CHIACCHIERE E IMBARAZZO

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(EVA)

Ho finito di farmi la doccia per riscaldarmi e di asciugarmi i capelli; metto addosso quella specie di accappatoio leggero, ma mi ricordo di aver messo da parte i miei slip perché erano zuppi anche quelli e quindi non ho niente sotto.... bene...
Esco e vedo Niccolò che parla con un cameriere fuori dalla porta e lo ringrazia per aver portato da mangiare; mi sporgo e vedo pasticcini e vino rosso da dessert.

Niccolò: puoi prendere se vuoi, intanto che vado a farmi io la doccia.

Io: grazie...

Incomincio a spizzicare con qualche pasticcino, e sento l'acqua della doccia aprirsi; immaginate come mi debba sentire in questo momento, con un ragazzo che mi piace da morire che si sta facendo la doccia.
Guardo un po' fuori dalla finestra del terrazzo e non ha ancora smesso di piovere.
Chissà la mia amica se è preoccupata, non posso neanche avvisarla perché il mio cellulare è morto.
Il suono della porta del bagno che si apre mi riporta alla realtà; lo vedo solo con un'asciugamano in vita e oddio...

Niccolò: ehm... scusa ho dimenticato la roba qui - dice notando la mia faccia rossa.

Io: oh non scusarti infondo è la tua camera - ci guardiamo un po' e  capisco che si deve cambiare

Io: oh si mi volto...

Non l'avessi mai fatto di voltarmi proprio dalla parte in cui c'è lo specchio che riflette la sua sagoma.
Per fortuna non ha avuto bisogno di togliersi l' asciugamano per mettersi le mutande.
Rimango con gli occhi chiusi fino a quando non ha finito.
Ha addosso un pantaloncino e basta, in effetti qui dentro fa caldo.

Niccolò: noto che non ti piace il vino

Io: ecco io... ho avuto brutte esperienze e per sicurezza non voglio bere.

Niccolò: dai parlarmi un po' di te, vieni sediamoci sul letto.

Io: che dire mi chiamo Eva Paradisi e ho 17 anni.

A sentire la mia età lui per poco non si affoga con il vino.

Niccolò: sei piccola, che ci fai da sola a Roma ?

Io: veramente sono con la mia migliore amica ma ci siamo perse e lei adesso sarà nel nostro albergo e preoccupata.

Niccolò: to ti presto il carica batterie, mi hai detto che il tuo telefono è morto; ti prego continua a  parlare.

Io: dicevo...

E gli racconto TUTTO: dei miei genitori e del mio rapporto con loro, e anche che mi ha salvato la vita.
Non faccio accenno ai miei tagli ma siccome quando parlo gesticolo un casino noto che non riesce a smettere di guardare il mio polso sinistro.

Niccolò: questi che sono? - mi prende il polso.

Io: è quello di cui ti parlavo adesso...

Niccolò: mi spiace... ma sono felice di averti salvata; sai Eva in te vedo qualcosa di speciale, molto speciale.

Siamo molto vicini, TROPPO VICINI!
Ma puntualmente il mio telefono squilla....

Io: oh... è la mia amica.

Niccolò: rispondi pure.

Vado in bagno e rispondo.

Liz: EVA DOVE CAZZO SEI?

Io: Lisa stai calma! Non posso dirtelo ma sono in buone mani, al caldo.

Liz: che significa in buone mani?
Guarda che domani alle 11 abbiamo il treno per Milano!

Io: si va bene, tu prepara la mia valigia che domani ti raggiungo in stazione ok? Ciao.

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