Capitolo 27 - La saggezza della magia

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Era decisamente la prima volta nella mia vita che apprezzavo il silenzio. 

Eccezion fatta per i sospiri del portale. A essere sincero ero anche stanco, ma mi feci forza. Mancavano solo due Terre e poi saremmo tornati nella Terra di Ra. Avevo bisogno di parlare con Hélena. Forse lei avrebbe saputo dirmi come affrontare meglio questa situazione con il dio. Insomma probabilmente ci era passato anche mio padre. Strinsi il mio piccolo sole. Sì, Hélena aveva di sicuro la risposta giusta. Dovevo solo portare pazienza fino ad allora. Ormai mancano solo due Terre, mi ripetei. Il solo pensiero, però, non migliorò il mio umore. 

Questo viaggio attraverso le isole sarebbe dovuto essere un momento importante e sicuramente divertente, invece una costante sensazione di essere attaccati ci stava accompagnando da quando Oscar si era presentato senza alcun preavviso. Ra aveva ragione. Quei due – almeno il dio aveva espresso apertamente il suo giudizio su Seth – erano troppo imprevedibili e non mi sarei sorpreso di vederli attaccare mentre non c'eravamo. Le emozioni del mio popolo erano legate a me attraverso la magia e per tutto questo tempo non avevo avvertito nessuna emozione negativa. Dunque stavano tutti bene. La luce mi accecò per qualche istante, poi il paesaggio si ridefinì dinnanzi ai miei occhi. 

Osservai con curiosità le cupole brune e rimasi colpito dal silenzio che aleggiava. Non si sentiva un suono, una voce e nemmeno il vento. Mentre mi ripetevo nella mente le caratteristiche delle varie Terre, Ra si mosse con passo sicuro verso quella che sembrava la via principale. Strinsi le labbra e lo seguii. Dialogare era fuori discussione e poi avevo l'impressione che era meglio se rimanevo in silenzio. Attraversammo le strade desolate e silenziose ed ebbi modo di notare la conformazione del terreno. In alcuni punti, per esempio intorno alle case, la natura esplodeva di vita. In altre zone, come il terreno su cui camminavamo, la terra era arida e secca. Richiamai alla mente tutte le mie conoscenze su Katàn e, solo quando sbucammo nella piazza principale, capii dov'eravamo. 

La piramide viola troneggiava sulla Terra di Bastet divisa a metà da una colonna di luce, che le stava davanti. Ai suoi piedi, disposte in tre cerchi concentrici, ero sedute tantissime persone, se non tutto il popolo di quest'isola. Rimasi incantato dallo spettacolo di luce violetta che avvolgeva tutti i presenti. La magia – ero certo che si trattasse di questo – fluiva verso il centro del cerchio nella colonna di luce. Ne percorsi l'altezza con lo sguardo e le vidi. Racchiuse in una sfera di energia sopra il flusso magico, due figure tenevano le braccia aperte verso l'alto. Tirai il collo il più indietro possibile per osservare una cupola opaca abbracciare l'isola. Venni distratto dal movimento di Ra. 

Il dio avanzò verso i cerchi e si sedette alle spalle di alcune persone. In un attimo venne avvolto da un'aura dorata che confluì nella scia di magia e si inerpicò con destrezza attraverso la colonna. Lo imitai, tenendomi a qualche passo di distanza da lui. Presi un bel respiro, misi una mano sull'altra e richiamai a me la mia magia. Visualizzai nella mente il percorso che dovevo fare e spinsi la mia energia verso gli altri flussi che percepivo. Appena vi entrai ebbi l'impressione di essere sballottato di qua e di là, ma riuscii presto a orientarmi e a dirigermi verso il pilastro di luce. 

Non fu affatto difficile, anzi ero ben felice di dare una mano in qualche modo. Continuai a far fluire la mia magia, finché non andai a sbattere contro qualcosa. D'istinto aprii gli occhi e vidi le teste dei presenti rivolte verso l'alto. Feci altrettanto e osservai le due figure di prima discendere verso il centro della piazza. Erano molto distanti e a malapena vedevo le loro teste, ma udii perfettamente le loro voci.

«Popolo di Bastet» annunciò una voce femminile, seria e solenne. «Vi ringrazio del vostro tempo e della vostra magia. Tuttavia, prima di tornare alle vostre faccende, vi chiedo un favore. Recentemente i nostri rapporti all'Osservatorio hanno captato una certa attività di magia nella Terra di Seth.» Un brusio si levò subito tra i presenti, che si scambiarono occhiate preoccupate e sussurri impercettibili. «Io e la divina Bastet abbiamo motivo di credere che un vento di guerra stia per abbattersi non solo su di noi, ma su tutta Katàn. Pertanto, in segno della pace e dell'amicizia con le altre Terre, vi prego di esercitarvi il più possibile nelle arti magiche e, sopra ogni cosa, di accumulare più quantità di energia che potete. Ci servirà per difendere i nostri cari e i nostri amici.» 

Il Segreto del FaraoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora