Capitolo 12 - I colori del destino

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L'acqua era incredibilmente bollente e vedevo persino una sottile nebbia aleggiare sullo specchio liquido. Era perfetto per me. Entrai con una calma che non mi apparteneva, cercando di non far uscire nemmeno una goccia. La vasca era di pietra gialla ed era grande abbastanza da contenere almeno altre cinque persone adulte. C'erano anche dei bellissimi fiori rosa con i pistilli gialli, che galleggiavano in superficie. 

Per riuscire ad avere l'acqua fino al petto mi dovetti sdraiare quasi completamente sull'unica parte liscia che vidi. Sembrava il punto giusto in cui rilassarsi e da lì potevo vedere l'ingresso da cui eravamo entrati. 

Sospirai, mentre appoggiai le braccia sull'anello rialzato della vasca. Continuavo a pensare a Miwa. Per quanto tempo non l'avrei più rivista? Mi mancavano già i suoi sorrisi e le nostre risate. Almeno Hélena era rimasta anche se ora era a casa. Anzi era nel fienile con Alià. Mossi leggermente le gambe per smuovere un po' l'acqua, creando dei piccoli cerchi. Mi sentivo solo in quell'enorme stanza vuota, anche se era molto calda. 

In quel momento un fiore scivolò vicino a me, rimbalzandomi contro il busto. Visto che non c'era nessun altro, accettai di buon grado la compagnia del fiore. Iniziai a giocarci, spostandolo con le mani di qua e di là. In questo modo il fiore compiva una serie di piroette, che finirono per ricordarmi le piroette di Miwa. 

Chissà dov'era adesso. Stava affrontando la prova? Sarebbe riuscita a capire come proseguire? Si sarebbe guadagnata il rispetto di Iside? A quei pensieri assurdi scossi la testa. Certo, che ci sarebbe riuscita. Non dovevo dubitare di lei. Era una ragazza forte e tirava fuori gli artigli se qualcuno la metteva in difficoltà. Dovevo pensare positivo. Miwa avrebbe risvegliato Iside, sarebbe diventata a tutti gli effetti una Custode e noi ci saremmo rivisti. Sì, sarebbe andata esattamente così. 

Un altro fiore arrivò vicino a me e, immaginando che fossimo io e Miwa, li feci piroettare insieme uno vicino all'altro. Mi ritrovai a ridacchiare. Stavo per cercare altre ninfee, quando mi bloccai per sbadigliare. Mi resi conto che ero sveglio da tanto tempo, però non avevo sonno. Scossi la testa e mi concentrai nuovamente su quello che stavo facendo. Toccai le due ninfee per farle girare, ma finirono per scontrarsi e scivolarono via in due direzioni opposte. 

Ci rimasi un po' male, perché sembrava proprio quello che era successo a me e a Miwa: ci eravamo separati all'improvviso. Fu in quel momento che accadde qualcosa di davvero strano. Feci per alzarmi, così da recuperare i due fiori, ma avevo la schiena incollata alla pietra. Sul momento pensai che ero rimasto in quella posizione comoda per così tanto tempo, da faticare a tirarmi su. Invece non era così. Ero proprio bloccato e nemmeno le gambe sembravano messe meglio. 

Mi sentivo in trappola e la cosa non mi piaceva. Cosa stava succedendo? A rendere la situazione ancora più surreale, sei fiori mi circondarono. Notai subito che non erano più rosa, ma di diversi colori (giallo, azzurro, nero, viola, bianco, verde chiaro e acquamarina) e si disposero a forma di arco intorno a me. Vidi che sotto a ogni fiore si stavano propagando dei cerchi d'acqua concentrici, anche se le ninfee erano completamente immobili. 

A un tratto mi ritrovai ad alzare lo sguardo, percependo un brutto presagio. La nebbia che fluttuava al pelo dell'acqua sembrava più densa di prima. Continuai a guardarla, come se sapessi che sarebbe successo qualcosa. E accadde. Da quel fumo emerse un fiore rosso che, proprio come gli altri, creava dei cerchi sotto di sé. Questi ultimi si propagarono verso i fiori colorati, che presero a oscillare. Era come se il fiore rosso li stesse attaccando. 

Per un po' le ninfee si mossero alla rinfusa, ma in qualche modo riuscirono a contrattaccare. Con un unico movimento le sei ninfee spedirono un grande anello d'acqua contro il fiore rosso, che smise di muoversi. Sembrava fatta. Ma mi sbagliavo. Alle spalle della ninfea rossa ne apparve un'altra: era nera con le punte rosse. Che cos'era? Feci solo in tempo a osservarla prima che, con un unico movimento, creò un cerchio d'acqua così potente da colpire la ninfea rossa e le altre sei. 

Tutti e sette i fiori colpiti smisero di muoversi e appassirono. Mi spaventai veramente quando l'acqua della vasca prese a scurirsi. La parte peggiore era che non potevo muovermi. Cercai di schiacciarmi il più possibile contro la pietra, nel tentativo di evitare che l'acqua sporca mi raggiungesse. Ma non servì a molto, perché in breve tempo il nero mi circondò. Persino le candele si spensero, come se la sola presenza della ninfea nera e rossa stesse privando ogni cosa della sua vita. 

Questa volta avevo veramente paura e cercai nuovamente di dimenarmi. Volevo uscire da quell'acqua e riaccendere le candele. Era troppo buio e aveva anche iniziato a fare freddo. Mentre mi muovevo in ogni direzione, il mio sguardo si posò sull'unica candela che era rimasta accesa. Si trovava alla mia sinistra e non sembrava minimamente scalfita dalla situazione. Rassicurato almeno un po', tenni lo sguardo fisso su quella flebile fonte di luce. Mentre la osservavo, iniziai a stancarmi. Il mio corpo smise di agitarsi e mi sentii quasi indebolito. 

L'acqua nera mi aveva raggiunto? Avrei fatto la stessa fine delle altre ninfee? Però quella piccola luce era così tranquilla. Forse dovevo fare altrettanto. Non ci misi molto ad addormentarmi, ma non smisi di guardare quella fiamma che iniziò lentamente a sfocarsi. Sprofondai nel nero più assoluto, cullato da un moto calmo e costante. Poi sentii una grande energia attraversarmi il corpo. Fu come rinascere e la prima cosa che feci fu spalancare gli occhi. Mi tirai su a sedere, respirando forte. 

Ero ancora nella vasca e l'acqua era... pulita. 

Mi presi qualche momento per capire cosa fosse successo. Intorno alla vasca le candele erano tutte accese e le ninfee erano di nuovo rosa. Mossi le gambe e i miei piedi emersero dall'acqua. Sì, ora si muovevano. Mi ricomposi. Era stato un sogno? In effetti si era fatto tutto strano dopo che avevo sbadigliato. Quindi dovevo essermi addormentato. Si trattava sicuramente di un sogno importante, forse era un monito di Ra. Avrei fatto meglio a tenerlo a mente. 

La luce lunare filtrava dalle finestre e capii che ci voleva ancora po' prima che sorgesse il sole. Sospirai. La notte era ancora lunga, ma per oggi avevo provato abbastanza emozioni. Una ninfea mi scivolò accanto, ma io ero già pronto a riprendere il mio sonno e sentii solo un lieve solletico al petto.


Bene, dopo questo Aegi non si farà mai più il bagno di notte con le candele accese e i fiori. Imparerà a usare la doccia o la canna dell'acqua. La differenza è poca. 

Allora, mia ignara creatura, tieni a mente questo passaggio: è uno strumentopolo a sorpresa che ci servirà più tardi, okay? Okay.

Qualcuno ha idee su cosa possano essere questi simpatici fiorellini?

Lo scopriremo👀😈.

Intanto vi lascio con il titolo del 13esimo capitolo: La nostra giovane custode. Mah, chissà di cosa parlerà mai. 

Appuntamento a fine mese e, chi lo sa, forse potrebbe arrivare un aggiornamento un po' diverso dal solito✨.

Ciao!

🌙arky  

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