Misery Loves Company

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Arrivato ad un certo punto Severus non poté sopportare di rimanere nel suo ufficio. Grifondoro aveva riservato il campo da Quidditch, eppure lei non era ancora arrivata. Invece prese a controllare i corridoi, facendo calare il silenzio tra i gruppi di studenti che parlottavano, mentre li superava e toglieva punti per le più piccole infrazioni. Con il coprifuoco che si avvicinava, Severus deviò verso la torre di Grifondoro. C'era sempre qualche studente che riteneva che cinque minuti di ritardo fossero comunque presto.

Al suono di passi in avvicinamento, si nascose dietro ad un'armatura a portata di mano e si Disilluse con un incantesimo non verbale. Nella sua vasta esperienza nel terrorizzare studenti, il saltar fuori e sorprenderli da dietro era risultato essere il metodo più soddisfacente. Controllò l'orologio proprio mentre il polso spariva alla vista. Chiunque fosse aveva trenta secondi di ritardo.

Eppure, mentre Hermione Granger passeggiava oltre il punto in cui era nascosto, si bloccò. Sembrava pensierosa. Il suo sguardo era sfocato e, mentre si mordeva il lato di un pollice, diversi libri di Aritmanzia erano mantenuti delicatamente contro il petto con l'altra mano. Senza veramente volerlo, Severus iniziò a seguirla, rimanendo ben indietro così che i suoi passi non potessero essere uditi. Quando lei voltò l'angolo di fronte, lui accelerò il passo, riluttante nel perderla di vista per secondo più del necessario. Ma, svoltato l'angolo, lei non si vedeva da nessuna parte. Gli occhi di Severus si restrinsero per la costernazione. Tenendo il passo leggero, continuò ad andare avanti, gli occhi che controllavano le mura su entrambi i lati, i sensi allerta per qualunque suono o traccia che potesse suggerire la presenza di Potter e il suo dannato mantello dell'invisibilità. Tutto ciò mentre sentì il suono di qualcuno che lottava e una voce di uomo, bassa e minacciosa:

"Tu ed io Granger abbiamo una questione in sospeso."

Senza fermarsi a pensare ad un piano d'attacco, Severus si fermò vicino alla nicchia adiacente, allo stesso tempo facendo terminare il suo incantesimo di Disillusione e riempiendo lo spazio di luce. Valutò la scena di fronte a sé in un istante: McLaggen teneva Hermione bloccata contro il muro. Di fronte all'improvvisa luce intensa, McLaggen si voltò leggermente dando ad Hermione abbastanza spazio per dargli una ginocchiata nella parte alta del torso e liberare la mano della bacchetta. Strattonando la testa all'indietro e quindi velocemente in avanti, colpì con forza la sua fronte contro la radice del naso di lui: l'impatto fece un disgustoso scricchiolio. Pochi secondi dopo, McLaggen fu colpito da un potente Controincantesimo per il Malocchio, lanciato da Severus. Ci fu un flash di luce cremisi e il giovanotto ben piazzato fu lanciato attraverso la nicchia andando a schiantarsi contro il muro più lontano. Hermione non perse tempo, estrasse la sua stessa bacchetta e McLaggen aprì gli occhi alla vista di due punte di bacchetta, entrambe dirette risolutamente al cuore.

Severus notò l'aspetto della signorina Granger. C'era del sangue ai lati della faccia: era stata ovviamente scossa e ammaccata in diversi punti. Avrebbe voluto prenderla tra le braccia; voleva uccidere McLaggen. McLaggen. "Battibecco tra innamorati?" chiese, grondando sarcasmo.

"No, signore." La voce della signorina Granger era dura come l'acciaio, la sua attenzione focalizzata sul giovane uomo disteso davanti a lei.

Lui riportò l'attenzione verso il suo aggressore e la bile gli salì in gola. "Cento punti in meno a Grifondoro, McLaggen," disse seccamente. "Lascerò che sia la professoressa McGonagall ad ideare una punizione adatta: ti avverto, ha poca simpatia per gli uomini violenti."

McLaggen lo fissò stordito. Il naso era chiaramente rotto e il sangue colava da una narice, scorrendo in rivoli lungo il mento.

Severus si chinò in avanti e lo afferrò per la tunica. Con un brusco strattone sollevò McLaggen in piedi. "Presentati al suo ufficio domani mattina prima di colazione. Sono stato abbastanza chiaro?"

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