Persuaded

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Hermione non riusciva a capire perché l'Ordine avesse rimandato Harry dai Dursley. Considerando le poche settimane di protezione che aveva guadagnato dall'espediente, il rischio che correvano nel farlo uscire era enorme. Non che lei avesse sollevato la questione durante l'incontro – Mad Eye era ancora furioso per la sua palese disobbedienza. L'occhio magico la seguiva ogni volta che era in casa, lanciandole occhiate e vorticando verso di lei ad ogni opportunità possibile. Di conseguenza, Hermione teneva la testa bassa e la bocca chiusa

Quindi eccola lì, in piedi nella cucina dei Dursley, con il corpo di Harry. Era strano essere un ragazzo. Quando si era spogliata per indossare qualcosa di una taglia più adatta, si era spontaneamente trovata a mettere un braccio sul petto, imbarazzata, dove avrebbe dovuto essere il seno, anche se Harry-che-in-realtà-era-Fleur non aveva avuto lo stesso istinto. Probabilmente non si è mai sentita imbarazzata per il suo aspetto in tutta la vita, pensò Hermione un po' amaramente.

Gli Harry-che-in-realtà-erano-i-gemelli stavano facendo i buffoni ed Hermione si trovò a pensare. Cercò d'ignorare il senso di malessere causato dal nervosismo: sapere di essere un'esca era snervante. Le faceva pensare a come si sentisse Harry ad esserlo tutti i giorni. Spese anche un momento per domandarsi in quale casa di Hogwarts fosse stato Mundungus. Certamente non stava mostrando la tradizionale dose di coraggio Grifondoro.

Finalmente fu ora di andare ed Hermione fu sollevata di essere associata a Kingsley. Lui aveva continuato a trattarla con calore e rispetto, persino dopo il fiasco dell'incontro con i capi dell'Ordine.

"Davanti o dietro?" Le chiese mentre gentilmente metteva le mani sul corpo del Thestral. Sarebbe stata bene una volta in sella, ma visto che ancora non vedeva l'animale magico, aveva bisogno di un po' d'assistenza per le effettive procedure di salita.

"Come preferisci tu," rispose.

Kingsley considerò la domanda per qualche momento. "Davanti," decise, sollevandola facilmente – malgrado il peso extra del corpo di Harry – e la depose sulla schiena del Thestral. Sentiva le giunture delle ali contro le gambe. "Dopotutto," aggiunse lui, "se venissimo attaccati sarai più sicura così." Kingsley saltò sopra subito dopo di lei. Il petto e le cosce erano premute contro la sua schiena e le braccia la circondavano, afferrando una manciata di niente che immaginò essere le briglie del Thestral. "Che rimanga tra noi, signorina Granger," le sussurrò in un orecchio, "non ho nessuna obiezione ad abbracciare un po' di Harry Potter."

Il profondo borbottio baritonale del suo sussurro e la risatina che ne seguì mandò un formicolio lungo il collo di Hermione e direttamente al suo inguine. La strana sensazione di palle (che non si era resa conto di avere) si strinsero per l'eccitazione e la fece gemere e, mentre si lanciarono nell'aria con un balzo di energia, stava ridendo. Chiuse gli occhi contro il freddo colpo d'aria della sera, stranamente disorientata dalla mancanza dei maledetti ciuffi che in normali circostanze si sarebbero sollevati e rigonfiati con un tale vento.

Pochi momenti dopo, tuttavia, i suoi capelli e l'inclinazione sessuale di Kingsley erano l'ultima cosa che aveva in mente. Le sette strane coppie del gruppo di fuga di Harry erano volate dritte in un cerchio di Mangiamorte, che non persero tempo a sfruttare il vantaggio della sorpresa. Le traiettorie dei loro incantesimi di attacco accesero la serata di vivide luci verdi: da terra sarebbero sembrati dei fuochi d'artificio.

"Per il culo rotto di Ganimede," imprecò Kingsley a bassa voce, anche se distintamente, nel suo orecchio mentre voltava il Thestral verso lo spazio tra i due vicini Mangiamorte. Quindi urlò, più forte che poté, "Tieniti forte, Harry!"

Uomo intelligente, notò Hermione attraverso lo shock. Sarebbe stata un'esca molto poco utile se quelli a portata d'orecchio avessero saputo chi realmente fosse. Nell'improvvisa confusione era difficile capire cosa stava succedendo: era tutto un scoppio d'incantesimi, il cui suono le riecheggiava nelle orecchie. Qualcuno era caduto dalla scopa, anche se Hermione non riusciva a capire chi fosse, neanche se era qualcuno dell'Ordine oppure un Mangiamorte. Sapeva che lei o lui era morto. La prova si materializzò improvvisamente tra le sue gambe, con il Thestral su cui stava viaggiando che prima vibrò e poi comparve – orribile, senza alcun dubbio – in piena vista.

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