Disobeying Orders

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Anche se non erano ancora le sei quando Hermione saltò fuori dalla Metropolvere nella cucina della Tana, Molly Weasley era già in piedi, occupata a preparare la colazione. Il fruscio della Metropolvere che si attivava l'aveva allertata del suo imminente arrivo ed Hermione si trovò a fissare la punta della bacchetta di Molly. Per essere una strega di mezz'età, i cui fianchi larghi testimoniavano i sette figli che aveva partorito, assunse e mantenne la posizione di duello con un'accuratezza e velocità terrificante.

"Hermione!" Esclamò Molly. "Non ti aspettavo così presto." Sorridendo distrattamente rimise la bacchetta nella tasca del grembiule.

"Mi dispiace," replicò Hermione, con il cuore che martellava per il confronto inaspettato. "Non volevo che qualcuno si alzasse solo per me."

Molly si era voltata di nuovo verso il bancone, dove fece sì che diversi coltelli iniziassero ad affettare un'alta pila di funghi. "Tè?" Chiese sollecita.

"Sì, grazie."

Molly puntò la bacchetta verso il bollitore, che iniziò a fremere subito, per sporgersi autonomamente in avanti per versare l'acqua nella teiera. La cucina di Molly sembrava riprodurre un'elaborata coreografia, con ingredienti e utensili che volavano nell'aria, mentre lei sistemava piatti e pentole senza sforzo nella loro posizione, con impeccabile precisione.

"Oh," esclamò Hermione, ricordandosi delle scatole nella borsa. "Le ho portato questi."

Molly non batté ciglio alla vista delle larghe scatole che emergevano dalla piccola borsa di Hermione, ma fu sorpresa quando guardò all'interno.

"Cos'è questo? Devi aver portato mezza cucina dei tuoi genitori."

"Ehm... sì. È esattamente quello che ho fatto." Cogliendo lo sguardo sul viso di Molly, Hermione fece un profondo respiro e le diede una spiegazione quasi completa. "Si sono trasferiti in Australia. Ero preoccupata che potessero diventare un bersaglio."

"Oh, Hermione," sospirò Molly. Inaspettatamente la donna strinse Hermione in un forte abbraccio, con una mano che si muoveva in piccoli cerchi sulla schiena.

Dopo un secondo di sorpresa ed esitazione, Hermione ricambiò l'abbraccio. Si sentiva improvvisamente sopraffatta dagli eventi della serata. Premuta contro il petto di Molly, le lacrime, che non si era accorta fossero così vicine alla superficie, scesero sul suo viso; il respiro divenne un forte singhiozzo soffocato.

"Su, su," cantilenò Molly.

A differenza di Harry, Hermione si ritrovava a ricevere la materna preoccupazione di Molly in modo meno frequente, ma questa volta non se ne lamentò. Ci vollero diversi minuti per sfogarsi del tutto. Dopo si ritrovò seduta al tavolo con una tazza di tè in una mano e un biscotto nell'altra. La sua offerta di aiuto per preparare la colazione venne declinata con un cenno perciò si sedette a bere il suo tè con apprezzamento. Sperava solo che, nel momento in cui gli altri si fossero presentati per la colazione, i segni del pianto si sarebbero ulteriormente attenuati, in modo che nessuno potesse notarli.

*

Più tardi quel giorno, quando Hermione spiegò a Ron il pericolo che la loro partenza con Harry avrebbe portato alla sua famiglia, lui capì al volo.

"Hai ragione, 'Mione. Nel momento in cui non ci presenteremo a King's Cross sapranno che noi tre siamo insieme da qualche parte."

"Credo che i miei genitori saranno al sicuro in Australia, ma non possiamo esattamente costringere la tua famiglia a fuggire. Primo, sono troppi e inoltre hanno del lavoro da fare, incluso quello per l'Ordine."

Erano nella stanza di Ron, essendo sgattaiolati via dagli altri per poter parlare in privato. Hermione aveva lanciato diversi incantesimi di Silenzio e messo un Incantesimo Imperturbabile sulla porta, come precauzione in più: amava l'intera famiglia Weasley, ma vivere nella casa in cui le Orecchie Oblunghe erano state inventate aveva i suoi svantaggi.

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