Canary Yellow

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"Non è stato un attacco molto scaltro, davvero, se ti fermi a pensarci un attimo" osservò Ron, incoraggiando un ragazzino del primo anno a lasciare la sua comoda poltrona con un gentile colpetto dietro la testa. "La maledizione non è neanche entrata nel castello. Non proprio quello che chiameresti un piano infallibile."

Non era neanche possibile che entrasse nel castello – i Sensori Segreti di Filch lo avrebbero rilevato, pensò Hermione. "Hai ragione," disse ad alta voce a Ron, colpendolo insistentemente in un ginocchio finché, con una smorfia, non si arrese e lasciò la poltrona al suo occupante originario. "Non è stato ben congegnato affatto."

Dato che Ron era di nuovo senza sedia, si lasciò cadere nel bracciolo della poltrona di Hermione. La vicinanza del suo corpo la lasciò con una curiosa sensazione di piacevole formicolio. Sicuramente non è come mi sento vicino ad Harry. Se avesse mosso la gamba appena appena – lì – sarebbe andata a premere leggermente contro la coscia di Ron. Il calore che ne derivava era straordinario.

Harry stava ancora facendo la sua tirata contro Malfoy ed Hermione lanciò un'occhiata verso Ron. Lui colse il suo sguardo e alzò gli occhi al cielo in modo amichevole. Hermione gli sorrise. Il calore generato dal contatto con la gamba di Ron si diffuse sul suo viso e lei guardò subito da un'altra parte – colpevolmente, sperando che nessuno avesse notato che era arrossita. La lezione di Legilimanzia del professor Snape l'aveva lasciata con un senso di disagio verso il suo amico dai capelli rossi.

"Ti capita mai di renderti conto di sapere cosa qualcuno sta pensando?" le aveva chiesto il professor Snape.

Hermione aveva considerato attentamente la domanda. "Beh, spesso devo spiegare ad Harry e Ron cosa pensano le ragazze, ma do sempre per scontato che sia perché sono, beh..."

"Imbecilli?" aveva suggerito lui in modo mellifluo, con un sopracciglio sollevato.

"Ragazzi." Hermione gli aveva lanciato uno sguardo di disapprovazione.

Alla fine della lezione fu chiaro che le intuizioni di Hermione, sui pensieri delle altre persone, erano da attribuire meno all'intuito femminile e più ad un basso livello di Legilimanzia. Perciò sapeva, nel suo modo confuso, di piacere a Ron. E conosceva sé stessa abbastanza bene da capire che certamente lei non era contraria all'idea. Ma sapere cosa lui sentiva, senza che glielo avesse detto, era un po' come barare. Come se avesse spiato qualcosa di personale. Spinse la sua coscia un po' più contro quella di lui e lo guardò dal basso verso l'alto. Lui era piegato in avanti, cercando di convincere Harry a fare una partita a scacchi. Le maniche erano sollevate e le vene del suo avambraccio risaltavano contro la muscolatura. Sentendo la pressione sulla gamba, lui la guardò e le fece l'occhiolino. Hermione sorrise tra sé e prese i suoi compiti di Antiche Rune. Hermione Granger non era una da guardarsi intorno in attesa che uno stupido ragazzo facesse la sua mossa. Era perfettamente capace di prendere in mano gli eventi e la festa di Natale di Slughorn offriva l'opportunità perfetta.

Durante la prima lezione di Occlumanzia, Hermione si era trovata nella difficile situazione di dover entrare nella mente del professor Snape. L'esperienza l'aveva sopraffatta con una combinazione di terrore, nervosismo e intensa curiosità. Non aveva bisogno di preoccuparsi veramente, perché Snape era nel pieno controllo tutto il tempo. Le consentì di non vedere altro che una serie di ricordi ambientati nella classe di Pozioni – la maggior parte consisteva nella stessa Hermione, a varie età, che aiutava Neville in un vasto numero di pozioni disastrose.

Nelle lezioni seguenti Jocelyn Smith era presente e le due streghe praticarono le loro abilità di Occlumanzia e Legilimanzia in tandem. La rabbia iniziale con cui Hermione aveva risposto alla giovane ragazza era scemata, dopo la scoperta delle condizioni mediche di Jocelyn e la sua storia personale, e la prima conversazione che avevano avuto fu sufficiente a fornire le basi di una relazione molto amichevole. Hermione aveva scoperto un enorme e sorprendente piacevole sollievo nel parlare con qualcuno a cui piaceva il professor Snape quasi quanto a lei.

Phoenix TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora