48- io amo te

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Jughead's pov
Ieri, dopo aver scoperto che data è oggi, ho scritto a Sweat Pea, Fangs, Cheryl e Tony, Veronica, Kevin e Archie, informandoli della festa, fortunatamente hanno accettato tutti molto volentieri. La mattina esco subito di casa in cerca di un regalo, giro ogni negozio possibile di Riverdale, trovo cose carine, ma non adatte a lei. Sophia è particolare, è speciale, non sembra mancarle qualcosa, non sfoggia abiti costosi, fatta eccezione per casi rari, adora guadagnarsi da vivere, anche se significa attaccarsi ad un palo e ballare per dei viscidi uomini. Le sono sempre piaciute le cose semplici ma uniche nel suo genere, penso a tutti i suoi gioielli e del fatto che ognuno ha un suo significato. Passo davanti ad un tatuatore e mi si illumina la lampadina che immagino di avere sopra la testa, ma poi vedo il tatuatore fuori dalla porta fumare ed è lì che capisco cosa regalarle. Esco dal negozio e vedendo che lo schermo del telefono segna le 17 la chiamo, dato che Betts ha detto che non è in casa. Non risponde a nessuna delle tre chiamate ed inizio ad impanicarmi, a pensare al peggio, ma mi risponde con un messaggio che dice che sarebbe restata fuori quasi tutta la giornata. Spero che torni per cena...
Quando torno a casa sono già arrivati tutti, papà a preparato la pizza con la ricetta di Soph. Archie ha portato un po' di birre. Nessuno è vestito elegante, persino V ha fatto uno sforzo, siamo tutti vestiti in stile Sophia. Anche kevin ha abbandonato i suo maglioncini per indossare una camicia bianca abbinata a dei jeans neri. Sento dei passi vicino alla porta così mi affaccio alla finestra, non vedendo bene decido di uscire dalla porta. In quel momento mi sfreccia davanti la moto di Sophia, il suo sguardo è deluso, interrogativo... I suoi occhi sono nei miei è per poco non perde il controllo della moto, quando mi supera resto a fissare la sua chioma bagnata per un secondo. Poi prendo il suo regalo e lo infilo nella tasca del giubbotto di pelle che indosso subito, affero le chiavi della moto e la seguo. Mentre tutto questo succede sento delle voci in sottofondo dirmi qualcosa, ma al momento sono troppo frastornato. La moto di Sophia non la vedo più, ormai è passato quasi un minuto da quando è partita, ma farò affidamento sul mio famoso intuito, quello che lei dice che sto perdendo.
Sophia's pov
Con un sapore amaro, di delusione, in bocca mi dirigo dove sarei andata dopo cena, alla Peambroak. Salgo le scale a due a due e arrivo subito nell'ufficio di Hiram, senza bussare entro nello studio e lo trovo intento a fumarsi un sigaro.
<Mija! Che ci fai qui?! Non dovresti essere ad una festa? E perché hai i capelli bagnati? Stai bene?>
<Si papi, sto bene. Ma ottimo, quindi sai anche tu del compleanno...>
<Io lo sapevo già, sono un pessimo uomo, lo riconosco, ma come padre sono discreto> visto il mio sguardo confuso prosegue.
<Tua madre mi scrisse una lettera quando partorì, dove mi diceva il tuo nome e il tuo giorno di nascita, mi disse anche che vi trovavate a Firenze, in Italia, in caso fossi voluto venire a vederti, ma non lo ho mai fatto, ed oggi questo è uno dei miei più grossi rimpianti> ha le lacrime agli occhi, e se non sapessi nasconderle così bene le avrei anche io, così lo abbraccio.
<Per quanto riguarda le mie condizioni sono così per il mio compleanno. Da quando ho ricordo mi è sempre piaciuto passarlo da sola o con King, in un luogo lontano e isolato in mezzo alla natura. Non troppo lontano da Greendale ho trovato un monte con tanto di lago, per questo i capelli bagnati>
<Ne deduco che non sei una grande amante delle feste... questo devi averlo preso da me>
<Già, per il mio compleanno oltre alla gita solitaria facevo una cosa:ringraziavo la mamma per avermi messa al mondo, perché che fosse un periodo felice o uno difficile ero viva ed era questo che contava. Poichè quest'anno mia madre non c'è fisicamente, ma mio padre si... Papi muchas gracias porqué me hiciste el mejor regalo del mundo, aquello de la vida> Mi sorride commosso e mi da un bacio sulla fronte e mi abbraccia forte. Lo saluto e uscendo dalla porta mi assicura di non dire a nessuno che sono passata di qui. Salgo in sella e mi dirigo non so dove. Quando passo vicino alla palestra mi ricordo di avere ancora la chiave. Così, senza preoccuparmi che possa essere vista, parcheggio la moto vicino al portone e faccio scendere King, prendo il mio zaino e entro all'interno. Salgo sul tetto, uno dei più alti della zona. Accendo le due candele che avevo nello zaino e mi sdraio sulla coperta che ho appena steso in terra. Inizio a piangere e King mi consola leccandomi le lacrime.
<Oh mamma, quanto mi manchi... p-perchè te nei sei andATAAAA, perchè hai fatto quello stupido incidente, perché non mi hai portata con te all'inferno?>una vocina nella mia testa dice perchè odi il caldo.
<Perchè mamma? Uff... Co-comunque ti ringrazio, ti ringrazio per avermi dato il dono della vita, come tutti gli anni ti ringrazio, anche se questo per me è stato davvero brutto... Mi manchi mamma... uff>
Jughead's pov
Mentre guido inizio a pensare, sarà andata in un luogo dove può stare da sola, dove può snetirsi lontana ma senza andare realmente lontano. Non sarà andata a casa di nessuno. Non sarà ne da Pop's ne al Whyte Whirm perchè ci avrebbero informati. Oddio no, non dirmi che è all'Hot Zone, magari ha deciso di raccimolare un po' di soldi per fuggire, Sweat Pea aveva ragione?! Spero di no, ma mi dirigo verso quella brutta zona della città, il buttafuori dice di non averla vista entrare, perciò mi lascio andare un sospiro di sollievo, risalgo in moto e mi allontano da lì, quando davanti alla palestra dove un tempo lavorava riconosco la sua moto. Sul tetto vedo delle luci e sento qualcuno singhiozzare. Il portone è aperto così ,facendo il meno rumore possibile, entro e salgo le scale che portano al tetto. Lei non si smuove e continua a parlare, solo King alza velocemente il muso per fissarmi, ma poi torna a concentrarsi sulla padrona.
<Oh mamma, quanto mi manchi... p-perchè te nei sei andATAAAA, perchè hai fatto quello stupido incidente, perché non mi hai portata con te all'inferno?>
<Perchè odi il caldo> rispondo senza pensarci, ma lei continua a restare nella sua bolla per foruna.
Mi addolora tanto sentire le sue parole, la vedevo sorridere e pensavo stesse bene, lo psicologo diceva che è uscita dalla depressione...
Sophia's pov
Finito il mio dialogo con le stelle resto sdraiata e dalla tasca del giubbino tiro fuori una sigaretta.
<Adesso questo potrebbe esserti utile> sobbalzo nel sentire la voce di Jugh, lo trovo intento a portarmi un pacchetto. Con gli occhi sbarrati e ancora confusa lo prendo e con mani trematni lo apro. È un accendino, uno zippo con da una parte un serpente come quello dei Serpents e dall'altra la scritta Soph, in un angolino c'è una corona stilizzata, la forma di Jugh. Inizio a piangere, o meglio, ricomincio.
<Grazie J, è stupendo, ma non dovevi>
<Hai ragione, non dovevo, come non dovevo organizzarti quella festa. Avrei dovuto fare due più due e capire che se non mi avevi mai parlato del tuo compleanno era perchè non è una cosa a cui tieni... cosa hai fatto oggi, perché i capelli bagnati?>inizio a ridere, una risata nervosa.
<Come tutti gli anni ho provato a passare il mio compleanno solo con King, facendo una gita in un luogo naturale un po' sperduto, scattando una foto al paesaggio con la mia fotocamera vintage e alla sera ringrazio mia madre, quest'anno anche mio padre, per avermi dato il dono della vita, che sia stato un anno brutto o no>
<Deduco che tu abbia trovato un fiume o un lago...>
<Un lago... ho pensato molto oggi>
<A cosa hai pensato?>chiede curioso.
<Alla mia vita, al fatto che forse sarebbe stato meglio se fossi rimasta a Firenze>
<Ma non avresti conosciuto me>dice in tono offeso.
<È proprio questo il punto...> sussuro e lui mi guarda confuso.
<Jugh stando qui a Riverdale, vicino a te, continuo a farmi del male, io devo andarmene>
<Perchè?! Pea ha detto che ti ha convinta a restare...>
<Pea è carino, è gentile, è anche sexy, ci andrei a letto? Si. Lo ho già fatto in passato...>
<Ma...>
<Ma non è lui la persona che amo> Mi guarda sempre più confuso
<Non dirmi che ti piace Mantle, pensavo che fosse un fantas>
<Sei te, Jugh, IO AMO TE! Io-io-io ti amo, non volevo ammetterlo ma è così. Ma te ami Betty, siete fatti uno per l'altra, non mi metterò in mezzo a voi, per nessuna ragione. Ma se all'inizio la nostra amicizia per me era oro adesso mi rende sempre più debole, mi fa male, mi uccide starti vicino, mi uccide sentirti dire TI AMO ma sapere che intendi che mi ami come una sorella. Sono rimasta, ho resistito a lungo, ho provato ad innamorarmi di altre persone, ma senza riuscirci. Sono rimasta, ti ho protetto, dai Ghoulies, da Penny, da Hiram, da G&G e da tua madre. Ma ora i cattivi sembrano essere finiti, sembra essere tornato tutto a posto, sembra che la città sia tranquilla, e questo per me è il momento di uscire di scena e andarmene. Ci sarò sempre per proteggerti, in caso di pericolo tornerò, ma io devo andarmene perchè devo salvaguardarmi e sopravvivere Jugh, non posso più andare avanti così> resto in silenzio a guardarlo, sta tremando, sta piangendo, attendo una risposta, una battuta sarcastica, che ribatta, che provi a farmi restare, ma niente, salta in piedi e fugge. Non provo nemmeno a fermarlo. Prima di scendere le scale si gira e mi fissa.
<TI ODIO!> urla, trasalisco e il mio cuore si spezza. Ma forse è meglio così, forse sarà più facile per me ricominciare sapendo che non avremmo mai avuto una possibilità.
Spazio autrice
O mio dio, due capitoli in 12 ore! Devo essere impazzita😅 capitolo leggermente più corto del solito ma molto intenso a mio avviso. Questo era l'ultimo colpo di scena che volevo mettere a tutti i costi. Gli altri erano il matrimonio tra Alice e FP, da grande amante della #falice quale sono, la verità su Hiram e il teatrino con Charles. Spero vi sia piaciuto il capitolo e, come già detto a una lettrice, cercherò verso mezzanotte come ieri di pubblicare il penultimo capitolo cosicché domani esca il finale.
Un bacio😈💕

I'm evil and alone ♡riverdale♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora