Happy Returns

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Poco dopo che Narcissa e Bellatrix se ne furono andate, Wormtail entrò furtivamente nel soggiorno, sfregando la mano argentata contro il palmo dell'altra mano.

"Che gentili le sorelle Black. Una semplice visita di cortesia, immagino."

A quel punto Severus aveva già addosso il suo mantello da viaggio.

"Porta via quei bicchieri," ordinò.

"Certo, certo. Ma dove stai andando?"

Una sola parola di risposta - "Fuori" - prima che Severus mettesse in pratica le parole e sfrecciasse fuori di casa. Se Wormtail non fosse stato presente sarebbe potuto uscire dal giardino posteriore, sparendo di colpo nel buco della recinzione come ai bei vecchi tempi. Anche usando la porta principale non gli ci volle molto per arrivare nel viale dietro casa. Per circa un chilometro camminò per una strada contorta che raramente lo costringeva a camminare fuori dall'ombra. Si bloccò per guardarsi intorno. Gli sembrava di essere arrivato – se il decrepito parco giochi per bambini dove si trovava poteva essere classificato come destinazione. Alla fine Severus si avvicinò ad un'altalena, uno dei pochi elementi di gioco che rimaneva intatto. Grazie al suo fisico asciutto riuscì a sedersi, con la mano sinistra stretta forte intorno alla catena e la fronte appoggiata alla mano.

Era tardi, era buio, era freddo in modo anormale. Aveva 36 anni ed era seduto in un parco per bambini. Aveva appena giurato con un Voto Infrangibile di uccidere Albus Dumbledore nell'inevitabile circostanza che Draco Malfoy fallisse nell'impresa.

Maledizione, si disse, non fa nessuna differenza. Una volta fallito Draco, la mia scelta sarebbe comunque stata quella di essere coinvolto nella morte di Albus a mia volta. Ripensò ai termini della promessa che aveva fatto.

"Vuoi tu, Severus, vegliare su mio figlio Draco affinché riesca nel suo tentativo di eseguire le richieste del Signore Oscuro?"

Fatto. Severus e Lucius avevano passato lunghe ore a discutere di tenere Draco fuori dalla diretta partecipazione alle battaglie del Signore Oscuro. Il ragazzo era stato un bambino malaticcio, preceduto da tre aborti spontanei, ed era amato da entrambi i genitori ad un livello ossessivo. Lui da solo era considerato dai Malfoy molto più importante di qualunque servile lealtà verso la causa di Lord Voldemort.

"Vuoi tu, al meglio delle tue possibilità, proteggerlo dal pericolo?"

Ancora, niente che non avesse già avuto intenzione di fare.

"E se si rivelasse necessario... se Draco dovesse fallire... porterai a termine l'impresa che il Signore Oscuro ha ordinato a Draco di compiere?"

Beh, era già sicuro che Draco avrebbe fallito. E Severus aveva già promesso a Dumbledore di completare l'impresa lui stesso. Perché allora si sentiva il cuore così pesante?

Severus si guardò intorno nel parco desolato e immaginò sé stesso da ragazzino. Devo essere sembrato spaventoso. Aiutava, comunque, essere lì nel parco dove, in un certo senso, era cominciato tutto. Rimase lì seduto a lungo, lasciando che lo strano freddo di luglio filtrasse nelle ossa, e pensò ai momenti della sua vita in cui avrebbe potuto fare una scelta diversa. Sapeva di stare per fare qualcosa d'importante, con conseguenze personali devastanti. Questa volta intendeva agire con la piena consapevolezza delle possibili conseguenze.

Era quasi passata un'ora quando finalmente si alzò. "Andiamo, Mocciosus," disse a voce alta. "Sai molto bene da che parte stai."

Severus Snape camminò fuori dal parco verso la parte più buia, dove sparì con un crack.

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