Capitolo 19 • Vuoto di memoria

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La mattina seguente mi risvegliai senza alcun ricordo del sogno di quella notte. Al contrario, non appena i miei occhi si aprirono, i ricordi della sera precedente mi invasero la mente, facendo crollare subito l'umore sotto i piedi.

A peggiorarlo ulteriormente fu il fatto che mi dimenticai della caviglia. Quando scesi dal letto e spostai maldestramente tutto il peso su quella gamba, infatti, caddi rovinosamente a terra.

Ci misi un paio di secondi per realizzare quello che era appena successo. Mi ritrovai con la guancia contro il pavimento freddo, con la caviglia che pulsava dolorosamente.

Provai una grande voglia di urlare.

Alle sette e mezza zoppicai fuori di casa e raggiunsi Rose, che come sempre era lì ad aspettarmi.

«Come va la caviglia?» mi accolse. «Che hai? Ti sei alzata con il piede sbagliato dal letto?»

«Letteralmente» borbottai.

«Dobbiamo passare a prendere Matt. Allora...» disse poi, parlando lentamente. «Stanotte certi occhi di ghiaccio hanno tormentato i tuoi sogni?»

«No» dissi subito. «E per fortuna stamattina non l'ho incrociato da nessuna parte.»

«Evelyn Lewis che si vergogna di qualcosa? Allora sei umana anche tu!»

«Ah ah ah.»

«Ci sei saltata fuori con la traduzione?»

«No» risposi. «Ma credo che prima o poi mi risulterà leggibile. È una sensazione, nulla di più...»

«Beh, Matt di solito non si sbaglia» disse. «Comunque... venerdì sera la squadra di basket organizza una festa per festeggiare la semifinale, anche se non l'hanno ancora vinta. Sarebbe nella palestra della scuola... ci andiamo?»

«Quelli dell'Ordine non sarebbero contro la cosa?»

«Tecnicamente sì» disse. «Ma praticamente è una festa scolastica, e poi ci saranno tanti Domini in giro. Matt, io... potremmo pure chiedere a Cesar se gli piacerebbe venire...»

«Ci sarà dell'alcol?»

«Sì, ma nei limiti di una festa scolastica. Quindi non troppo.»

«Va bene» dissi, accontentandomi. «Ho bisogno di affogare i miei dispiaceri nell'alcol.»

«Ma tu non berrai nulla, signorina» replicò severa, facendo sgonfiare il mio entusiasmo di colpo.

«Rose!» mi lamentai. «Non puoi negarmelo!»

«Ti ricordo quello che è successo la scorsa volta! Le condizioni sono queste, prendere o lasciare!»

«Prendo» cedetti, ricordando che solo la sera dopo sarei andata da Will.

Rose annuì soddisfatta, mentre raggiungevamo l'ingresso dell'Istituto Omega.

«Salve!» ci salutò Matt con entusiasmo, quando entrò in macchina. «Pronte per una giornata tutt'altro che leggera?»

«Andar bene ha fantasticato su Chantal» mi sussurrò Rose riguardo all'entusiasmo di Matt, facendomi ridacchiare.

«Ehi, ti ho sentita!» fece lui, quasi offeso dall'insinuazione. «Comunque no, ma oggi mi sento ottimista. Ragione per cui non c'è da temere un piccolo ritardo sulla tabella di marcia per la tua cena.»

Io e Rose ci rivolgemmo un'occhiata sorpresa.

«Comunque bella giocata la rottura del telefono, forse così te ne compreranno uno nuovo.»

Lanciai velocemente un'occhiata a Matt. Evidentemente Rose gli aveva raccontato della sera precedente. Gli aveva parlato anche di Shaun?

«Mi sono quasi presa un infarto quando Rose ha avuto la grandiosa idea di scassinare la finestra e farsi trovare nella mia camera come se fosse una cosa normalissima...»

ELYRIA • L'ultimo soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora