Dei passi. Tum. Tum. Tum. Rimbombano tra le pareti e arrivano fino a me.
Sono raggomitolata in un angolo sotto il letto, non so nemmeno come ho fatto ad entrarci tutta. Sento le sirene in lontananza. È la polizia. Poi i passi smettono di farsi sentire e alle mie orecchie arriva un'imprecazione.
Poi non ricordo più niente.Mi sveglio con la fronte sudata, mentre sulle labbra ho il sapore di un urlo che non è riuscito ad uscire dalla mia gola.
Striscio fino all'altra parte della cella, dove c'è un sottile materasso sporco con sopra un cuscino mal ridotto e un lenzuolo polveroso con cui coprirsi.
Salgo a fatica sul materasso e getto via il lenzuolo ed il cuscino, che cadono sul pavimento senza produrre alcun rumore.
Mi siedo ed appoggio la schiena al muro.
Se volto la testa verso destra posso vedere la porta.
Punto i piedi sul materasso per mettermi il più comoda possibile.
Credo sia ancora notte: non si sente nessun rumore, solo un leggero russare -proveniente sicuramente da un addetto, forse Maxon- e le urla dei veri pazzi che riecheggiano in lontananza.
I veri pazzi. Forse dovrei stare con loro.
Fisso la parete di fronte a me, abbastanza lontana da fare di questa cella "la più grande", come ha detto una volta un ragazzo quando mi hanno rinchiusa qui per la prima volta.
Faccio una smorfia.
Poi, cerco di spegnere il cervello, in modo da impedirmi di pensare a tutto quello che mi farebbe male, in modo da velocizzare il mio lento scivolare verso l'oblio. Verso il baratro della mia mente.
"I sentimenti sono l'unica cosa che ci permette di restare vivi, umani e vulnerabili. Ci permettono di non impazzire"-aveva detto una volta il professore, durante una sua lezione al centro di riabilitazione.
Ma io non voglio restare umana, così. Non voglio essere cosciente della mia decadenza dentro questo posto.
Non voglio essere vulnerabile qui dentro, dove gente come Maxon può capirlo e decidere di approfittarsene.
E così, lo faccio: spengo i sentimenti.
Non voglio più provare nulla d'ora in poi.
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Pain is madness [ IN REVISIONE ]
Romance"Sai cosa?"-dico. "Cosa?"-fa lui di rimando con un sorriso. "Non sono mai stata così felice e in pace in vita mia." Questo è ciò che dice Lenah pochi minuti prima di essere presa e trascinata via a forza da casa Smith, in un pomeriggio primaverile. ...