49-dimmi cosa succede, ti prego

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Sophia's pov
Osservo la porta che porta alle scale per scendere dal tetto nella speranza che torni indietro e dica fanculo tutto, ti amo anche io, ma so che non succederà, solo quella piccola parte romantica in me ci ha creduto, ma la parte razionale della mia mente sapeva che sarebbe finita così e che forse avrei fatto meglio a non dire nulla, come fatto fino adesso. Quando la moto di Jugh è sufficientemente lontana scendo anche io, metto King nello zaino e vado verso il parco roulotte. Mi stendo sul mio vecchio letto e dopo un po' quasi mi addormento ma vengo svegliata dallo bussare alla porta. Vado svogliatamente ad aprire e mi si para davanti Pea, OTTIMO DIREI.
<Ehi, ho visto la tua moto parcheggiata fuori, che ci fai qui?> resto in silenzio.
<Comunque buon compleanno... anche se hai fatto intendere a tutti che non apprezzi i festeggiamenti> fa un sorriso tirato.
<Oh, già. Ad ogni modo grazie...>
<St-stai bene? Non hai una bella cera...>
<Nah, ho solo bisogno di scaricare un po' di stress... che maleducata, vuoi entrare? Anche se non ho niente da offrirti>
<Tranquilla non importa, ti va di fare due passi invece?>
<O-ok...>.
Camminiamo fianco fianco fino ad arrivare all'ingresso nel bosco e ci sediamo su una panchina. Lui mi guarda e la cosa mi mette un sacco d'ansia, tanto che inizio ad osservare le stelle per distrarmi.
<Posso chiederti cosa è successo dopo che sei fuggita?>
<Nulla di importante>
<Così poco importante che ti ha sconvolta, dimmi cosa succede, ti prego> faccio un sospiro e abbasso la testa per guardarlo negli occhi. Ha il corpo rilassato, la mascella non è digrignata come sempre e il suo sguardo è dolce.
<Vedi Pea, non voglio farti soffrire, non voglio prenderti in giro, e per quanto possa far male ti dirò la verità. Sei un ragazzo fantastico, sei intelligente e senz'altro sexy e adesso mi stai sfoggiando uno sguardo dolce che sospettavo avessi, anche se lo mascheri bene. Sei tutto questo ma per quanto tu possa piacermi io non ti amo, e non so se lo riuscirei mai a fare. Il mio cuore, uff, il mio cuore appartiene a Jugh, è sempre stato suo, ma il suo cuore è di Betty, e quando ami tanto una persona devi lasciarla andare ed è quello che farò. Ma se io restassi qui mi farei del male, soffrirei e basta. Se mi mettessi con te ti userei per provare a metterci una pietra sopra e questo non te lo meriti>
<Quindi te ne andrai alla fine...>
<È la cosa migliore...>
<Sai già dove andare...?>
<No, ma so cosa devo fare per partire, ma ti chiedo per favore di non dire niente a nessuno, fa che questo sia il nostro segreto>
<Sarò come una tomba>
<Mi dispiace Pea> una lacrima solca il mio viso e lui l'asciuga, poi mi abbraccia forte.
<Se può consolarti io non ho mai creduto di amarti, mi piaci e ti voglio bene, quindi se ti va potremmo essere amici, se mai un giorno tornerai> faccio cenno di si.
