Prologo

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Anno X10

«Faraone! Faraone! Faraone!» 

La grande piazza era gremita degli antichi popoli di Katàn, il sacro regno di un passato lontano e misterioso. Oggi era un giorno glorioso perché, dopo secoli di infauste guerre e distruzioni, sorgeva un eroe fiero e valoroso. Il primo grande faraone, degno detentore del potere supremo e leader indiscusso della magnifica Katàn: Yakì Cuoreimpavido. E proprio lui, adesso, si ergeva in tutto il suo splendore nei suoi abiti di faraone e veniva acclamato da ogni parte: per terra, per mare e per cielo. 

«Popolo di Katàn!» esordì il salvatore. «Vi giuro solennemente di condurre la nostra stirpe verso secoli di pace e gloria. Voi mi avete accettato per quello che sono: un umile uomo che ha solo difeso il suo regno in nome della pace. Seth, il portatore del caos, è stato sconfitto e rinchiuso nell'aldilà. Della sua presenza rimane solo questa pietra, che racchiude il suo potere divino.» 

Alzò una mano al cielo mostrando un rubino ottagonale con i vertici che convergevano al centro, disegnando un ottagono più piccolo. 

«Attraverso i portali che abbiamo recentemente scoperto, porteremo questa pietra, insieme alle altre sette, in un mondo che nessuno conosce e dove rimarranno. Questo è ciò che gli dei, Ra per primo, mi hanno chiesto. Nessuno oserà più nuocerci per i secoli a venire.» 

Non appena tacque, la Terra di Ra scoppiò in applausi fragorosi e grida di gioia, mentre il faraone si ritirava nelle sue stanze, lasciando vuota la balconata della piramide dorata. Quando fu sicuro che nessuno potesse vederlo o sentirlo, Yakì si passò una mano sul volto stanco. Arrivò a toccarsi l'occhio sinistro solcato da una cicatrice irregolare, che gli avrebbe impedito di vedere per sempre. 

Si lasciò sfuggire un lungo sospiro carico di tensione. Non credeva molto in ciò che aveva detto poco prima e anche il fatto che, da quel giorno, sarebbe diventato una guida per i prossimi faraoni. Ma Ra aveva scelto proprio lui, quindi doveva essere in grado di tenere al sicuro il suo popolo e governarlo. Dalla sua parte aveva comunque i Custodi, perciò non era solo. Ciò non toglieva che tutta quella responsabilità improvvisa lo preoccupava. 

Dov'è finito il coraggioso guerriero che ha sconfitto Seth al mio fianco? 

La voce del dio lo sorprese non poco, facendolo balzare all'indietro. Era così teso, che perfino la corona dorata ad anello gli cadde dalla testa. Finì a terra con un tintinnio delicato. 

«Ra! Accidenti, lo sai che mi spaventi quando fai così.» 

Il faraone, con qualche difficoltà a causa dell'occhio cieco, riuscì a recuperare la corona. 

Eppure è da qualche tempo, che mi presento a te in questa forma. Dovresti esserci abituato. Allora, perché ti comporti così? 

Yakì si rimise in piedi più veloce che poté. Era pur sempre in presenza di un dio, sebbene questi fosse nella sua testa.

«Sono preoccupato, Ra» gli confessò il compagno d'avventure. 

Yakì sapeva che non poteva nascondere ciò che provava alla divinità: un sacro vincolo univa le loro anime e i loro sentimenti in un solo corpo. 

Non ti ho già detto cosa ti resta da fare? 

«Sì, lo hai fatto. È che... Ah! Non so nemmeno spiegartelo.» 

Il faraone s'incamminò verso l'inizio della stanza, andandosi a sedere sul letto a baldacchino e prendendosi la testa tra le mani. I capelli corvini e setosi lunghi fino alle spalle si mossero per oscurargli il volto, quasi a nasconderlo. Il giovane faraone sentì lo spirito del dio farsi più vicino.

Non serve che me lo spieghi. Percepisco benissimo la tua inquietudine e posso dirti che è naturale che tu ti senta così. Ma devi alzarti e continuare ciò che abbiamo iniziato: io sarò sempre al tuo fianco, amico mio, anche quando la mia pietra non sarà più qui. 

Allora Yakì si tastò il petto, toccando subito quell'oggetto prezioso a contatto con il suo petto nudo e legato in modo semplice a una corda sottile a mo' di collana. Strinse quel piccolo sole d'ambra nella sua grande mano, sperando che potesse infondergli la forza necessaria per andare avanti. E in effetti si sentì rinvigorito.

«Grazie, Ra. E hai ragione: devo forgiare il futuro di Katàn e guidare chi verrà dopo di me verso il sentiero della pace e dall'armonia.» 

Il faraone percepì il piccolo sorriso del dio. Rincuorato e pieno di grinta, uscì subito dalla sua stanza. Il mantello blu con il simbolo dorato del sole si gonfiò nell'impeto della sua camminata. Era giunto il grande momento che aveva promesso al suo popolo. 

Mandò sei delle sue guardie più fidate da ogni Custode e, nel giro di quella stessa sera, tutte e otto le pietre erano radunate nel cuore della piramide dorata. Da solo, il faraone collocò ogni pietra in una regione remota di quel mondo di cui sapeva ben poco. Una a una seppellì ogni pietra con amore, come se stesse dando un addio a dei figli che non avrebbero più potuto rivederlo. 

Raggiunse l'apice di quell'emozione, quando nascose la pietra di Ra in una grotta. Cercò di raggiungere i recessi più bui e più profondi di quel luogo sperduto. Si fermò solo quando incontrò un bivio. 

Scavò una buca abbastanza profonda a mani nude proprio al centro della biforcazione, mettendoci tutta la passione che aveva e senza fretta. Finito di scavare, si sfilò quella collana rudimentale dal collo e sciolse il nodo che la univa alla gemma. La strinse tra le mani un'ultima volta e poi la adagiò sul fondo della fossa, infine la ricoprì delicatamente con la terra che aveva smosso. 

Come per tutte le altre pietre, fece molta attenzione a non lasciare tracce di quello scavo e del suo passaggio. Non voleva che chiunque potesse mettere le mani su un simile potere. Katàn non doveva più soffrire. 

«Spero che chi ti terrà tra le mani sia qualcuno buono e onesto. Chissà che le nostre strade possano rincontrarsi» sussurrò al gioiello, prima che il portale si riaprisse e Yakì vi sparì al suo interno. 

Katàn era finalmente salva e la pace durò per diverse generazioni, finché un male ancora più grande non iniziò a tramare nell'ombra.      


Uhhh, che emozione!

Non vedo l'ora di portavi nel Regno di Katàn! Ma per adesso vi lascio con questo prologo, che sinceramente mi ha commosso. 

Credo che mi prenderò del tempo per valutare ogni singolo passaggio con calma, quindi, visto la mia precedente esperienza con Guardians, voglio fare le cose bene.

Orsù: ci rivedremo tra un po' di tempo con il primo capitolo "Capitolo 1 - Benvenuti a Obeliska!"

 🌙arky

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