Capitolo 31 parte 3

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«Io ti amo ancora Ander» sussurro.
«Anch'io Emma» dice prima di andare via e chiudere la porta alle sue spalle.

Appena va via mi sento incredibilmente sola, come se fossi stata abbandonata. Vado in bagno a struccarmi e lavarmi la faccia e appena esco trovo davanti a me Rebeka con un'espressione preoccupata.

«Tu perché non sei alla festa?» le domando scrutandola. «Ander mi ha chiesto di farti compagnia dato che stai male e lui non può» afferma. «Tranquilla, non sacrificarti la serata per me, sto bene» enuncio. «Senti, io so cos'è successo con Ander, so cosa ti ha fatto e so che non è affatto giusto, ma so che ci tiene a te e che ti ama veramente, e so anche che se tu gli dessi un'ultima possibilità non se la farebbe scappare più. Non ti dico di passarci avanti, ma magari potreste provare anche solo ad essere amici» dice Rebe tutto d'un fiato. «Io e lui non potremmo mai essere amici, proviamo dei sentimenti troppo forti per essere solo quello. E poi, anche se lo perdonassi, cosa dovrei fare con mio fratello? Lui taglierebbe i rapporti con entrambi se iniziassimo una relazione.» spiego amareggiata. «Sai cos'è che vi fa allontanare a voi due? È proprio Polo. Quando Ander è tornato amico con lui era felicissimo, ma credendo di tradirlo una seconda volta ha deciso di chiudere con te senza fartelo capire troppo in modo tale che tu non soffrissi. Forse tu non lo sai, ma ancora prima che tuo fratello scoprisse realmente di voi già lo aveva capito e aveva detto ad Ander che se mai un suo amico si sarebbe fatto a sua sorella lui avrebbe rovinato la vita di entrambi dicendo sia un tuo grosso segreto, sia quello dell'amico in questione. Forse ha paura proprio di lui e non ha il coraggio di dirlo a se stesso, ma lui ci tiene a te e ti ama, me lo dice ogni giorno.» afferma.

Non so che dire. Ho le lacrime agli occhi.
Forse ho sbagliato a giudicarlo in questo modo solo per un errore, seppure grave. So che mi ha tradita e che non è giusto, ma se lo avesse fatto inconsapevole per proteggere ad entrambi? In modo sbagliato, ma magari lo scopo era quello. Forse se mio fratello avesse accettato un'eventuale nostra relazione tutto questo non sarebbe accaduto, e forse ora sarei proprio con lui a divertirmi insieme agli altri.

Sono talmente presa dai miei pensieri che non mi rendo nemmeno conto di aver iniziato a piangere.

«Grazie» sussurro a Rebeka sorridendole mettendomi a letto. «Figurati»

Cado in un sonno profondo per qualche ora finché improvvisamente non mi sveglio. Sento come se addosso avessi dell'aria fredda. Mi alzo goffamente dal letto e noto che la porta del terrazzino è aperta. In stanza ci sono tutte tranne Carla che è andata a dormire con Polo, quindi evidentemente hanno dimenticato la porta aperta. Mi avvicino al terrazzo e vedo una figura maschile, così esco fuori per capire chi possa essere.

«Ander?» sussurro facendolo girare. «Hei, ti senti meglio?» domanda aspirando dalla sua sigaretta.
«Si» mi limito a dire. «Grazie» aggiungo guardando avanti a me. Lui mi porge il pacchetto di sigarette, così ne prendo una. «Mi puoi dare anche l'accendino? Sai, è un po' difficile accenderla senza» dico scherzando. Lui mi passa l'accendino ridendo e dopo averla accesa glielo passo subito.

«Perché sei nella mia stanza?»
«Prima ero venuto per vedere se tu stessi bene, poi me ne sono andato dalla mia stanza perché sentivo Carla e tuo fratello fare le loro cose e non riuscivo a dormire, quindi Rebeka mi ha detto di venire qua» afferma gettando il mozzicone della sigaretta.
Poveretto.

Istintivamente vado da lui e lo abbraccio molto forte. Inizialmente sembra sorpreso, ma poi si lascia andare e ricambia l'abbraccio.

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