Resto accocolata al suo braccio mentre camminiamo verso la mia roulotte. Chiudo la casa su ruote e salgo in sella, dopo un ultimo cenno di saluto a Sweat Pea parto in direzione Hot Zone. Qui sfogo l'adrenalina e raccolgo un bel malloppo di soldi. Parcheggio la moto lontano da casa Jones per non fare rumore e arrampicandomi su un albero riesco ad entrare dalla finestra di camera mia. Fortunatamente JB ha il sonno pesante così riesco tranquillamente a prendere un po' di cambi e robe di prima necessità da mettere nello zaino. Prendo anche una penna e un diario e lasciando le mie chiavi di casa sulla scrivania riscendo giù dalla finestra. Mi affretto a salire sulla moto. Mi dirigo al Pop's dove a servirmi è Rosy. Mentre bevo il mio caffè viennese mi metto a scrivere un po' di lettere. Una ad Archie, una V, una Betts, una per FP e Alice, una a Cheryl e poi la più importante, quella per Hiram. Ho pensato a lungo se scrivere o meno a Jugh, ma sa già tutto, non ho nulla da spiegargli. Saluto Rosy e le dico di salutare anche Pop e le chiedo di distribuire le lettere,tutte tranne quella di Hiram, a lui la consegnerò di mano mia. Torno alla roulotte dove faccio una mezza follia, non so per quale motivo ma mi taglio i capelli, non alle spalle, non a caschetto, ma mi faccio un ciuffo. La testa mi sembra tra le nuvole da quanto è leggera, il taglio risalta la mia mascella pronunciata e devo dire che mi sta bene, anche se i miei lunghi ricci non mi dispiacevano. Ma mi aspettano lunghe calde giornate con il casco in testa quindi è un'ottima soluzione. Mi faccio una doccia e sfoggio i vestiti più eleganti che ho nello zaino. Alle 6 mi dirigo verso la prigione dei Lodge, consapevole di trovare Hiram nel suo studio. Quando scendo dalla moto metto il mio iconico cappello e un paio di occhiali da sole. Striscio il tesserino che mi ha dato papà ed entro nel suo studio. Spizzico una mela dalla sala cucina e poi mi siedo sulla sedia della scrivania di papà, poggiando le mie loboutain sulla scrivania. Quando alle sette entra Hiram ha un espressione un po' sorpresa.
<Buenos dias papi>
<Buenos dias mija, che ci fai qui>
<Sono passata a salutarti e darti questa> gli porgo la lettera.
<Dove vai?>
<Ancora non lo so, ma non mi allontanerò troppo, resterò nelle vicinanze in caso tu abbia bisogno di aiuto. Nella lettera c'è il mio nuovo numero di telefono, sarai l'unico ad averlo e ti chiedo il piacere di non condividerlo>
<Sarà fatto mija. Comunque ti sta molto bene il nuovo taglio> mi fa l'occhiolino. Mi avvicino per abbracciarlo forte e poi monto in sella per sfrecciare via e lasciarmi Riverdale alle spalle, almeno per un po'. Passo un ultima volta davanti al Pop's per prendere un panino da mangiare durante il viaggio e una bottiglietta d'acqua. Mi apposto a fumare vicino al locale, sono le sette di domenica e perciò a breve dovrebbe passare qualcuno della famiglia Jones a prendere la colazione. Dopo 5 minuti vedo arrivare Jugh a piedi. Non si è accorto di me, se mi avesse visto ero comunque di spalle e con il giacchino di pelle dei Serpents, con il mio nuovo taglio potrebbe scambiarmi per un qualche ragazzo. In due minuti esce con un sacchetto in una mano e una ciambella in bocca. Nell'altra mano stringe le lettere. Anche questa volta non si accorge di me. Così monto in sella e alla velocità della luce sfreccia davanti a lui verso una direzione ancora da definire, ma la parola chiave del mio viaggio è LONTANO. Nonostante il caldo estivo l'aria che entra nel casco è piuttosto fresca, tiro a dritto per 4 ore, fino a raggiungere il confine con il Canada, mi fermo qui per mangiare far sgranchire le gambe a King, poi passerò il confine e andrò a Toronto per un paio di settimane, poi passerò il confine per andare verso sud, dove fa più caldo, cosa decisamente non da me, quindi è ottimo. Controllo il mio telefono e c'è solo un messaggio di Pea che mi augura un buon viaggio. Spengo il telefono e tolgo la batteria. Prendo il mio nuovo cellulare e scrivo a mio padre che sono al confine. Rimonto in sella senza guardarmi indietro, decisa a ricominciare da capo.
Jughead's pov
Torno a casa e non riesco a chiudere occhio, le parole di Sophia mi hanno sconvolto, fortunatamente dopo che è sfrecciata via con la moto se ne sono andati tutti. Le sue parole mi risuonano in testa, IO IO IO TI AMO, sto impazzendo. Un forte dolore alle tempie si fa sempre più lancinante ma riesco a dormire almeno un paio d'ore. Alle sette mi sveglio e mi dirigo da Pop's per prendere la colazione, visto che è Domenica. All'interno trovo Rosy che ha già preparato tutto, con un sorride dolce oltre al sacchetto mi porge delle buste da lettere. Le sbircio un po' con lo sguardo mentre mordo una ciambella. Sono una per Betts e una per i nostri genitori. Non ci sono firme ne niente, solo i nomi dei destinati scritti in bella calligrafia. Le buste per poco non mi volano via dalle mani quando mi sfreccia una moto a tutta velocità di fianco. Non riconosco la folta chioma dall'italiana, ma poi, come un flash, vedo lo zaino con King sul retro ed allora realizzo. Le lettere sono sue e adesso è ufficialmente partita, sono un po' deluso, una parte di me sperava restasse, che tutto sarebbe rimasto come sempre. Mi sono chiesto tutta la notte se io provi i suoi stessi sentimenti. Beh l'attrazione fisica c'è, cazzarola,chi non la avrebbe con lei. Riconosco di averci fatto qualche pensierino sconcio, ma quando lo ho confessato a Betty si è messa a ridere perchè anche lei dopo il loro bacio per obbligo o verità ha avuto qualche fantasia. Riconosco in lei tante qualità intellettuali e caratteriali. Ma non so definire il sentimento che ho per lei, possibile sia amore? Possibile che io la ami e per questo abbia reagito così male quando lo ha detto? Che abbia reagito scappando e dicendola di odiare perchè le sue parole hanno fatto capire a una parte di me che io provo lo stesso? Impossibile, io amo Betty, è con lei che voglio passare la mia vita... Ma come faccio a dirlo, sì, ci siamo sempre rialzati, ma è la mia prima vera ragazza, la prima per la quale provo qualcosa, non ho un metro di paragone... stringo in un pugno le lettere e le lancio sul bancone quando torno a casa. Sono tutti svegli e così vado a frugare in camera sua e di JB, sulla scrivania ci sono le chiavi di casa e un po' di vestiti sembrano mancare... allora è vero...
Sotto lo sguardo interrogatorio degli altri scendo le scale e poi in un sospiro dico:<Sophia se n'è andata e penso che la colpa sia soprattutto mia...> Mi pento di aver dato voce anche al mio ultimo pensiero, non so se voglio rivelare la nostra conversazione a tutti, chissà come la prenderebbe la mia bionda. Ma forse il fatto che io non riesca ad essere al 100% sincero con lei è un segno che non la amo davvero? O dei segreti devono esserci in una coppia?
Nessuno preferisce parola e così indico a tutti le lettere. Ognuno si raduna in camera propria a leggere e tutti scoppiano in lacrime. Ha scritto anche una breve lettera a JB. Resto in salotto perchè penso che Betty debba leggerla da sola e se stessi con lei la leggerei anche io. Suonano al campanello e nel mio ingresso entra come una furia una chioma rossa. Cin le lacrime che le scorrono in volto inizia a tirarmi dei pugni sul petto, e glielo lascio fare, penso di meritarmelo, anche se non so cosa lei sappia effettivamente... Dopo un po' Tony la trascina via per un polso e l'abbraccia, quando la rossa si calma esce fuori.
<Senti Jughead, non so cosa sia successo ieri, ma evidentemente sei stato pessimo ed egoista, se l'hai spinta ad andare via senza pensare a noi altri che le vogliamo bene...>
<È lei che è stata egoista ad andarsene dando peso solo a ciò che le ho detto io, evidentemente non è forte quanto dice>rispondo quasi in un sussuro.
<Stronzo, sai che non è così> esce sbattendo la porta. Salgo le scale e trovo Betty in lacrime. Continuo a domandarmi cosa abbia scritto di tanto orribile da portare le persone a sdegnarmi così. La abbraccio e rassicura con qualche bacio sulla fronte. Poi lei e la mia sorellina si fanno conforto a vicenda. Vorrei urlare a tutti che mi manca, che le voglio bene e che ieri sono stato uno stronzo, ma non posso...
Bussano nuovamente alla porta, è Pea...
<Vuoi sfogare anche la tua rabbia su di me?>dico sarcastico.
<Una bella serie di diretti non ti farebbe male, ma sono qui per l'esatto opposto. Ti va di andare a pranzare insieme da Pop's?> mi infilo la giacca ed esco, chissà cosa mi aspetta...
Spazio autrice
Domani esce l'ultimissimo capitolo, promesso. Ero partita pensando di fare questo molto breve, ed invece...
Anyway carichi per il finale! Poi porterò per un po' avanti Leather Jacket e basta, poi... HO GIÀ UN SACCO DI IDEE PER IL SEQUEL di questa storia qui, I'm evil and alone!
Un bacio da Soph😈💕🐍

I'm evil and alone ♡riverdale♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora