andiamo a scuola insieme". Dice continuando a saltellare mentre io cerco di realizzare ciò che mi ha detto, devo dire che quando mi sveglio sono un po' rincoglionita. Appena ho capito il senso della frase, cerco di dire qualcosa ma lui subito si para davanti a me, con la faccia da cucciolo bastonato a cui io non so resistere. "Ti prego mamma, ti prego ti prego ti prego". Quasi si mette in ginocchio e io intenerita accetto. "E va bene, ma vedi di fare il bravo". Mi raccomando con Kyle che subito mi salta addosso stringendomi. Ricambio l'abbraccio sorridendo, anche se certe volte è insopportabile come suo padre non so cosa farei senza di lui, è il mio piccolino.

Ci alziamo entrambi dal divano, lui corre a recuperare i giochi che vuole portare da Viola, mentre io gli preparo la borsa con il cambio. Lo lavo e cerco di darmi una sistemata pure io, facendo una crocchia disordinata e infilando un jeans a vita alta con una felpa. "Kyle, ti ha scritto l'indirizzo vero?"
Chiedo sperando di non dover finire a girare tutta Londra per trovare casa Malfoy. "Si mamma, tranquilla".

Ed eccomi qua, davanti alla porta di Scorpius Malfoy, tenendo la mano a nostro figlio, mentre aspetto che lui venga ad aprire. Ed ecco che la porta si apre, mostrando l'imponente figura del mio ex-ragazzo, fidatevi se dico imponente perché abbiamo come minimo 30 centimetri di differenza, spero che Kyle non abbia preso da me anche in questo. Si scompiglia i capelli che sinceramente non ho mai visto ordinati da quando ci conosciamo, sembrava sempre che si fosse appena svegliato, e prima questa cosa la trovavo estremamente sexy. E ora che ne penso? Beh, è ancora sexy questa cosa. Penso maledicendomi subito dopo. "Ehi Kyle". Saluta calorosamente abbassandosi alla sua altezza per scompigliargli i capelli, ricevendo subito un sorriso. Kyle non ha neanche il tempo di ricambiare il saluto che arriva subito Viola come una furia, travolgendo il padre per abbracciare l'amichetto, per poi trascinarlo in camera sua. Siamo rimasti solo io e Scorpius, e che cazzo io volevo solo dormire oggi, non mi sembrava di aver chiesto tanto.

Subito lui si rialza guardandomi. "Rose". Dice a mo' di saluto che io ricambio con un semplice 'Scorpius'. Cade un silenzio imbarazzante tra noi due, dove nessuno sa cosa dire o fare. Mi ritornano in mente le parole dell'altra settimana, quelle frasi sputate quasi con delusione, e non posso fare a meno di darmi della stupida. Di nuovo. "Vuoi entrare a prendere un caffè?"
Chiede azzardato mentre io già mi stavo preparando a fuggire a casa per guardare una serie tv. Resto pochi secondi in silenzio per decidere cosa fare. Non entrando gli farei capire che mi mette in soggezione,forse arriverebbe a capire che gli nascondo qualcosa; entrando, invece, è probabile che mi dica qualche altra cosa sulla mia fuga, io risponderei questa volta e finiremmo a litigare. Alla fine mi decido ad annuire ed entro in casa, facendogli chiudere la porta. Mi guardo intorno, è un appartamento mastodontico, tipico da Malfoy, dove io sinceramente mi perderei in meno di due secondi. Scorpius mi supera conducendomi in cucina, mentre io lo seguo in silenzio guardandomi intorno. Arriviamo in cucina e mi siedo su uno degli sgabelli dell'isola guardandolo mentre prepara il caffè. "Quando sei tornata?"
Mi domanda spezzando il silenzio che c'è tra noi. "Inizio settembre, ho avuto un trasferimento e ho deciso di cogliere l'occasione per tornare qua".
Godric, non ho mai avuto una conversazione più imbarazzante di questa.

Lui annuisce e mette la macchinetta del caffè sul fornello, accendendo il gas e guardando il vuoto, come se mi volesse dire qualcosa. "Senti , mi dispiace per quello che ti ho detto alla festa, solo che ero leggermente incazzato per il tuo ritorno, mi sono comportato da scemo". Dice di getto girandosi verso di me, appoggiandosi al ripiano dietro di lui. Fidati, qua la scema tra noi due sono io, visto che ti sto nascondendo un figlio. Tu non hai proprio niente per cui chiedere scusa.
Mi immagino il giorno in cui la verità verrà a galla: mio padre che darà in escandescenza, Scorpius che si incazzerà a morte con Albus visto che non gli ha detto niente, e Kyle che se la prenderà con me perché non gli ho detto chi era suo padre. Si insomma, mi aspetta un futuro luminoso quanto una strada di campagna di notte.

"Stai tranquillo, infondo mi meritavo anche di peggio e lo sappiamo entrambi". Affermo cercando di abbozzare un sorriso mentre lui versa il caffè in due tazzine, progendomene una. "Lo prendi ancora amaro, vero?"
Questa domanda mi spiazza: è possibile che si ricordi ancora tutto di me nonostante siano passato sei anni? Anche io mi ricordo i piccoli dettagli che mi avevano fatto innamorare di lui, forse per una questione di abitudine non so, ma sta di fatto che sapere che pure lui si ricorda tutto di me, in un certo senso mi fa scaldare il cuore. Annuisco cercando di nascondere un sorriso mentre vedo lui mettere i soliti due cucchiaini di zucchero. Proprio come mi ricordavo. Bevo il liquido scuro in un sorso, mentre sento il suo sguardo su di me.

Cerco di dire qualcosa, ma subito la suoneria del mio telefono blocca ogni tentativo di parola. Sbuffo e rispondo alla chiamata sentendo subito la voce del mio capo, ovvero mio zio Harry. "Rose vieni subito in centrale, abbiamo un problema con un criminale". Dice solo, chiudendomi il telefono in faccia. E menomale che questo doveva essere il mio giorno di riposo.

"Devo andare". Ammetto sorridendo triste, mentre mi alzo. "Ti guido alla porta, con l'orientamento che hai potresti perderti persino in una casa". Scherza, e riesce a rubarmi una risata nel frattempo che mi conduce alla porta. La apro ed esco, ma prima di chiuderla mi giro e lo guardo. "Grazie per il caffè". Gli sorrido e mi smaterializzo subito dopo, ritrovandomi alla centrale.

Ehi mondo!
Piaciuto il capitolo?
Comunque volevo ringraziarvi per le visualizzazioni a cui siamo arrivati, non mi sarei mai aspettata un traguardo del genere, è una cifra altissima e io ci sto ancora sclerando. Sappiate che vi adoro tutti, e spero vivamente vi piaccia questa storia <3.
Per il prossimo capitolo ho in mente una sorpresa, tenetevi pronti.

P.s. Scusate l'orario comunque, solo che ormai riesco a scrivere esclusivamente di notte, il resto della giornata mi tengono impegnata anche se sto in casa.😒

Quel Fottuto Asilo. ★︎𝐒𝐜𝐨𝐫𝐨𝐬𝐞★︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora