Capitolo 16 - La via della conoscenza (parte prima)

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«L'oro e il blu ti donano molto, faraone.» 

La voce di Hélena mi riportò definitivamente con i piedi per terra. La donna mi venne incontro avvolta in un vestito color perla e dai riflessi dorati. Alià la seguiva con passo calmo. 

«Che bello vedervi» esclamai, sinceramente contento. Hélena mi sorrise. 

«Immagino che Ra ti abbia già detto perché sono qui.» Annuii, prima di chiederle della questione sacerdotessa. «Te lo spiego strada facendo, per ora andiamo a casa. Ho già preparato la prima parte delle lezioni e Ra non ammette ritardi.» 

Mentre iniziammo a incamminarci, non potei fare a meno di voltarmi e scoprii che il dio stava rientrando nella piramide. Solo allora notai di sfuggita quattro guardie ai lati dell'ingresso. 

A Ra serviva davvero il mio aiuto?

Appena tornammo a casa avevo capito che le sacerdotesse venivano nominate dal faraone o dai custodi e avevano il compito di guida per la prossima generazione

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Appena tornammo a casa avevo capito che le sacerdotesse venivano nominate dal faraone o dai custodi e avevano il compito di guida per la prossima generazione. Anche se era una cosa che accadeva di rado, visto che di solito i genitori si occupavano di istruire i figli a governare le proprie terre. 

«Dunque direi di cominciare focalizzandoci sulla Terra di Ra» esordì Hélena, facendomi segno di prendere posto. Il tavolo della cucina, solitamente spoglio, era colmo di fogli, matite e disegni. Moltissimi disegni. 

«Quest'oggi ci concentreremo sulla piramide dei faraoni. È casa tua e devi sapere come e quando muoverti.» 

Spendemmo così tutta la mattina e una parte del pomeriggio a parlare dei vari piani. Ascoltai attentamente ogni parola, osservando anche i disegni, e scoprii un lato curioso di Hélena. Aveva una capacità innata di spiegare e non dovevo sforzarmi troppo per seguirla. Quando finì di descrivermi l'ultimo piano, facemmo una pausa per mangiare. Assaporai un'altra specialità culinaria della nostra Terra. Si trattava di un impasto sottile con del riso soffiato e il ripieno era fatto di verdure condite con una salsa rosa. Lo addentai con gusto sotto lo sguardo divertito di Hélena, che mangiava con più delicatezza. 

Anche Alià era venuta a tenerci compagnia per il pranzo e stava mangiando una lacrima di Iside sul pavimento. Concluso il pasto riprendemmo subito con le lezioni, ma questa volta la donna mi tempestò di domande. Se scordavo di aggiungere qualcosa o sbagliavo, Hélena mi obbligava a ripetere daccapo tutta la mia risposta. Appena risposi bene all'ultima domanda, mi buttai sullo schienale della sedia con un sonoro sbadiglio. Hélena mi sorrise comprensiva e rimanemmo in silenzio per qualche minuto. Parlare così tanto era stancante, però mi bastò quel momento di tranquillità per ritrovare l'energia. 

«Hélena, come fai a conoscere così bene la piramide del faraone?» chiesi, sinceramente incuriosito. 

La donna si sistemò meglio sulla sedia e si appoggiò allo schienale. Il rumore svegliò Alià, che le venne vicino, mettendole il muso sulle gambe. 

Il Segreto del FaraoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora