4-ora vai pure a piangere dalla mammina

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Sophia's pov

Pace, che bella parola, peccato che per quella sera ce ne sarebbe stata poca per me...
Arrivata in giardino noto un tavolino con delle poltroncine così mi accomodo, mi levo la giacca, appoggiandola sul retro della poltroncina e, approfittando del posacenere, mi accendo una sigaretta. Mentre fumo penso su cosa fare e come farlo, non posso fare troppo tardi perchè devo tornare da King, e poi domani c'è scuola, vorrei provare a dormire un paio d'ore stanotte, il letto del Five Seasons sembra comodo, non dovrebbe essere così difficile. I miei pensieri, come al solito, vengono interrotti da qualcuno, un ragazzo dai capelli corvini si è accomodato nella poltroncina affianco alla mia.
<Sei nuova qui, quindi lascia che mi presenti, sono Reginald Mantle, ma te potrai urlare anche solo Reggie> davvero pensa di portarmi a letto con così tanta facilità? Beh si sbaglia.
<Piacere, REGINALD, sono Sophia>
<Bene Sophia, se sei nuova avrai bisogno di un luogo dove alloggiare e ti assicuro che il mio letto è molto confortevole, potrei così mostrarti anche le caratteristiche di noi ragazzi di Riverdale> finisce la frase con un occhiolino e inizia ad accarezzarmi il braccio.
Scanso il suo tocco e gli dico:
<Oh Reginald, ma io ho già un luogo dove pernottare e ti assicuro che il letto è molto comodo>
<Allora possiamo fare da te>detto ciò si alza e stringendomi il braccio mi obbliga a fare lo stesso, la mia pazienza sta finendo, provo a divincolarmi un po' ma non riesco a liberarmi dalla sua presa, sarà senz'altro una trentina di kili più di me, ma non mi spaventa.
<Lasciami andare altrimenti...>
<Altrimenti...>dice incuriosito e con un tono a presa di giro, solleva anche un sopracciglio in attesa della mia risposta.
<Ti ha detto di lasciarla andare Mantle!>è la voce di Jughead che è appena uscito dalla casa e viene verso di noi. A quel punto Reggie molla la presa ed inizia a toccarsi nervosamente il ciuffo, poi sbotta:
<Jones, non sono affari tuoi!>

 A quel punto Reggie molla la presa ed inizia a toccarsi nervosamente il ciuffo, poi sbotta:<Jones, non sono affari tuoi!>

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Jughead sembra sul punto di attaccare, ma lo blocco prima.
<Ehi, Jughead, guardami, ha ragione, non sono affari tuoi- sposto nuovamente lo sguardo sul corvini molesto- ma sono affari miei, quindi tienimi i tacchi> detto ciò mi sfilo le mie scarpe brillantinate e le porgo al ragazzo col cappello grigio, che incuriosito e un po' agitato le afferra.
Ora mi concentro nuovamente e unicamente su Reggie.
<Ehi, bambolina cosa pensi di fare eh?!> e scoppia in una leggera risata, forse perchè sono anche una ventina di centimetri meno di lui. La mia pazienza è davvero al limite.
<Te lo dirò un'ultima volta, vattene e lasciami in pace REGINALD MANTLE>sputo il suo nome con disprezzo, quasi lo vomito da quanto schifo mi fa. Ma lui si avvicina a me e dice divertito:
<Altrimenti?! Tranquilla mi piacciono le tipe aggressive, le trovo molto sexy> sento la sua mano sfiorarmi il corpo dal seno al fianco destro, che sono scoperti perchè non indosso un reggiseno e la tutina li lascia scoperti. Ormai non resisto più, fanculo le intenzioni di tenere un profilo basso, gli tiro un front(calcio frontale, che punta la fine dello sterno), lui spiazzato dal gesto indietreggia un po', così mi avvicino e gli tiro un high kick destro(calcio alto e laterale che colpisce tra la tempia e il collo), ancora scioccato non riesce a reagire, quindi gli tiro una ginocchiata sinistra nello stomaco e un montante destro al fegato, si accascia un po' ma si riprende in fretta e prova a sferrare dei diretti molto a caso, schivo i primi due e il terzo lo incrocio, lo prendo i pieno sul naso, tant'è che gli esce un rivolo di sangue, ne aproffitto per tirargli un montante sinistro e un low kick(calcio che prende le gambe) esterno, perde l'equilibrio e casca in terra, subito mi fiondo su di lui, e con una presa abbastanza base lo tengo fermo sotto di me mentre gli tiro un paio di ganci, destro e sinistro, che lui prova inutilmente a parare. Quando sono soddisfatta e lui esausto, mi fermo e mi abbasso per sussurargli all'orecchio:
<Altrimenti questo, non sottovalutarmi Mantle, MAI. Ora puoi andare anche a piangere dalla mammina Reginald>questa volta lo dico con tono ancora più schifato di prima, che verme!
Mi alzo e raccolgo il mio cappello che era caduto a terra dopo i primi colpi e quando alzo lo sguardo vedo una folla che si era radunata intorno a noi a godersi lo spettacolo, così sbotto:
<Lo spettacolo è finito, potete anche andarvene, e dannazione, qualcuno aiuti Reginald!>
Poi mi dirigo verso Jughead che ha ancora le mie scarpe e mi guarda come incantato, vicino a lui ci sono Betty e una ragazza corvina, presuppongo grazie ai racconti e alle foto della mamma essere Veronica Lodge, abbracciata ad uno con i capelli rossi e Cheryl.
Quando arrivo da loro mi rimetto le scarpe mentre ascolto cosa mi dicono:
B:<Wow, sei stata assurda!> aggiunge un gridolino di entusiasmo alla fine.
V:<Comunque io sono Veronica Lodge e il rosso è Archie Andrews, è un piacere conoscerti Sophia, sei stata...>
A:<Una forza della natura, Reggie è mio amico ma con le ragazze è un verme>
C:<Già, e te gli hai dato il ben servito> dice Cheryl mentre applaude le mani entusiasta.
S:<Oh ragazzi, il piacere e tutto mio, vi stringerei le mani ma non voglio macchiarvi, e Cheryl, mi dispiace aver rovinato la tua festa, di solito non faccio queste cose...> dico un po' in imbarazzo, volevo tenere un profilo basso e invece ora tutti mi conoscerano perchè sono una lottatrice, peccato.
Jughead che fin'ora era rimasto in silenzio afferra lei miei mani, guarda le nocche arrossate e le chiazze di sangue di Reggie, forse ho un po' esagerato, ma non ho intenzione di scusarmi, non ha breve termine. Improvvisamente il corvino esce dal suo stato di trans e chiede:
J:<Che...Cheryl, hai un-un kit medico, per disinfettarle le ferite?...>
C:<Certamente, vado subito a prend>
S:<Non importa, davvero, ci sono abituata, pratico sport da combattimento da quando sono piccola, però potresti indicarmi il bagno, magari evito di macchiare qualcosa, mi sembra di aver già fatto abbastanza danni stasera>.
Nel mentre Jughead continua a toccarmi le mani, quando ad un tratto mi gira i polsi e si sofferma a guardare il mio tatuaggio a serpente, quello uguale alla mamma, CAZZO! Ritraggo subito le mani e faccio per seguire Cheryl, ma questa volta e lui a bloccarla.
<Aspetta Cheryl, la accompagno io, ormai mi sono macchiato anche io, so dove è il bagno>
C:<Ok..., usate pure quello di sopra, a quello degli ospiti c'è un sacco di fila>.
Il ragazzo mi afferra per il polso sinistro e mi trascina su per le scale. Mentre ci laviamo le mani continua a fissarmi in modo interrogatorio, così decido di parlare io per prima:
<Senti Jughead, rilassati, non sono una serpent, è la prima volta che vengo a Riverdale e in America, come potrei?! Ti avrei spiegato tutto domattina ma mi costringi ad iniziare adesso... il tatuaggio lo ho fatto senza saperne il significato, almeno fino ad un paio di ore fa, lo ho fatto quando una settimana fa è morta mia madre in un incidente autostradale, lei era di Riverdale e il suo unico tatuaggio era un serpente verde sul polso con la scritta Southside serpent, ma non sapendone il significato non ho voluto tatuarmela, era l'unico tatuaggio che lei aveva, e visto che io ne avevo già molti ho deciso di farmelo identico, o quasi, al suo, per averla più vicina, per ricordarmela sempre, anche se penso sia impossibile dimenticarla- il mio tono di voce si fa sempre più basso e strozzato, faccio fatica a trattenere le lacrime, ma non escono, forse le ho finite quel dannatissimo giorno- ripeto, lo ho fatto senza conoscerne il significato, ma quando ho visto il disegno sulla tua giacca stasera ho capito, è il tatuaggio della sua gang, i Serpents, la gang di cui era la regina prima di andare in Italia. Jughead, mia madre si chiama, uff..., chiamava, Jennifer Green, è stata l'ultimo capo prima di tuo padre, se non se ne fosse andata te ora non saresti il capo e lei, non sarebbe, uff..., mo-morta>.
Quando finisco di parlare chiudo un secondo gli occhi, poi notando che non dice niente esco dal bagno e gli dico che ci vediamo domani.
Scendo velocemente le scale ed esco fuori, sono le 23:30, inizia ad essere freddo, apro la bottiglia di birra che ho preso da un tavolino prima di uscire fuori e mi metto la giacca. Bevo un paio di sorsi e poi mi accendo una sigaretta, mentre fumo mi stringo nella mia giacca, anzi nella sua giacca, il suo odore mi fa sentire a casa... chiudo gli occhi mentre bevo gli ultimi sorsi dalla bottiglia. Spengo la sigaretta e mi alzo, ma vado a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.
È Jughead che mi avvolge la vita con le sue braccia e mi stringe forte a sé. Poi mi dice:<Mi dispiace essere rimasto in silenzio prima, e penso tu mi abbia detto anche fin troppo, non eri tenuta a darmi delle spiegazioni. Ma apprezzo tanto che tu ti sia confidata con me. Non è necessario che tu mi dica altro, domattina perciò resta a casa a riposare, penso tu non lo faccia da tanto... Davvero mi dispiace e l'unica cosa che posso fare è farti entrare nella gang di tua madre, magari potrebbe farti sentire più vicina a lei, basterà farti tatuare quelle due parole e sarai dentro> un po' scioccata dalle sue parole, sciolgo l'abbraccio e lo guardo negli occhi
<Non c'era una lap dance da fare? Oppure non siete più così maschilisti?!>
<Ahimè la danza del serpente c'è ancora, ma non ti obbligherò a farla...>
<Jugh, non ho il fiocco rosso, appena me lo permetterai, farò quella danza, sono una discreta ballerina> dico facendo l'occhiolino.
<Va bene..., il locale è aperto nel weekend quindi un sabato che te la senti ci organizziamo, così poi la domenica potrò tatuarti quelle due paroline e potrai ritenerti completamente di famiglia>
<Allora tienimi un posto per questo sabato. Ci vediamo domani a scuola? Ora devo scappare da King, non voglio lasciarlo così tanto tempo da solo. E grazie... Ma se dici qualcosa a qualcuno ti riduco peggio di Reggie> dico ridacchiando e poi me ne vado, ma mentre entro in casa riesco a sentire un flebile "A domani Sophi".
A domani...

I'm evil and alone ♡riverdale♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora