Capitolo 7 - Il nostro giovane faraone

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Quasi mi dimentico di aggiornare *face palm*

«Sì, sei proprio il figlio del faraone» affermò Ajan, venendomi incontro insieme a Miwa e a Hélena. 

Grondavo d'acqua e mi ritrovai i piedi coperti di sabbia. Dalla fretta mi ero dimenticato di togliermi le scarpe e ora erano completamente sporche e fradice. 

«Mi dispiace, Hélena. Non me ne sono accorto» mi scusai, togliendomi le ballerine gocciolanti. 

Sentire la sabbia sotto i piedi era piacevole. 

«Non ti preoccupare, Aegi. Le sistemo io, ma adesso c'è un enorme problema.» 

Hélena si passò una mano tra i capelli e, quando si voltò, capii a cosa alludeva. Adesso tutta la Terra di Ra sapeva chi eravamo io e Miwa, perciò non c'era più modo di nascondersi. 

«Il faraone!»

«Ra non vedrà l'ora di conoscerlo!» 

«Finalmente saremo salvi e non dovremmo più temere Seth e i suoi mercenari!» 

In un attimo io e Miwa venimmo circondati da un intero popolo, che ci acclamava ed esultava il nostro arrivo, o meglio, il nostro ritorno. Io non avevo assolutamente idea di cosa sarebbe successo, perciò mi limitai a salutare tutti con la mano. 

«Ciao» dissi ai primi del cerchio, cercando l'approvazione di Hélena con gli occhi. 

La vidi trattenere una risata. Dedussi che stavo andando bene. 

«Va bene» borbottò Ajan, frapponendosi tra noi e la folla esultante. «Per favore, lasciate in pace i nostri salvatori e tornate alle vostre attività. Per oggi i giochi acquatici sono sospesi» esclamò a gran voce, per farsi sentire. Ma non aveva ancora finito di parlare, perché un sorriso furbo gli spuntò sul viso: «Perché abbiamo una grande festa da organizzare, gente!» 

La spiaggia esplose in grida gioiose e vennero lanciati al cielo persino dei bracciali, tanta era la felicità che animava quel popolo.

«Strofina bene sulle gambe: sei ancora pieno di sabbia» ordinò Hélena, mentre riempiva la mia vasca di legno con altra acqua

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«Strofina bene sulle gambe: sei ancora pieno di sabbia» ordinò Hélena, mentre riempiva la mia vasca di legno con altra acqua. 

Forse era perché mi muovevo così in fretta, che l'acqua finiva con la stessa velocità con cui la donna la rimpiazzava. Però non vedevo l'ora di tornare in spiaggia. Da quanto avevo capito, sembrava che Ajan fosse preso a preparare i festeggiamenti del nostro arrivo. O forse del nostro ritorno. 

«Ajan ci tiene molto a fare tutto per il meglio. Soprattutto ora che ha di nuovo qualcuno da proteggere» disse Hélena, appoggiando a terra un cesto di asciugamani immacolati. 

Li guardai con un cipiglio, mentre mi risiedevo in acqua per strofinarmi di nuovo le gambe. 

Me ne basta solo uno. 

Il Segreto del FaraoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora