Capitolo 53

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Alle otto in punto sono seduta insieme ad Adam ed Andrew al lungo tavolo della sala da pranzo.

"Bene"-esordisce Damien entrando "noto con piacere che siete stati tutti puntuali."

Il suoi occhi attenti vagano su di noi per poi posarsi sul figlio.

Inclina la testa leggermente di lato, le labbra leggermente arricciate.

"Andrew...?"-dice sollevando un sopracciglio.

Sta aspettando una risposta.

Guardo Andrew che mi siede di fronte.

Deglutisce.

Quando parla, le parole che dice mi lasciano una scia di brividi sulle braccia:

"La puntualità è tutto, papà."

Damien annuisce compiaciuto, poi si siede a capotavola.

Alexa serve le portate.

"La signora?"-chiede.

"Non scenderà"-risponde Damien "il viaggio di ritorno è stato abbastanza stancante. È di sopra a riposare."

Quando Alexa ci lascia soli, iniziamo a mangiare.

Fisso il mio piatto pieno.

Alzo lo sguardo e sorprendo Andrew a guardarmi.

Sembra supplicarmi di mangiare con gli occhi.

Annuisco piano ed abbasso gli occhi sul cibo che ho nel piatto; li rialzo solo una volta finito tutto.

Damien mangia con calma, mastica lentamente, con un lieve sorriso stampato sulle labbra.

Mi volto verso Adam, seduto alla mia sinistra.

Il suo piatto è ancora completamente intatto.

Vorrei dirgli di mangiare, ma non apro bocca.

"Vedo che sei incredibilmente ostinato, sciocco e testardo, ragazzo"-dice il signor Sheen rivolto ad Adam "come hai detto che ti chiami?"

"Adam Smith"-grugnisce lui.

"Smith. Questo cognome così banale non mi dice nulla."

Adam piega le labbra in una smorfia, ed ho paura per la sua reazione.

Ma non succede niente: Adam si calma e rilassa i muscoli, almeno in parte.

"Allora..."- Damien cambia discorso "Lenah"

I suoi occhi mi inchiodano alla sedia.

Andrew si agita sul posto.

"Come hai conosciuto mio figlio?"-sfodera un sorriso smagliante.

"I-in manicomio"-balbetto.

Lui solleva le sopracciglia, visibilmente sorpreso.

"In manicomio?"-chiede al figlio.

Lui annuisce fissando il suo piatto.

Improvvisamente provo un moto di rabbia nei confronti del padre.

Lo odio per come tratta il proprio figlio.

Non sopporto l' idea che Andrew si mostri così sottomesso.

"Quindi...sei pazza?"

Mi volto di scatto verso di lui, ma non posso ribattere, poiché Adam è scattato in piedi e sta andando verso di lui, puntandogli un coltello contro.
Oddio.

"Adam!"-esclamo.

"Non azzardarti mai più a dire una cosa del genere"-sussurra minaccioso.

"Uh"-fa Damien, poi scoppia a ridere.

"Attento, ragazzo. Chi minaccia con un coltello in mano non finisce mai bene"-dice facendosi subito serio ed allontanando da sé con la punta delle dita la posata.

Poi si alza, si sistema i vestiti con calma.

"Vi auguro una buona notte"-dice uscendo elegantemente dalla stanza.


Pain is madness [ IN REVISIONE ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora