24-è finita

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Sophia's pov
Con passo veloce e attento mi addentro nella foresta, fino a raggiungere una sorta di bunker in legno.
Con l'arco scaglio contemporaneamente due frecce, mettendo ko i due uomini di guardia. Piano piano avanzo, quando vedo arrivare un'altro uomo mi blocco, mi nascondo dietro la parete laterale del bunker, fischio, l'uomo si dirige verso di me, ma lo colpisco alla testa con il fucile appena svolta l'angolo.
<Buonanotte fiorellino>
Mi faccio coraggio ed entro dentro, silenziosamente, non devo farmi trascinare dall'adrenalina e restare concentrata, nella stanza successiva c'è solo un uomo, è di spalle, così gli tappo la bocca e lo soffoco, gli metto due fasciettine da pompiere, come ho fatto con gli altri prima di lui. Sento dei rumori e capisco che provengono dal bagno. Impugno la pistola ed entro. L'uomo che era lì a pisciare alza le mani e finisce di farla a terra
<Cazzo, amico, tira su la zip!> poi mi avvicino e gli do una ginocchiata in faccia, facendogli sbattere la testa contro la mia articolazione. Cade anche lui, così fasciette. Poi mi assicuro che nascosto nei bagni non ci sia nessuno. Controllo da dove sono entrata e proseguo. Davanti a me un corridoio e poi una porta, è chiusa a chiave, quindi vado di forcina. Quando entro davanti a me c'è Penny Pea Body, una donna messa da Hiram  nei Serpents al tempo di mia madre, con la scusa che sarebbe andata al college e avrebbe studiato legge per difenderli è stata ammessa nella famiglia, restando sempre in contatto con il suo capo però. Sono ancora in ginocchioni, così mi butto a terra e con le mie gambe la faccio cascare. Sono sopra di lei così inizio a menarla, ma poi mi tira un pugno sulle costole dimenandosi, il dolore mi indebolisce per un paio di istanti, abbastanza per permetterle di riprendere il controllo, tira fuori un coltellino e dopo avermelo passato leggermente su tutto il viso inizia a premere con forza vicino alla clavicola sinistra, causandomi un dolore assurdo che mi provoca un urlo potente. Riesco a tirare fuori la pistola da il retro dei pantaloni, così sparo senza mirare. Le prendo una gamba, il secondo colpo le colpisce la spalla, lei allenta la presa e mi libero di lei. Mi approprio del suo coltellino e le faccio la stessa ferita che ha fatto a me, poi le lego i polsi con ben tre fasciette e le tolgo ciò con cui potrebbe provarsi a liberare. La porta alle mie spalle si spalanca, è Malakai, sta barcollando. Spara un colpo che mi sfiora la gamba, ma non mi ha preso. Così gli punto la mia, al cuore, senza esitare, al contrario di mia madre, gli sparo. Mi asciugo la fronte. Controllo la mia ferita sanguinante. Devo andare a casa, subito.

Inizio a correre in mezzo al bosco, ci metto una ventina di minuti ad arrivare a casa Cooper

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Inizio a correre in mezzo al bosco, ci metto una ventina di minuti ad arrivare a casa Cooper. Quando entro sono tutti preoccupati, ma Alice corre a prendere il kit medico, dopo che mi sono rifiutata di andare all'ospedale. La bionda inizia a disinfettarmi la ferita, brucia, brucia tantissimo, ma non ho le forze per urlare e ho ancora tanta adrenalina in corpo.
<Chi ti ha fatto questo?!> chiede FP
<P-P-Penny Pea Body, ma mi sono già vendicata>
<L'hai uccisa?>chiede Betty.
<No, lei no. È furba, non penso sia morta dissanguata, nonostante le ferite che gli ho inflitto-mi guardano invitandomi a continuare- le ho sparato due colpi, ma nessun organo vitale, e le ho procurato la stessa ferita che mi ha fatto lei>
Alice mi toglie il maglioncino un po' titubante di lasciarmi in reggiseno.
<Tranquilla, sono abituati> me lo toglie con più sicurezza. Poi mi fascia tutta, facendo passare la garza sotto le due ascelle. Notando il livido sempre più viola chiede a Betty di prendere il ghiaccio. È una tortura, ma adesso Malakai non è più un problema. Ma ho uno strano presentimento...
In quel momento la porta viene sfondata, è Penny, punta una pistola contro Jughead. Allo stremo delle forze ritiro fuori la pistola che è ancora sul retro dei pantaloni. Le punto l'altra gamba e faccio centro, lei cade e così mi fiondo a toglierle la pistola. Cado a terra e lei mi tira su la faccia per i capelli, vuole sbattermi la faccia sul pavimento, ma la precedo, non so con quali forze ma mi giro e le tiro un gancio e lei crolla a terra, penso sia svenuta. Mi rialzo in piedi e mi metto la giacca e la chiudo tutta, per coprire le fasciature. Il maglioncino è impregnato di sangue e darebbe troppo nell'occhio.
<Devo fare un'ultima cosa. Sarò qui per l'ora di cena>parlo senza fiato. Solo  grazie all'adrenalina carico la vipera sul sedile passeggiero del pick up, tiro fuori una Red bull e me la bevo, anche se non credo che mi metterà le ali. La porta alla stazione dei bus e le compro un biglietto per mooolto lontano. Senza che l'autista mi veda la metto sull'ultimo sedile, distesa e con una coperta sopra. Con disinvoltura vado dell'autista e gli dico:
<Mi scusi, la mia amica laggiù doveva partire oggi, ma si è addormentata sulle panchine della sala d'attesa. Questo è il suo biglietto> lui lo timbra e mi da l'ok. Torno in fondo e la drogo. Ho messo un guanto per non lasciare impronte, leggere tanti gialli aiuta. La farà dormire fino all'arrivo, non le farà sentire il dolore delle ferite che fino ad allora si risaneranno, soprattutto perché gliele ho curate prima di scendere. Ho estratto il proiettile, gli altri erano già stati rimossi. Tolgo la batteria al suo telefono e le infilo la siringa in tasca. Non ricorderà nulla di ciò che è successo oggi, non potrà risalire a me, almeno credo. Faccio finta di darle un bacio in fronte dato che l'autista si è girato a guardarmi.
<Buon viaggio angelo>dico con finta dolcezza. Ringrazio ancora l'autista che mi fa un sorriso gentile e scendo. Quando l'autobus parte mi esce un sospiro di sollievo. Poi torno a casa, ho rischiato varie volte di addormentarmi, ma sono rimasta lucida. Entro in casa dove la tavola è apparecchiata, sembra tutto normale, se non fosse per la porta sfondata.
<Mi spiace per la porta, io la aggiu...>poi buio, sono svenuta. Mi risveglio in ospedale, Jugh ha due occhiaie assurde e mi sta stringendo la mano, ho una forte fitta alla testa e il bip del coso bippante non mi aiuta. Mi porto la mano alla testa e sbatto gli occhi. Faccio per parlare ma inizio a tossire, il che mi ricorda la grande chiazza viola che ho sul costato. I due corvini escono dallo stato di trans e chiamano il dottore.
<Buona sera signorina, come sta?>
<Se sono finita qui non tanto bene dottore> lui soffoca una risata.
<Sai dirmi cosa è successo?>
<Non molto, so che un tizio poco raccomandabile ha provato a toccarmi, ma ha sbagliato ragazza, sono una Fighter, ma poi ha tirato fuori il coltello, poi mi sono svegliata qui>mento.
<Sai dirmi chi è stato? O come era fatto?>
<No, aveva il volto coperto>
<Capisco, domattina potrà tornare a casa signorina Green, ringrazi Dio che la sua famiglia l'ha ritrovata>
<Certamente> cazzata, devo ringraziare tutti fuorchè lui. Quella stupida macchina che misura il battito cardiaco mi sta facendo esplodere la testa, digrigno i denti, IO ODIO GLI OSPEDALI! Poi rientrano Jugh e FP, che iniziano a chiedermi come sto, gli dico velocemente di ciò che ho raccontato al medico, non si sa mai, in caso debbano dire qualcosa, questa è la versione a cui attenersi. Poi iniziano a coccolarmi, Jugh si stende vicino a me col suo pc, inizia a scrivere. Fantastico! Oltre al bip anche la tastiera adesso. Mi appoggio alla sua spalla e delicatamente mi addormento. Mi risveglio di soprassalto, ho sognato la mamma, mi ringraziava e mi diceva che potevo considerarmi al sicuro, ma di non abbassare mai la guardia, poi facevo per abbracciarla ma spariva nel nulla, al suo posto le immagini del cadavere trasportato sull'ambulanza. Era un paio di giorni che finalmente non ci pensavo. Non a lei eh, lei è sempre nei miei pensieri, ma quella fottutissima ambulanza. Uff...
Vengo risvegliata dai miei ragionamenti da una voce familiare, è SP.
<Tutto ok?> non riesco a guardarlo negli occhi, non adesso.
<S-si, dove sono...>
<Sono a casa, sono passati dal motel a prendere le tue valigie e le hanno riportate alla roulotte, ti hanno preso un cambio. Stanno tornando perchè ti dimetterano> annuisco. Lui si avvicina e mi accarezza il volto, la sua mano è come lava, brucia la mia pelle al suo tocco. Fortunatamente arrivano i Jones a salvarmi.
<Ho scelto personalmente questo outfit> dice il ragazzo col cappello.

<Ho scelto personalmente questo outfit> dice il ragazzo col cappello

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Niente male Jones, penso.
(obv, al posto del giacchino di jeans c'è quello dei serpents).

Spazio autrice
Scusatemi l'ora, saranno felici i notturni come me. Domani per pranzo cercherò di aggiustare il successivo. Per adesso come va, vi piace?😈💕

I'm evil and alone ♡riverdale♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora