Malfoy Manor

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"Bello, eh?" Chiese Ron mentre Potterwatch si avviava alla conclusione.

Sentire le voci di così tanti amici aveva riempito Hermione di gioia.

"Geniale," rispose Harry.

"Sono così coraggiosi," esclamò Hermione felice. "Se li trovassero..."

"Beh, continuano a spostarsi, no? Come noi." Ron sembrava assurdamente contento. Sentire il fratello, in particolare, doveva aver significato molto.

"Ma avete sentito cos'ha detto Fred? È all'estero!" La luce fanatica tornò negli occhi di Harry e il cuore di Hermione ebbe un sussulto. Né lei né Ron avevano bisogno di chiedere di chi stesse parlando. "Sta ancora cercando la bacchetta, lo sapevo!"

"Harry–"

"Andiamo, Hermione, perché non vuoi ammetterlo? Vol–"

"HARRY, NO!" Urlò sopra di lui, cercando d'interromperlo senza successo.

"–demort sta cercando la Bacchetta di Sambuco!"

Nel momento in cui Harry disse il nome del Signore Oscuro un forte boato arrivò dall'esterno della tenda: le barriere erano state abbattute.

"Il suo nome è Tabù!" Urlò Ron, con forte rimprovero nella voce. "Te l'avevo detto, Harry, te l'avevo detto, non possiamo più pronunciarlo... dobbiamo imporre di nuovo la protezione... presto... è così che trovano..."

Hermione si era alzata in piedi, bacchetta alla mano, ma mentre lo Spioscopio iniziava a girare e fischiare, e le luci colorate iniziavano a oscillare nella stanza, lei si bloccò e Ron si zittì improvvisamente. I loro occhi s'incontrarono e i due si scambiarono uno sguardo di panico. Tirando fuori il Deluminatore dalla tasca Ron lo fece scattare, facendo piombare la tenda nell'oscurità.

"Venite fuori con le mani in alto!" Urlò una stridula voce maschile dall'esterno. "Sappiamo che siete lì dentro!Avete sei bacchette puntate addosso e non ci importa chi colpiamo!"

Con un solo secondo per pensare, Hermione puntò la bacchetta verso Harry e gli lanciò un Incantesimo Pungente direttamente in faccia. Lui strillò per il dolore e lei si morse in colpa il labbro inferiore. Ti prego, fa che sia abbastanza! Implorò lei, continuando a sperare di poter uscire dalla loro attuale situazione, parlando o combattendo.

*

Per un lungo momento – persino mentre la sua pelle si accapponava al tocco delle dita sporche di Fenrir e le lunghe unghie gialle, persino mentre la sua mente pensava a orribili immagini dei suoi denti appuntiti contro di lei – Hermione si azzardò a sperare che lei, Ron e Harry potessero fuggire via. L'Incantesimo Pungente era stato, in effetti, sufficiente per nascondere Harry e, se i Ghermidori non l'avessero riconosciuto, se la sarebbero cavata bene.

Ma nel momento in cui si Materializzarono dall'altra parte del paese, e mentre veniva portata di peso su per il sentiero del giardino di Malfoy Manor, qualunque speranza nutrita fino a quel momento evaporò. Dopo l'oscurità della tenuta, la luce dell'interno fu abbagliante. Per i primi metri, Hermione non riuscì a distinguere niente se non il forte bianco e nero del pavimento a scacchiera del corridoio d'ingresso. Persino dopo che raggiunsero il salotto lei continuò a strizzare gli occhi, combattendo sia il bagliore del fuoco nel vasto camino che lo scintillio dell'enorme lampadario.

Da quello che riusciva a vedere, la stanza era orrendamente vistosa, con uno spesso tappeto felpato e le pareti color melanzana. Il fuoco bruciava in un camino elaborato, affiancato da due splendide ninfe di marmo, una per lato del caminetto, entrambe legate mani e piedi da serpenti striscianti, e si contorcevano come se sentissero dolore.

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