Phoenix Song

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"Snape! Non morire! Non puoi! Non adesso! Non adesso!"

Debolmente le parole penetrarono attraverso lo spesso banco di nebbia che offuscava il cervello di Severus. Granger, pensò. Sentì le mani di lei sul petto e lottò per aprire gli occhi e guardarla. Voleva vederla.

Una volta lasciatosi alle spalle l'oblio in cui era sprofondato, il dolore tornò.

"Granger," gemette, strizzando gli occhi mentre lei mentre si inginocchiava di fianco a lui. Lo strano suono raschiante della sua voce lo aiutò a ritornare cosciente. "Stai parlando a vanvera."

"O mio dio," ansimò. "Non avrei–pensavo–"

"Pozione... Rimpolpasangue."

Lei si bloccò per un secondo, poi si voltò verso il tavolo e cercò a tastoni in mezzo alle bottigliette.

"Quante ne ha già prese? No, non risponda!"

Granger tornò subito verso di lui con una fiala aperta in mano. Teneva il labbro inferiore stretto tra i denti mentre appoggiava la fiala sulla sua bocca, inclinandola con attenzione. Con difficoltà, Severus riuscì a deglutire.

Sentì il supplemento di sangue extra che si diffondeva nel suo sistema sanguigno e, dall'improvviso sbarrarsi degli occhi di Granger, seppe che la quantità di sangue che scorreva dalla ferita aperta nel collo era aumentata drasticamente. Gli occhi di lei scattarono verso quelli di lui.

"E adesso?" Chiese con urgenza.

"Ho bisogno... che tu... guarisca... la ferita." Parlare era difficile.

"Ma perché, l'antidoto non–" s'interruppe all'improvviso, stringendo le labbra e chiudendo gli occhi. "Mi dispiace," continuò, aprendoli di nuovo. Brillavano di lacrime. "Mi dica solo cosa fare, lascerò le domande a dopo."

"Canzone... della... fenice..."

Granger sbiancò. Il colorito improvvisamente pallido della pelle mise in evidenza le macchie fuligginose e i segni di bruciatura sul suo viso sporco.

"Ma non ho mai–"

"Posso... mostrartelo."

Lei annuì: sul suo viso tirato gli occhi sembravano enormi.

"Il trucco..." Severus s'interruppe e cercò di deglutire. Un'enorme lacrima sembrava sul punto di traboccare dall'orlo delle ciglia della Granger, ma lei sbatté gli occhi per allontanarla.

"Sì?" Sussurrò,impaziente di sapere di più.

"...Soluzione..."

Prima che Severus riuscisse a finire l'istruzione, Granger aveva una bottiglietta di Soluzione Corroborante spinta contro la bocca. Lui la buttò giù.

"Antidoto?" Chiese.

Lui scosse prontamente la testa. Diede alla Soluzione Corroborante alcuni istanti per agire, poi provò di nuovo.

"Il trucco è che devi volerlo davvero." La sua voce era ruvida e rauca, ma la Soluzione Corroborante gli diede la forza di parlare attraverso l'agonia che devastava il suo corpo. "Devi far vibrare la carne con il tuo canto, entrare in sintonia con essa e sentire il suo dolore. Anche se il corpo è stato lacerato violentemente in due, devi credere nella sua totalità più che nella sua divisione."

Granger sembrava terrorizzata, ma annuì obbediente.

"Potrebbe non funzionare," l'avvertì gentilmente.

"Ma mi lascerà provare?"

Severus non l'aveva mai sentita così sconfortata. Annuì.

"Hai una bacchetta?" Chiese.

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