Scoop

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Erano le nove o le dieci del mattino quando Hermione si era addormentata. Quando si svegliò, alcune ore dopo, si sentì al sicuro e più riposata di quanto si fosse sentita per tanto tempo. Persino prima di aprire gli occhi, ricordò gli eventi della notte precedente e quelli del primo mattino, e si svegliò con un senso molto chiaro di ciò che sarebbe accaduto dopo.

La prima missione riguardava il cibo. Seguendo le istruzioni di Snape, trovò una pagnotta nel portapane di coccio tenuta sotto un Incantesimo di Stasi. Tostata e spalmata di Marmite era perfettamente commestibile.

Snape era ancora troppo debole ed esausto per muoversi. Gli chiese a che livello fosse il dolore, ma ricevette solo risposte vaghe o sgarbate per la sua preoccupazione. Non era troppo preoccupata: far vedere Snape da un guaritore più qualificato era al terzo o quarto posto nella lista di cose importanti della giornata.

Dopo aver mangiato, essersi cambiata e lavata i denti, aver trasfigurato nuovamente la sedia a sdraio in una sedia normale ed essersi preoccupata inutilmente per Snape, erano quasi le cinque del pomeriggio. Hermione era pronta per affrontare la seconda missione – e per compierla aveva bisogno dell'aiuto di Harry e Ron.

Hogwarts sembrava il posto più logico per trovarli ed Hermione si Materializzò direttamente lì dal soggiorno di Spinner's End. Passare dall'entrata principale nella tarda luce del pomeriggio le diede abbastanza tempo per vedere la piena entità dei danni arrecati alla scuola. Dal muro mancavano grossi pezzi di pietra lavorata e tutte le finestre visibili erano frantumate. Il terreno era segnato da profondi solchi e segni di bruciature e diversi alberi erano stati strappati dal terreno direttamente dalle radici.

Le Grandi Porte oscillavano ancora sui cardini, proprio come durante la notte, ma Hermione era sollevata nel vedere che era stato messo un po' d'impegno per pulire l'ingresso: qualcuno aveva spostato i rottami su un lato e, anche se non era molto, il gesto rallegrò immensamente Hermione.

Sentì dei rumori provenire dalla Sala Grande e sbirciò oltre la porta. La stanza era piena di gente che mangiava: sembrava che molti dei partecipanti alla battaglia fossero rimasti. Come nella prima mattinata, la gente era sparsa a caso per tutti e quattro i tavoli, piuttosto che rispettare la divisione fra case; persino i professori, notò contenta, erano seduti ai tavoli degli studenti.

Controllando le file non vide segni di Harry o Ron. Quasi per caso incontrò lo sguardo di Neville, che si alzò con un sorriso per avvicinarsi e salutarla. Camminava con una sicurezza che non aveva mai notato in lui e il suo sorriso quando la vide era ampio e semplice.

"Ehi, Hermione!" Disse, avvolgendola in un abbraccio.

"Ehi, Neville. Hai visto Harry e Ron, per caso?"

"Per quanto ne so, passano il tempo nella sala comune. Credo abbiamo bisogno di un po' di spazio."

"Grazie, Neville."

"Ci si vede in giro, Hermione," rispose, salutandola con la mano e un altro sorriso.

Ci volle un po' prima che Hermione riuscisse a farsi strada verso la torre di Grifondoro. A volte doveva scavalcare cumuli di pietra rotta o armature cadute. Una volta dovette tornare indietro e scegliere completamente una nuova strada perché il corridoio era totalmente crollato.

Molti ritratti erano danneggiati e vide i loro occupanti accalcarsi inseme dentro alle cornici meno danneggiate. La Signora Grassa invece era al suo solito posto, accompagnata, come spesso lo era stata prima, dalla sua amica Violet.

"Uhm," disse Hermione, "In realtà non sono sicura di quale sia la password..."

"Non importa, tesoro," disse la Signora Grassa in modo molto più amichevole di quanto lo fosse stata in passato. "Sarebbe una cosa molto triste se rifiutassi di far entrare un eroe di guerra, non è vero?"

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