Capitolo 37

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Dopo aver scoperto che Ander è guarito e che mio fratello accetta la nostra "relazione" non ho potuto fare a meno di essere felice. Troppo felice.

«Voglio festeggiare» enuncio io guardando Ander dritto negli occhi.
«Ma lo stiamo già facendo, no?» dice lui guardandosi intorno.

Mentre eravamo via gli hanno preparato una festa, ma io voglio fare le cose in grande. Voglio passare del tempo con lui da sola, anche perché tra poco partirà per il college, e voglio anche  farlo stare maggiormente bene e rilassato.

«Che ne dici di un viaggio? Ibiza per esempio... Domani.» propongo. Lui sgrana subito gli occhi.
«Emma, sei impazzita? Il volo ora costerà un sacco di soldi e io...» 
«Offro io, i soldi non mi mancano e comunque l'ho proposto io. Pagerò il viaggio, la casa, i mezzi... tutto ciò che serve.» lo interrompo. Lui scuote la testa.
«No Emma, non puoi pagare tutto tu, le cose si devono fare in due. Non posso accettarlo e non voglio approfittarne.»
«Ander, voglio davvero andare con te ad Ibiza. Voglio passare quello che rimane dell'estate con te, e voglio passarla al meglio. Capisco che tu magari ti senta a disagio a farti pagare la vacanza ma sai che a me i soldi non mancano proprio e ti pagherei di tutto e di più, più che volentieri e tu non devi imbarazzarti, chiaro?»
«Ma è troppo Emma...» sospira.
«Ti prego! Con quello che riesci semmai mi offri una cena, un pranzo... ma davvero, non devi sentirti in imbarazzo con me, mai.» cerco di convincerlo e lui resta un'attimo in silenzio. Molto probabilmente ci sta pensando.

«Va bene, accetto. Ma a patto che tu ti faccia offrire tutto quello che voglio offrirti, che sia da mangiare, da bere o qualsiasi altra cosa.» afferma lui.
«Ci sto!» mi limito a dire per poi prendere il telefono e prenotare il volo e l'hotel.

«Bene, ho prenotato il volo per domani mattina alle 8, quindi alle 6 dobbiamo già essere là e ho anche prenotato l'hotel» annuncio sorridendo a trentadue denti.
«Certo che a te non posso proprio dire di no!» afferma lui sorridendo. Io gli do un leggero bacio sulle labbra e lui ricambia.

«Allora, sali su con me? Ho bisogno di aiuto per decidere cosa mettere in valigia» dico ammiccando un sorriso. Lui senza dire nulla si alza, mi prende per mano e mi porta verso le scale, finché non veniamo interrotti da mio fratello.
«Hei, dove andate?» chiede sorridendo.
«In camera mia, devo fare la valigia. Domani parto» dico leggermente scocciata. Lui evidentemente lo ha capito e mi ha lasciato andare senza fare troppe domande.

Quando finalmente entriamo in camera mia mi dirigo verso la cabina armadio e cerco di prendere la valigia messa in alto, ma essendo troppo bassa non riesco ad arrivarci. Ander se ne rende conto e ridendo la prende senza fare nessuna fatica.

«Sei proprio una nanetta eh!» enuncia continuando a ridere. Io alzo gli occhi al cielo e mi mordo il labbro per poi fare la finta offesa. Lui si avvicina di parecchio vicino al mio corpo facendomi indietreggiare e sbattere la schiena contro il muro.

«Non devi morderti il labbro davanti a me» mi sussurra all'orecchio spostandomi i capelli. A me viene subito la pelle d'oca.

Non è possibile che un ragazzo mi faccia questo effetto, proprio no.  Ander è veramente troppo bello e penso che mi farà impazzire per tutta la vita. In più fra noi due c'è fin troppa complicità e mi sa che ci divertiremo tantissimo in vacanza.

Si allontana da me lasciandomi appena un po' eccitata, ma a questo penso che ci penseremo dopo.

Apro la valigia e metto dentro una decina di costumi, un'altrettanto numero di copricostume, moltissimi vestiti per uscire di giorno e moltissimi vestiti per uscire la sera. Metto le scarpe per ogni evenienza dentro a diverse buste e per ultimo infilo molti completini intimi nella tasca interiore, la maggior parte in pizzo dato che sarò con Ander. Credo di aver preso tutto. So che staremo là solo una settimana, ma devo avere più scelte e molti cambi.

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