Capitolo 49

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Dopo un tempo che sembra un'eternità, vedo Andrew uscire dalla sua camera.

Si è lavato il viso e si è cambiato i vestiti.

Ora indossa un paio di pantaloni militari infilati in un paio di anfibi neri alti fino al polpaccio ed una canottiera bianca.

Tento di parlargli, ma lui mi ignora.

"Andrew!"-lo chiamo, esasperata.

Lui si volta.

Ha gli occhi lucidi.

"Che succede?"-chiedo avvicinandomi.

"Adesso che Adam è tornato, andrai con lui, non è così?"

Lo guardo non sapendo che dire.

"No..."-sussurro.

"Lo ami, no?"

"Io..."

"Come fai ad amare quello stronzo, Lenah?"-dice "tu meriti di meglio, non meriti un pezzo di merda!"

"Andr..."

"Meriti uno come me, uno che ti ami davvero!"-mi interrompe.

Si avvicina pericolosamente.

I suoi occhi sono pieni di mille emozioni diverse.

Mi sfiora la guancia con una mano.

"Perché non puoi essere mia?"-sussurra.

Deglutisco ed istintivamente chiudo gli occhi quando mi passa una mano lungo il collo.

"Non darmi un altro schiaffo per questo"-soffia sulle mie labbra, prima di sigillarle con le sue morbide e carnose.

Tutto in me si blocca ed io divento un blocco di cemento.

Andrew fa scorrere una mano lungo la mia schiena, mentre l'altra mi regge la nuca.

La sua mano ha lasciato una scia di piccoli brividi sulla mia pelle.

Mi sospinge delicatamente verso la porta della sua stanza.

"No"-riesco a mormorare.

Oppongo resistenza, e lui si ferma.

Mi guarda con un misto di confusione, delusione e tristezza. Non posso vedere i suoi occhi pieni di dispiacere.

Così abbasso lo sguardo e mi allontano a passo svelto.

Pain is madness [ IN REVISIONE ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora