Sophia's pov
<Senti Sophi, volevo parlartene stamattina, il discorso mi portava in quella direzione, ma volevo farlo in assenza di Jugh...>sembra agitato.
<Rilassati, puoi dirmi qualunque cosa, non me la prendo. Ora sputa il rospo però, perché stai agitando anche me!>
<Vedi... per me tua madre era come una sorella e te sei come una figlia, so che hai scoperto chi è tuo padre, però ti va di chiamarmi almeno... zio?>
<FP, non ti chiamerò zio, non mi piace. L'aver scoperto che Hiram è biologicamente mio padre non gli da automaticamente il titolo di genitore, di lui non ho nemmeno il cognome! Quindi se non ti offendi preferirei chiamarti papà, perchè è così che ti comporti con me, da padre>ha gli occhi lucidi, è così carino! Lo prendo e lo abbraccio
<Mi dai una mano a tagliare la pasta, papà?!> lui annuisce sorridente. Sono felice, davvero tanto. Spiego a FP come tagliare la pasta e mi dedico al ragù. Poco prima che arrivi Jugh butto la pasta sul fuoco. E mentre l'acqua si cuoce inizio a friggere i coccoli, buttando nell'olio col cucchiaio delle piccole porzioni della pastella. Quando sono dorati li tiro fuori e li metto nella carta per fritti, così che assorba un po' l'olio.
Jughead's pov
Ho appena parcheggiato la moto di fronte alla roulotte. Quando metto piede sul primo scalino vengo inondato da tanti buoni odori. Quando entro in casa Ling mi riempie di feste, sono felice di rivederlo, quando torna nella sua cuccia mi guarda sorridendo.
<Papà, metteresti il prosciutto crudo e lo stracchino sul tagliere? Quello con la ciotola sopra? Così puoi portarlo in tavola> e la voce di Sophia, ha chiamato mio padre papà, sono felice.
<Jugh vatti a lavare le mani, si mangia!>
Quando entro in cucina sul tavolo c'è un vassoio di legno con crudo e formaggio ed una ciotola grande piena di quello che sembra pane fritto, ha una forma sferica irregolare ed piccole dimensioni. Apprendo da Sophia, che è ancora intenta a cucinare la pasta, che si chiamano coccoli. Poi la osservo mettere la pasta nei piatti, creando delle piramidi perfette, da vera chef. Finalmente si siede anche lei.
<Buon appetito>esclama lei.
<Sono superlative queste tagliatelle, forse perchè le ho tagliate io!>dice ridendo mio padre.
<Ma dove sono le polpette?...>chiedo io curioso, ero convinto che ci andassero nella pasta al ragù.
<Stupidi americani! Nel ragù ci sono delle palline di carne perchè è macinata, ma sono piccole! Non delle polpette> mi sento un po' stupido, anche perchè questa pasta è mille volte meglio di qualunque altra io abbia mangiato in vita mia. Riesco a sentire ad ogni forchettata l'amore con cui è stata preparata. Dopo pranzo io lavo i piatti e Sophia inizia a preparare l'impasto per la pizza, non capendo il perchè abbia iniziato tanto presto glielo ho chiesto, e mi ha risposto gentilmente che la pasta, per farla più leggera e digeribile, va fatta lievitare più volte, lei per l'esattezza lo fa quattro volte. Non pensavo ci volesse tanto per fare una pizza! Ma sicuramente sarà buona. Mentre avvia la prima lievitatura va a farsi una doccia, ha detto che si deve lavare i capelli. Quando esce da camera sua è diversa, è raggiante. Ha due lunghe trecce all'olandese ancora bagnate, dei pantaloncini di jeans e una maglia gialla che le lascia le spalle scoperte.Poi va in cucina ad impastare nuovamente la pasta per la pizza.
Poi sparisce in camera per un paio di minuti ed esce con la chitarra sulla schiena.
<Ti va di venire a fare due passi con me e King?>
<Certo, mi metto le scarpe> io metto i miei scarponcini e lui i suoi, poi usciamo.
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I'm evil and alone ♡riverdale♡
Teen Fiction*COMPLETA* Sono le 02:00 di notte, a Riverdale c'è finalmente la quiete dopo l'arresto del Black Hood, quando una persona estranea a questa città fa il suo ingresso al Pop's Choclit Shop, luogo iconico e secolare della città. La ragazza è accompagna...