*Una settimana dopo*
La sveglia del mio telefono suona continuamente senza mai smettere svegliandomi, così prendo il telefono dal comodino e la spengo, finalmente.
Non appena vedo i messaggi sul mio telefono mi ricordo che oggi è il mio diciottesimo compleanno. Mi interessa così tanto essere maggiorenne che quasi me n'ero scordata, insomma, le uniche cose che cambiano sono le responsabilità che aumentano, poi niente.
Ringrazio tutti per gli auguri finché non intravedo la chat di Ander.
Ander: Buongiorno nuova diciottenne! Allora, confermi per oggi a pranzo?
Emma: Certo che confermo. Ci vediamo per le 13:00?
Ander: Okay, alle 13 ti aspetto al solito postoGuardo l'orologio del telefono e mi rendo conto che ho due ore per prepararmi, così mi fiondo subito in doccia.
L'acqua calda sul mio corpo non mi fa fare altro che pensare a come stanno andando bene le cose con Ander da quando mi sono liberata dal mio segreto.
Ovviamente mio fratello non ne sa nulla, è meglio così per il momento, ma in ogni caso ci vediamo ogni pomeriggio e passiamo il tempo nel migliore dei modi.Appena esco dalla doccia avvolgo il mio corpo bagnato in un accappatoio e strizzo i capelli avvolgendoli in un asciugamano in modo tale da far assorbire la maggior parte dell'acqua.
Asciugo i capelli, li pilastro e poi mi dirigo in cabina armadio. Opto per una camicetta bianca che infilo dentro un pantalone nero elegante a vita alta e dei tacchi del medesimo colore.
Mi trucco come al solito, spruzzo abbondante profumo e sono pronta, stranamente in anticipo, per l'appuntamento con Ander, così esco fuori di casa e vado verso la fine della strada notando che non è ancora arrivato. Per una volta sono fiera di essere arrivata in anticipo.Dopo cinque minuti arriva Ander, chiaramente stupito di vedermi. Scende dalla macchina con il suo solito stupendo sorriso e mi porge subito un caloroso abbraccio.
«Buon compleanno diavoletto!» dice lui stampandomi un bacio a stampo in piene labbra facendomi sorridere. «Grazie! Allora, dove mi porti a mangiare?» rispondo subito affamata. «È una sorpresa» sussurra Ander al mio orecchio facendomi quasi venire i brividi.
Saliamo in auto e passiamo il tempo ad ascoltare canzoni ad alto volume e a cantare a squarciagola finché dopo una quarantina di minuti arriviamo davanti ad un ristorante giapponese. Mi è familiare, ma non capisco se e quando ci sono stata.
«Ricordi questo ristorante? Avevi 12 anni quando ci siamo andati insieme ai tuoi genitori e tuo fratello. Avevi detto che il sushi che avevi mangiato qua era in assoluto il più buono» mi spiega lui facendomi tornare in mente quel momento.
Sorrido istantaneamente e lo bacio dolcemente per essersi ricordato di una cosa accaduta così tanti anni fa.Scendiamo dall'auto e ci dirigiamo subito verso il ristorante. Appena entro inizio a ricordare sempre di più quella giornata: io, Ander e la mia famiglia stavamo tornando da un fine settimana al mare e avevamo fatto sosta qua per pranzare.
Un cameriere ci fa accomodare al tavolo prenotato da Ander ed in poco tempo abbiamo già mangiato un sacco di piatti, incluso il dolce. Eravamo entrambi fin troppo affamati.
Non appena ci dirigiamo alla cassa tiro fuori il portafogli con la disapprovazione di Ander.
«Pago io, è il tuo compleanno» sbotta serio.
«Ander, questo ristorante sarà costosissimo. A me non cambia niente pagare» insisto.
«Non se ne parla, ci penso io.» ribadisce lui porgendo il bancomat al cassiere. C'avessi pensato prima non avrei mangiato come una scrofa.
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Siamo un rompicapo |Aròn Piper|
Teen FictionSono Emma, ho 17 anni e abito a Madrid da poco. Prima abitavo a Barcellona con mio padre che sfortunatamente è morto, così ora sono tornata da mia madre e da mio fratello Polo. Sono andata via con mio padre 2 anni fa dopo il divorzio dei miei dato...