Capitolo 16

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È passata una settimana da quando siamo tornati dalla gita e ancora Ander non mi ha rivolto la parola, ci siamo solo scambiati delle occhiate per i corridoi.
Io questo ragazzo non lo capisco. Dice a Carla che si è allontanato per non mandare a puttane il nostro rapporto e non muove un dito per renderlo stabile. Tutte cazzate, come sempre d'altronde.

Arrivo a scuola ed essendo che Carla oggi dovrebbe arrivare in ritardo resto in compagnia di mio fratello e Guzmàn dato che sto evitando Valerio per ciò che ho combinato con lui. Fortunatamente Ander non è ancora arrivato.

«Ma Ander che fine ha fatto?» domanda mio fratello. Mi ha per caso letto nella mente? «Sarà stanco per tutte le tipe che si è scopato questa notte» ride Guzmàn. «Hai ragione, è tornato il vecchio Ander eh!» esclama Polo divertito.

Mi sto incazzando come una belva. Se la sua intenzione era far capire a mio fratello che fra me e lui non ci fosse niente c'è riuscito in pieno, anche perché d'ora in poi è così. Non glie la perdono.

Sento come se il petto volesse esplodermi. lo stomaco completamente sottosopra e la gola seccarmi.
«Ragazzi, vado un'attimo in bagno a sistemarmi» dico dirigendomi a passo svelto verso la mia meta trattenendo le lacrime.

Mi chiudo velocemente dentro il primo bagno che capita e le lacrime che fino ad ora mi sono trattenuta le lascio andare, iniziando a rigarmi il volto. Come ha potuto farmi questo? Ha infranto la promessa, ha buttato nel cesso tutto ciò che c'è stato fra me e lui senza nemmeno parlarne, senza nemmeno chiedermelo, sempre se fra noi due c'è realmente stato qualcosa, ma ormai dubito.

So che l'ultima sera alle terme stavo perdendo anch'io il controllo con Valerio, so che stavo sbagliando, stavo facendo una cosa che non dovevo fare, ma ero completamente fuori di me e fra la
canna, tutto ciò che avevo bevuto e, soprattutto, il male per lui ero veramente confusa. So che queste cose non mi giustificano molto, ma lui, tutto ciò che ha fatto lo avrà fatto di proposito per allontanarmi da lui, perché lo voleva e per sembrare quello che non è agli occhi dei suoi amici, lo conosco troppo bene, lui non è uno che si scoperebbe la prima che capita, o almeno non lo è più.

Mi sistemo il trucco colato e torno da mio fratello e Guzmàn che mi hanno aspettato dove li ho lasciati.

«Vado a fumare una sigaretta» enuncio. «Possiamo venire?» domanda Guzmàn sorridendomi e io mi limito ad annuire.

Appena usciamo fuori manco a farlo apposta arriva Ander e i due ragazzi con me iniziano a fischiare e applaudire. Lui si avvicina con un sorrisetto finché non nota che ci sono anch'io e cambia totalmente espressione.

«Eccolo il nostro Toy-Boy!» dice Polo ridendo.
«Dai ragazzi, smettetela» sbuffa Ander infastidito guardando a terra. «Ma dai Ander, sei l'unico del trio che è single e sei anche quello che scopa di più. Complimenti amico!» esclama Guzmàn ridendo e battendo le mani.

Io mi allontano da loro e prendo velocemente una sigaretta iniziando a fumarla. La finisco in tempo record per quanto sono incazzata e e nervosa, così subito dopo ne fumo un'altra.

«Emma, sei nervosa?» domanda Polo facendomi sussultare, non essendomi accorta che fosse qua.
«Un po', oggi ho un'interrogazione importante e pur avendo studiato non ricordo molto...» dico sfoggiando il sorriso più tirato che potessi fare.
«Pensavo ci fosse altro. Tranquilla, andrai bene, sei la secchiona della famiglia tu!» dice mettendomi una mano sulla spalla facendomi ridere.

Sono felice che io e Polo abbiamo questo rapporto, ci vogliamo bene e ce lo dimostriamo sempre anche se lui ogni tanto lo dimostra troppo facendo il geloso patologico, ma in fondo è più che normale.

«Dai, vieni con noi» enuncia e scuoto la testa.
«No, ora entro in classe a ripassare»
Gli do un bacio sulla guancia e vado realmente in classe.

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