24. Cosa cazzo sta succedendo

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"Cosa cazzo sta succedendo"

Mi rigiro sul divano per la quarantesima volta, provo a trovare una posizione comoda ma non ci riesco. Sbuffo sonoramente e mi alzo dirigendomi in bagno. È passata ormai una settimana da quel litigio, ho preso le ferie dal lavoro, forse per non dover vedere le facce dispiaciute di tutti i miei cugini e amici che hanno saputo, grazie a quella pettegola di Lily, della mia rottura con Scorpius. Mi avvicino al lavandino e mi sciacquo la faccia, ma appena alzo lo sguardo noto il mio riflesso nello specchio. I miei capelli, disordinati già per conto loro di solito, sono sporchi e assomigliano tantissimo ad un nido di uccelli; il mio volto pallido è scavato con due occhiaie che si potrebbero notare a chilometri di distanza e i vestiti, o per meglio dire il pigiama è sporco di qualche sostanza a cui non so dare un nome. Distolgono lo sguardo dal mio riflesso. Devo reagire. Entro velocemente nel box doccia e apro l'acqua iniziando a lavarmi, cosa che sinceramente non facevo da una settimana.

Dopo aver fatto una doccia, annessa di shampoo, ho indossato un jeans e una maglietta extra large, probabilmente fregata ad uno dei miei innumerevoli parenti, e ho preso le chiavi della moto. C'è da dire che quel gioiellino non è mio, è di proprietà di Fred, che scrocca il mio garage non avendone uno. Quindi quando mi va posso usare quella meraviglia senza dover chiedere il permesso. Esco dal mio appartamento e entro nell'ascensore per andare nel seminterrato. Una volta arrivata percorro quel lunghissimo corridoio poco illuminato, che mi da sempre un'ansia assurda, finché non arrivo alla porta del mio garage. La apro velocemente e salgo sulla moto infilandomi il casco di malavoglia, sinceramente avevo un'acconciatura stupenda, e ora si rovinerà per colpa di questo aggeggio. Sbuffo e metto in moto. Direzione: casa di Delilah. Avrei potuto usare la smaterializzazione, però niente è più appagante della sensazione di libertà che mi da la velocità, la freschezza del vento in faccia e la gioia che mi procura il rombo del motore. Ovviamente rallentata dal traffico, giro per le strade di Londra, quasi come una persona nuova. Stare in sella a questa moto è una delle poche cose che mi fa sentire bene, anche dopo la rottura della relazione con il ragazzo che amo ancora.

Una volta arrivata davanti il palazzo di Delilah parcheggio e poso il casco, salendo di corsa le scale. Non ho sentito la mia amica per tutto il giorno, cosa molto strana visto che nell'ultima settimana mi ha chiamato come minimo tre volte all'ora per sapere come stavo. Mi ritrovo difronte alla porta del suo appartamento e busso. Dopo circa due minuti, e tante altre bussate capisco che la mia amica non è in casa, quindi dove può essere andata? Scrollo le spalle decidendo di non preoccuparmene e faccio dietrofront per tornare alla moto. Ma subito mi congelo sul posto, vedendo una figura di almeno un metro e novanta venire nella mia direzione. Coraggio Rose, non farti prendere dal panico, sei forte. La persona in questione sembra sorpresa tanto quanto me per questo incontro inaspettato, e infatti non può fare a meno di farmelo notare con una faccia da pesce lesso. "Weasley" dice a mo di saluto, accompagnato da un cenno di testa. Ed è qui che sento il mio cuore spezzarsi definitivamente. "Malfoy" ricambio il saluto cercando di trattenere le lacrime. Credevo di stare un pochino meglio, lo credevo veramente, ma appena l'ho visto è come se avessi sentito il mondo cadermi addosso. Ingoio un groppo in gola e lo guardo fredda proprio come lui sta facendo con me. Ma intanto sento le farfalle nello stomaco aumentare sempre di più. È incredibile come questo ragazzo riesce a smuovere in me delle sensazione che o avevo dimenticato o che credevo di non conoscere. "Come sta Kyle?" provo a domandare, facendo vacillare un po' la mia freddezza. "Sta bene" è questo ciò che si limita a dire, continuando a guardare impassibile. Annuisco leggermente e gli rivolgo un sorriso malinconico, mordendomi l'interno guancia per evitare di dire stronzate. Non è il momento per fare casini.

Sento le mie gambe muoversi da sole, come se mi stessero salvando da lui, e inizio a camminare verso l'uscita del palazzo. Lo supero e monto di nuovo sulla moto, rimettendomi il casco, e parto a tutta velocità sulle strade della mia città. Appena mi accorgo di essere abbastanza lontana da lui scoppiò a piangere, mi meraviglio di non averlo fatto prima davanti a lui. Mi distrugge dentro il modo in cui ho rovinato tutto, so che lui ha il diritto di odiarmi. Ma non ce la faccio, non ce la faccio a farmi odiare. Vorrei stare stretta di nuovo fra le sue braccia, baciarlo, accarezzare quei capelli morbidissimi. Mi manca il suo modo di scherzare, ma soprattutto il suo modo di amarmi. Inizio a guidare senza una meta, non sapendo neanche io dove mi sto dirigendo ma appena mi fermo mi accorgo di essere arrivata a casa di Hugo. Sorrido divertita dal fatto che ogni volta che sto male finisco sempre qua e scendo dalla moto, prendendo dal mio mazzo, le chiavi di casa sua. Apro il portone e salgo le scale, e finalmente dopo quattro piani a piedi arrivo davanti al suo appartamento. Infilo le chiavi nella serratura e faccio fare un giro, riuscendo ad aprire completamente la porta. Non trovo nessuno all'ingresso, quindi pensando che forse mio fratello stia dormendo vado in camera sua. "CHE CAZZO STATE FACENDO VOI DUE?" urlo appena apro la porta della stanza, facendo girare i due diretti interessati.

Ehi mondo!
Spero vi sia piaciuto il capitolo. Ormai la fine è sempre più vicina e io non so che dire sinceramente. Domandina: a voi sono uscite le pagelle?
Io stranamente non ho fatto schifo ed è già tanto lol.
A presto, Giuls.💗

Quel Fottuto Asilo. ★︎𝐒𝐜𝐨𝐫𝐨𝐬𝐞★︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora