Finalmente è arrivato il weekend, e ciò significa che questa sera finalmente mi potrò divertire veramente senza dover stare lontana da Ander. Sembra quasi un miracolo.
Le lezioni a scuola vanno molto bene e per il momento sono anche interessanti. Polo sta iniziando ad accettare l'amicizia fra me e Ander e questa cosa mi rende veramente felice, invece con mia madre le cose rimangono uguali, lei che prova a conquistare la mia fiducia in qualsiasi modo e io che la ignoro. Cosa si aspettava? Che quando sarei tornata mi sarei dimenticata di tutto? Assolutamente no.
Sono le nove di sera, quindi devo iniziare a prepararmi per la serata in discoteca.
Guardo tutta la cabina armadio in cerca di qualcosa da poter indossare e dopo circa dieci minuti opto per
un tubino nero di velluto a maniche lunghe. Metto dei collant neri non troppo coprenti e degli stivali lunghi fino a metà coscia, li adoro.Faccio dei boccoli morbidi e poco dopo inizio a truccarmi un po' più del solito. Spruzzo un po' di profumo e sono pronta, così mi dirigo al piano di sotto, dove Polo e mia madre mi aspettano.
«Ci accompagni tu?» domando stranita. Lei annuisce sorridendo e usciamo fuori di casa. Il viaggio in macchina è veramente silenzioso fortunatamente, dato che non ho mai piacere a parlare a mia madre.
L'auto si ferma davanti al Teatre Barcelò e prima che io e mio fratello scendiamo mia madre si gira verso di noi. «Divertitevi. Al ritorno avete il passaggio?» domanda. «Chiamiamo un uber» dico fredda uscendo dalla macchina e sbattendo la portiera.
All'entrata ci sono Guzmàn, Ander e Carla che ci aspettano sorridenti.«Finalmente siete arrivati!» esclama la mia amica abbracciandomi. «La tua migliore amica ci mette ore a prepararsi» dice mio fratello indicandomi. Io faccio una smorfia e ci affrettiamo ad entrare dentro il locale.
«Sei sempre più bella» sussurra Ander al mio orecchio prima che potessi salire le scale. Lo guardo dalla testa ai piedi e non posso non dire lo stesso di lui. Sembra uno di quei modelli che si trovano in prima pagina nelle riviste, il classico ragazzo che piace a tutti. Indossa una camicia nera con stampe bianche abbastanza sbottonata e degli skinny dello stesso colore della camicia strappati al ginocchio.
«Anche tu non sei male» ammicco facendogli l'occhiolino. «Lo so!» esclama lui sorridendo.La prima cosa che facciamo appena entriamo è andare a prendere da bere, come sempre d'altronde.
Prendiamo qualche bottiglia di champagne da bere tutti quanti, mentre per me stessa prendo un Margarita.Ci rechiamo tutti quanti nei divanetti dove ci raggiungono Lucrecia, Rebeka e Samu.
Iniziamo a bere ininterrottamente finché tutti quanti non siamo ben ubriachi per poi alzarci e andare in pista a ballare. Mi sento veramente leggera e felice, ed era da tanto che non mi sentivo così. Finalmente posso ballare con Ander davanti a tutti senza provocare troppe pare mentali a mio fratello e agli altri. Ovviamente non ballo solo con lui, sennò gli darei motivo per farlo.Quando siamo completamente ubriachi e sudati dal ballo decido di andare fuori nel terrazzino a fumare.
Non ho nemmeno il tempo di prendere il pacchetto dalla mia borsa che sento la porta del terrazzo aprirsi facendomi sobbalzare, ma appena trovo Ander davanti a me riesco a calmarmi e iniziamo entrambi a ridere.«Ne vuoi una?» domando. Lui scuote la testa.
«No, io ora voglio te.» dice secco.Senza pensarci troppo iniziamo entrambi a baciarci ma entrambi ci fermiamo di colpo. «Andiamo via» dico io guardandolo negli occhi. Lui mi prende per mano e usciamo fuori dal locale. «Andiamo da me» dice fermando un taxi. Appena siamo all'interno dell'auto ricominciamo a baciarci con passione ininterrottamente non accorgendoci nemmeno di essere davanti casa di Ander.
«Ragazzi, siamo arrivati» dice il conducente imbarazzato. Abbiamo dato un po' di spettacolo.
Scendiamo velocemente dal taxi e ci dirigiamo in casa andando in punta di piedi al piano di sopra dato che sono le tre di notte e sicuramente i suoi genitori stanno dormendo. Mi mette energicamente contro il muro e iniziamo a baciarci il modo lento ma intenso, come se le nostre labbra non aspettavano altro.
Gli sbottono velocemente la camicia e la cintura e lui fa lo stesso con me togliendomi il vestito e abbassandomi i collant. Riprendiamo a baciarci finché ad un certo punto mi allungo verso il comodino e prendo il preservativo.
Ci spogliamo totalmente e ci sdraiamo sul letto mentre lui si mette il preservativo. Ricominciamo a baciarci e questa volta non mi sembra che io e lui stiamo facendo una semplice scopata, ma sento che c'è qualcosa in più. Mentre è sopra di me e le nostre intimità si sfiorano inizia a baciarmi il collo e man mano scendere in tutto il corpo, fino all'inguine facendomi gemere leggermente.
«Ander...» sussurro gemendo. «Dimmelo.» dice lui con tono autoritario. Io mi blocco un attimo mettendomi seduta e lui mi guarda confuso.
«Emma, ho sbagliato qualcosa?» sussurra con tono preoccupato. Io scuoto la testa. «Cosa c'è?» domanda. Ci stiamo guardando fisso negli occhi.
«Stiamo facendo come prima... come quando ci dovevamo nascondere. Avevamo detto di essere dei semplici amici Ander... gli amici non fanno questo» dico debolmente trattenendo le lacrime.
«Emma, io e te non siamo amici. Quello che siamo noi va oltre all'amicizia. Non so cosa hai sentito tu ora mentre lo stavamo per fare, ma per me era diverso rispetto a tutte le altre volte.» dice lui sicuro continuando ad incastonare i nostri sguardi.
«Anche per me.» mi limito a dire.Dopo un po' di secondi ricomincia a parlare.
«Io voglio fare l'amore con te». Lo guardo stupefatta, senza parole. Una lacrima mi riga il volto e lui avvicina il suo corpo al mio asciugandomi la guancia con il palmo della mano. Mi avvicino al suo volto facendo sfiorare le nostre labbra e poco dopo inizio a baciarlo. «Anch'io voglio fare l'amore con te.» gli sussurro. Gli si illuminano gli occhi.Si sdraia sorreggendo il suo corpo con i gomiti e mi fa cenno di venire sopra di lui, e così faccio.
Lo faccio entrare delicatamente dentro di me. Lui mi mette una mano sulla nuca facendomi chinare verso di lui e iniziamo a baciarci. Le nostre labbra non si staccando nemmeno per un secondo e i suoi movimenti sono sempre costanti. La sensazione è comunque diversa dalle altre volte. Si sente la passione, l'intesa e soprattutto l'amore.
Continuiamo così per circa trenta minuti finché entrambi non veniamo e lui esce da me.Mi sdraio accanto ad Ander che non perde tempo a tirarmi per i fianchi e ad avvicinarmi di più a lui.
«Ti amo.» sussurra lentamente sulle mie labbra, scandendo bene le due parole. Io resto in silenzio e mi affretto a baciarlo.
Ci addormentiamo così, restando abbracciati.«Ander, apri la porta! C'è Polo che ha chiamato preoccupato perché Emma non è tornata a casa. Andiamo a cercarla» urla una voce bussando ininterrottamente alla porta. Ci svegliamo di botto guardandoci negli occhi.
Cazzo. Questa notte ce ne siamo andati insieme senza dire niente a nessuno.
Ci vestiamo velocemente e apriamo la porta.
La madre di Ander ci guarda un po' confusa ma poi tira un sospiro di sollievo.«Sei qua, menomale!» dice portandosi una mano al petto. Sembra agitata. «Mamma, non dirlo a Polo. Digli che non sono a casa. Ora ci pensiamo noi.» dice Ander. Lei annuisce capendo la situazione ed usciamo di casa.
Siamo parcheggiati davanti a casa mia pensando ad una scusa da poter dire.
«Possiamo dire che hai finito le sigarette e che siamo andati a comprarle in centro. Che là abbiamo incontrato dei tuoi compagni di classe, abbiamo bevuto un po' e siamo rimasti con loro» dice. Io annuisco e mi affretto ad uscire dall'auto, ma prima lui mi ferma prendendomi per il polso e facendomi voltare verso di lui. Mi bacia velocemente e poi scendo.
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Siamo un rompicapo |Aròn Piper|
Teen FictionSono Emma, ho 17 anni e abito a Madrid da poco. Prima abitavo a Barcellona con mio padre che sfortunatamente è morto, così ora sono tornata da mia madre e da mio fratello Polo. Sono andata via con mio padre 2 anni fa dopo il divorzio dei miei dato...