Siamo un rompicapo |Aròn Piper|

Capitolo 9

Un raggio di sole puntato sulla mia faccia mi fa svegliare. Ho ancora indosso i vestiti della sera precedente e un dolore di testa atroce, come se all'interno ci fosse un martello.

Prendo il telefono per vedere che ore fossero, le 11:40. Ho dormito abbastanza. Faccio un salto su Instagram per vedere se c'è qualcosa di interessante, e scorrendo tra le storie vedo una foto di Ander scattata da Guzmàn. "Si è divertito per bene questa sera" c'è scritto. Certo, si sarà divertito appena me ne sono andata.

Lancio il telefono nel letto e vado in bagno per fare una doccia. L'acqua calda bagna tutto il mio corpo provocandomi una sensazione piacevole, quasi rilassante, ma in ogni caso il mal di testa inizia a farsi sentire sempre di più, così decido di affrettarmi, almeno quando esco scendo giù per prendere  un'antidolorifico.
Esco dalla doccia e mi asciugo velocemente per poi andare in cucina con ancora l'accappatoio e l'asciugamano intorno alla testa.
Vedo subito Guzmàn che mi guarda sorridendo, sembra veramente felice.

«Hei diavoletto. Ti sei svegliata finalmente!» dice abbracciandomi. «Ti ho preparato la colazione, i pancake, i tuoi preferiti» continua. «Grazie!» mi limito a dire sorridente. I pancake di Guzmàn erano sempre stati i miei preferiti e mi fa piacere che se lo fosse ricordato.

«Polo e Ander?» chiedo. «Sono ancora a letto, c'hanno dato dentro ieri notte» ride, e io per poco non mi soffoco con i pancake. «In che senso?» domando. «Polo e Carla hanno fatto sicuramente qualcosa nei bagni, Ander è stato per il resto della serata con quella che si scopa da un po' di settimane, ma non so se lo hanno fatto, però si saranno divertiti» dice lui sorridendo. Io ho un nodo in gola.

Ander ha un'altra ragazza che si scopa da settimane? Abbiamo promesso entrambi che nessuno dei due avrebbe scopato qualcun altro, e l'idea è venuta proprio a lui. Che schifo.

«Tu e Valerio...» domanda lui con un sorrisetto malizioso. «Io e Valerio niente, ieri sera volevamo solo divertirci» lo interrompo. «Tranquilla, non rompo come tuo fratello, è giusto che ogni tanto tu voglia divertirti» dice sorridendo.

Ecco perché con Guzmàn mi trovavo così bene, non mi avrebbe giudicato mai, rare eccezioni. Lui vuole  solo il mio bene e che fossi felice, e penso sia l'unico con cui io riesca a parlare senza farmi troppi problemi, un po' come con Carla.

Prendo l'aspirina e spero di stare meglio.

«Vado a vestirmi» dico poggiandogli una mano sulla spalla, anche se è fin troppo alta per me.

Vado nella cassettiera e prendo un top e un pantaloncino abbinato di colore rosa fatto in tessuto di raso. Vorrei allenarmi un po' in giardino visto che il tempo è così bello, così prendo il tappetino e la corda e vado fuori.

Mi metto vicino la piscina, il rumore dell'acqua che viene spostata dal venticello leggero mi rilassa.
Faccio diverso esercizi finché non mi rendo conto di avere spettatori: Ander, Guzmàn e Polo mi stanno guardando dal balcone mentre fumano  una sigaretta, ma non tutti, penso che Guzmàn non toccherebbe mai quella roba.

«Ti alleni sorellina» urla per farsi sentire.
«No, raccolgo i pomodori, non vedi?» dico sarcastica. «Come sei simpatica questa mattina!» urla ancora, e io rispondo alzando il medio.
«Copriti un po' le chiappe, quei pantaloncini sono corti» continua. Che due palle.
«Polo, è tua sorella, non ci metteremo mai a guardarle il culo, nè io, nè Ander» dice Guzmàn cercando l'approvazione del suo amico con lo sguardo. «Sai Ander, fino a ieri pensavo che mia sorella avesse piccola cotterella per te, ma poi fortunatamente l'ho vista con Valerio, per quanto potesse darmi fastidio» dice Polo pensando che io non riuscissi a sentire fino a là, così decido di far finta di niente, ma sono davvero nervosa.
Come ha fatto a pensare che io avessi una cotta per Ander?