«Quella Evelyn Lewis?» La bocca della bambina si spalancò in un'espressione sbalordita. Il suo piccolo indice pieno di segni di biro e pennarelli mi stava puntando contro il petto.
«Kylie, non si indica la gente!» Rose allungò la mano e picchiettò sul polso della sorellina, per farle abbassare il dito.
Passando lo sguardo da un gemello all'altro, aggrottai la fronte, sorpresa ma non troppo che quei due conoscessero il mio nome.
«Ora andate ad allenarvi.» Sentii a stento Rose, impaziente e ansiosa di congedare in fretta i suoi fratelli. «Dovreste già essere in palestra...»
«Ma oggi non ho voglia!» protestò subito Justin, puntando i piedi e girandosi a guardare la sorella, dimenticandosi di me.
«Nemmeno io!» strillò subito la gemella, concordando immediatamente.
«Non voglio sentire proteste!» disse fermamente Rose, imponendosi come una brava sorella maggiore. «Se volete diventare dei buoni Domini, dovete allenarvi. Ora muovete le chiappe sennò vi ci accompagno io con la forza! Su, su!»
Rose posò le mani sulle spalle dei bambini e, ignorando le proteste e le lamentele, spinse i bambini fuori dalla porta d'ingresso. Arresi, borbottarono dei saluti, presero le loro borse scolastiche e uscirono dall'appartamento, non prima di rivolgermi un'ultima, estremamente curiosa occhiata.
Matt chiuse la porta alle loro spalle, mentre io mi guardavo attorno.
L'ingresso dava subito sul salotto e sulla spaziosa cucina, che erano un'unica stanza. Era un ambiente accogliente, con mobili di legno chiaro, e dovunque posassi l'occhio potevo notare i segni inconfondibili della presenza di bambini in quella famiglia. Sul lungo tavolo di vetro c'erano fogli e quaderni di tutti i colori e innumerevoli pennarelli e pastelli erano sparsi anche per terra.
Mentre Rose si toglieva giacca e scarpe, io andai a curiosare fra i quaderni dei bambini.
«Storia di Elyria, geografia, teoria degli elementi, lingue...» lessi ad alta voce le etichette. «Lingue? Parlate più lingue?»
«Abbiamo un po' di dialetti e qualche minoranza, in effetti» mi rispose Matt, buttandosi sul divano come se fosse a casa sua. «Ma più che altro si studiano le lingue antiche, essenziali per studiare materie e concetti più avanzati.»
Alzai lo sguardo su di lui, mentre parlava, e, quando Rose lo raggiunse, distolsi l'attenzione dai quaderni dei gemelli e mi andai a sedere su una poltrona.
Nella stanza scese il silenzio, e io mi ritrovai a lanciare occhiate insistenti ed eloquenti, invitandoli a cominciare.
«Beh, allora?»
«Parla tu» sospirò Rose, dopo essersi scambiata un'occhiata veloce con Matt. «Sei più bravo con queste cose.»
«E va bene.» Matt si raddrizzò sul divano, chinandosi in avanti e appoggiando i gomiti alle ginocchia. Mi guardò da sotto i riccioli ribelli, con occhi incredibilmente seri.
«Sarà una lunga storia» commentò Rose, cominciando a guardarsi ansiosamente le lunghe unghie rosse.
«Eve, voglio che tu sappia che questa storia non dovresti saperla da noi...» esordì Matt. «Non sappiamo tutta la verità.»
«Non mi interessa Matt» dissi, con il cuore che cominciava ad accelerare. «Hai detto che io sono dentro fino al collo in questa storia... Saper poco è meglio che saper nulla.»
Matt annuì e prese un respiro profondo.
«Come già sai, oggi esistono quattro diversi tipi di Domini. Acqua, Aria, Fuoco e Terra. Ma non è sempre stato così: prima esistevano altri due tipi...»
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ELYRIA • L'ultimo sole
Fantasy[ELYRIA - PRIMO VOLUME] - Seconda stesura revisionata Evelyn Lewis ha un'unica regola: non disfare gli scatoloni prima di quattro mesi. Il continuo spostarsi di famiglia affidataria in altra non le ha dato molta fiducia nel trovare una sistemazione...