18.Credo mi serva l'amplifon di ultima generazione

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"Credo mi serva l'amplifon di ultima generazione"

Sto piangendo da circa un'ora, ma ovviamente qualcuno deve interrompermi anche quando mi dispero per un coglione. "Rose volevo chieder- o santo Salzar cos'è successo?" chiede Delilah entrando nella mia stanza. Ma come ha fatto ad entrare in casa? Ah giusto, la smaterializzazione. La lascio entrare nei miei ricordi, non avendo neanche la forza di raccontarle tutto, mentre le faccio cenno di stendersi accanto a me. "O santo Salazar, Rose mi dispiace tantissimo. Sapevo che Scorpius fosse un coglione, ma fino a questi livelli no". Sorrido leggermente alle parole di quella che ormai posso definire amica e mi giro su un lato per guardarla. "Cosa dovrei fare ora?" chiedo non avendo la minima idea di come comportarmi con lui in caso lo dovessi incontrare. "Lascialo fottere, se si comporta così vuol dire che non ti merita" dice tranquilla accarezzandomi il braccio per farmi calmare. "Forse sono io ad essere nel torto, infondo gli ho nascosto un figlio..." dico abbassando lo sguardo. "No Rose, tu non hai colpe per questo. L'hai fatto per il bene di tuo figlio e se io fossi stata in te avrei fatto lo stesso. Non si meritava una vita seguito dai paparazzi, e anche se qualcuno ti dirà che hai sbagliato, ricordati che l'hai fatto per tuo figlio" cerca di rassicurarmi, e un po' ci riesce.

Le sorrido e la abbraccio di getto, stringendola a me. "Non pensavo lo avrei mai detto,ma ti voglio bene Delilah" affermo. "Si, lo sanno tutti che prima non ti andavo a genio" ridacchia la ragazza ancora stretta nelle mie braccia. "Non è che non mi andavi a genio, ero solo...diffidente?" provo a pararmi il culo ma non credo di esserci riuscita. "Stai tranquilla, nemmeno tu mi andavi a genio all'inizio" mi rassicura e io finalmente mi stacco dall'abbraccio per farla respirare. Sentiamo qualcuno suonare il campanello e, prima che io possa alzarmi, Delilah si dirige all'ingresso con una faccia preoccupata. Mi metto vicino alla porta della stanza per origliare, e per fortuna riesco a sentire qualcosa. "Che cazzo ci fai qua?" chiede la mia amica alla persona misteriosa. "Le devo parlare, ti prego Delilah" supplica la voce che ho capito essere quella di Scorpius. Delilah ti prego, se stai ascoltando i miei pensieri, non farlo entrare. "Non c'è, è uscita" prova a dire la ragazza per coprirmi. "Non ti credo, ti prego fammi parlare con lei" continua a supplicare e per un attimo mi sale la tentazione di ascoltarlo. Ma che sto dicendo? Riprenditi Rose, non cadere di nuovo ai suoi piedi. "Ti ripeto che non è qua".

"Sicura? Allora non ti darebbe fastidio se controllarsi nelle stanze" afferma il biondo facendomi andare nel panico. E ora dove cazzo mi nascondo? Pensa Rose, pensa. Trovato! Sento i suoi passi avvicinarsi e subito corro dentro l'armadio, sperando di non essere trovata. Sento Delilah seguirlo in tutte le stanze, per poi arrivare alla mia. "Visto? Non c'è" afferma, credo sperando che presto il biondo se ne vada. Scorpius si guarda intorno e appena vede l'armadio sembra gli arrivi un'illuminazione divina. Godric, no per favore. Fa che non venga verso di me. Si avvicina sempre di più, facendo battere il mio cuore sempre più forte per l'ansia. Potrei morire di tachicardia in questo momento. Spalanca un'anta dell'armadio e mi guarda. "Avevi una ciocca di capelli fuori l'armadio" dice facendo un mezzo sorriso. Cerco di rimanere impassibile ma vorrei tirarmi una cosa in testa per quanto sono imbranata. "Anche se l'hai trovata, non significa che lei voglia parlarti" afferma Delilah dietro di lui. "Del, fallo parlare, grazie per averci provato" le sorrido rassicurante mentre la vedo uscire dalla stanza preoccupata.

Scorpius si allontana un po' per permettermi di uscire dall'armadio senza darmi modo, però, di scappare. Oh, e vaffanculo dai. "Cosa vuoi?" chiedo cercando di tenermi quella poca dignità che mi rimane nonostante sia appena uscita da un armadio. "Parlarti" "Io no, quindi addio" dico provando ad andarmene ma prontamente mi prende per il polso, fermandomi. "Puoi ascoltarmi perfavore?" chiede quasi supplicandomi. "Va bene, ma hai solo 5 minuti" sbuffo e mi siedo sul letto aspettando di sentire quello che vuole dirmi lo stronzo. "Io e Sophia non siamo mai stati fidanzati" sgancia la bomba così, senza preoccuparsi di lasciarmi scioccata. Lo guardo confusa, cercando di capire. "Ma se a tavola con i miei genitori hai detto di essere fidanzato" dico non capendo cosa minchia stia succedendo. "L'ho detto, ma non era vero" ammette imbarazzato grattandosi la nuca. È così bon- Rose, concentrazione. "Se non è vero, allora perché l'hai detto?" chiedo di getto senza pensare. Dovrei imparare a farmi i cazzi miei una volta ogni tanto.

Aspetto una risposta dal ragazzo davanti a me, ma non arriva quindi mi alzo e lo guardo. "Stai pensando ad un modo per uccidermi per caso?" "L'ho detto per farti ingelosire" afferma. Eh? Per far ingelosire me? Lo guardo ancora più confusa di prima, però con una piccola speranza che si accende in me. "Perché?" domando soltanto guardandolo negli occhi. "Perché..." inizia accarezzandomi la guancia. Mi beo di quel contatto, cercando di imprimerlo per sempre nella mia memoria. "Mh?" chiedo soltanto, forse per non rovinare il momento. "Perché ti amo ancora, Rose. Ti amo da sempre."
Cosa? Forse ho bisogno di un'amplifon di ultima generazione, non credo di aver sentito bene.

Ehi mondo!
Dopo diversi pianti isterici sono riuscita a finire il capitolo. Scusate per eventuali errori grammaticali, appena revisionerò il libro scompariranno giuro. Spero vi sia piaciuto il capitolo <3

P.s. Da oggi aggiornerò tre volte alla settimana (come già detto su instagram): il mercoledì, il venerdì e la domenica. L'orario non è fisso però.

A presto, Giuls.💕

Quel Fottuto Asilo. ★︎𝐒𝐜𝐨𝐫𝐨𝐬𝐞★︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora