Capitolo 2

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Freddo. Duro. Freddo. Duro. Freddo. Duro.
Vuoto. Buio. Vuoto. Buio. Vuoto. Buio.

Spalanco gli occhi.

Non so che ore sono, non so che giorno è, non so niente.

Vorrei avere qualcuno qui, accanto a me.

Qualcuno con cui parlare.

Qualcuno di reale.

Qualcuno che mi aiuti a non farmi impazzire.

Prendo dei profondi respiri.

Sento dei passi nel corridoio dietro la mia porta.

"Lenah Ariston? Sì, è dietro questa porta."

Una voce maschile.

"Vuoi davvero entrare?"-la voce continua.

Non riesco a sentire la risposta.

Poco dopo, sento la chiave girare nel chiavistello e la porta si apre, facendo entrare un po' di luce al centro della cella.

"Oh dio. Lenah!"

Ho la voce rotta dall'emozione quando parlo: "Ash! Come hai fatto a..."

Ci abbracciamo forte.

"Sono venuta appena ho potuto. Mi sei mancata tantissimo, Lenah. E lo sai che ora mangio tutto? Ho paura che se non la smetto ingrasserò! E poi Brendan è contentissimo dei miei progressi e mi supporta sempre..."-le sue parole escono come un fiume.

"Aspetta"-la interrompo "chi è Brendan?"

"Oh, è il mio ragazzo"-dice imbarazzata "è qui, mi ha accompagnata lui."

"Brendan?"-lo chiama.

Nella cella entra un ragazzo alto, con le spalle larghe che urlano "nuotatore".

Si passa una mano tra i capelli corti castani. Si avvicina a me e si china per guardarmi negli occhi.

I suoi sono di un azzurro acquoso.

Mi tende una mano.

"Piacere, Lenah."

Accenno un sorriso mentre gliela stringo.

"Mi dispiace tanto, Lenah. Ho saputo che è stato il professore a mandarti qui. E poi, Adam..."-fa Ash.

Sobbalzo.

"Possiamo non parlare di questo?"-la supplico.

"Certo, sì. Va bene..."-dice dopo un secondo di troppo.

Brendan ci lascia sole ed Ash rimane per un po' con me, ma poi è costretta ad andarsene.

Rimango di nuovo sola. Al buio. Al freddo.

Come una bestia.

Pain is madness [ IN REVISIONE ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora