Prologo

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Piccolo spazio autore prima di cominciare:

Posso dire solo una cosa: non scrivevo così tanto dai tempi di Bianca. Forse nemmeno allora così. Speriamo sia di buon auspicio.
Vi lascio con questa nuova storia e prometto di. Non abbandonare quella di Kohen, ma al momento qui mi sento davvero molto molto ispirata.
Forse perché prima la personalità di Allyson non mi diceva niente, non era qualcuno che avrebbe lottato per qualcosa.
La Allyson che invece è nata in quest ore nella mia mente, beh, lei mi piace. Molto.
Buona lettura, spero sia di vostro gradimento.

Prologo

"per favore, dimmi chi è il padre."

Osservo mia sorella, la perfetta e dolcissima Chelsea, e mi chiedo perché la sua domanda mi faccia così male.

"Chi ti dice che io lo sappia?"

Lei mi guarda con un'espressione scettica, un sopracciglio sollevato in una muta domanda.

"Non fare con me questa commedia, okay? Sei mia sorella, ho piena fiducia in te, e non sei quel tipo di persona. Si, ti piacciono le feste e tutto il resto, ma hai diciassette anni, so che dovrebbe essere la norma. Ciò non vuol dire che sia sconsiderata."

Le sue parole sono come una pugnalata nel petto.

Maledizione a lei.

Mia sorella è una ragazza dolcissima, più grande di me di cinque anni, ma più innocente di quanto io non ricordi essere mai stata.

Forse è per il suo carattere che ha incontrato un ragazzo che la tratta come se fosse il più prezioso dei tesori, ma ogni volta che parlo con lei non so mai cosa le uscirà dalla bocca.

È disarmante con la sua sincerità e la fiducia che ripone nel prossimo, anche in una come me.

È vero: mi piacciono le feste e sono una ragazza socievole e aperta, motivo per il quale a scuola sono ben voluta da tutti, ho molti amici e diversi ex fidanzati.

Non ero stata a letto con nessuno di loro, ma con diversi le cose si erano fatte parecchio bollenti. Solo che loro non volevano altro che arrivare alla meta è io volevo essere amata, non solo desiderata.

Nessuno di loro ha avuto il coraggio di ammettere che non c'era stato altro che del petting spinto, per cui sono in molti a credere che, in realtà, io sia un po' puttana.

Per cui ovviamente so esattamente chi è il padre del bambino che aspetto.

Il problema è che non è più in zona.

Siamo stati assieme una sola volta, il giorno che mi ha detto che sarebbe partito, abbiamo parlato, mi sono ubriacata perché avevo il cuore infranto, e una cosa tira l'altra e il danno è stato fatto.

Tutta colpa mia.

Non volevo che se ne andasse senza un bacio d'addio. Avevo sognato per settimane che le cose passassero dalla profonda amicizia che si era creata a qualcosa di più e non potevo rinunciare a quel sogno solo perché non era anche il suo.

Volevo solo un ultimo ricordo.

Beh, le cose sono andate molto diversamente.

Forse anche lui era più brillo dia quanto mi sembrasse, perché non ha opposto molta resistenza quando gli ho chiesto un bacio d'addio, solo che credo nessuno dei due si aspettasse di essere completamente travolto dalla passione.

Quando le sue labbra hanno toccato le mie, non ho capito più niente.

Le labbra erano morbide in perfetto contrasto con la presa salda con cui mi teneva stratta, il petto premuto saldamente contro il mio.

Domani è un altro giorno. The Colorado series #5 (In fase di pubblicazione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora